LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Remissione della querela: annullamento senza rinvio

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio un’ordinanza di archiviazione per particolare tenuità del fatto. Durante il giudizio di legittimità, è intervenuta la remissione della querela da parte della persona offesa, accettata dall’indagato. La Corte ha stabilito che tale causa di estinzione del reato prevale sui motivi di ricorso, assorbendoli e portando alla chiusura definitiva del procedimento.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione della Querela: La Via Maestra per l’Estinzione del Reato in Cassazione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 32888/2025, offre un chiarimento fondamentale su un istituto di grande rilevanza pratica: la remissione della querela. Questo atto, se intervenuto durante il giudizio di legittimità, si rivela decisivo, prevalendo su ogni altra questione e portando all’annullamento senza rinvio del provvedimento impugnato. Analizziamo come questo principio processuale possa determinare l’esito di un procedimento penale.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un’ordinanza di archiviazione emessa dal Giudice per le indagini preliminari (GIP) del Tribunale di Venezia. Il procedimento era stato avviato nei confronti di un soggetto per il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose (art. 392 c.p.). Il GIP aveva archiviato il caso per la particolare tenuità del fatto.

L’indagato, tuttavia, ha proposto ricorso in Cassazione contro tale provvedimento, sollevando tre questioni principali:
1. L’incompetenza funzionale del GIP di Venezia, poiché, essendo l’indagato un giudice onorario, la competenza spettava al Tribunale di Trento.
2. La motivazione illogica e carente riguardo alla valutazione delle dichiarazioni della persona offesa.
3. L’erronea applicazione della norma incriminatrice, basata su una ricostruzione dei fatti ritenuta non veritiera dalla difesa.

La Svolta Processuale: La Remissione della Querela

Mentre il ricorso era pendente dinanzi alla Corte Suprema, si è verificato un evento che ha cambiato radicalmente le sorti del processo. La persona offesa ha formalmente depositato un atto di remissione della querela, ovvero ha ritirato la sua richiesta di procedere penalmente. Tale atto è stato prontamente accettato dall’indagato. Questo accordo tra le parti ha introdotto nel giudizio una causa di estinzione del reato.

Le Motivazioni della Suprema Corte sulla Remissione della Querela

La Corte di Cassazione, pur riconoscendo l’ammissibilità del ricorso, ha stabilito che l’esame dei motivi proposti era precluso. Il principio cardine applicato è quello della immediata declaratoria delle cause di non punibilità. Secondo un orientamento consolidato, la remissione della querela, ritualmente intervenuta e accettata, costituisce una causa estintiva del reato che prevale su ogni altra questione, comprese eventuali cause di inammissibilità o i motivi di merito del ricorso.

La Corte ha richiamato la giurisprudenza delle Sezioni Unite (sent. n. 24246 del 2004), la quale afferma che il giudice di legittimità deve rilevare e dichiarare immediatamente la causa estintiva, a condizione che il ricorso sia stato tempestivamente proposto. L’effetto di questo principio è l’assorbimento totale delle censure sollevate dal ricorrente. In altre parole, non ha più importanza stabilire se il GIP fosse competente o se la sua motivazione fosse corretta, poiché il reato stesso non è più perseguibile.

Le Conclusioni: Annullamento Definitivo per Estinzione del Reato

In conclusione, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio il provvedimento impugnato. La decisione non entra nel merito delle ragioni dell’indagato, ma si limita a prendere atto dell’avvenuta estinzione del reato. Questa sentenza ribadisce la forza della remissione della querela come strumento deflattivo del contenzioso penale per i reati procedibili a querela. Dimostra come la volontà delle parti, attraverso la remissione e l’accettazione, possa portare a una risoluzione definitiva della vicenda processuale, anche quando questa si trovi al suo ultimo grado di giudizio, bypassando l’analisi di complesse questioni giuridiche.

È possibile impugnare un’ordinanza di archiviazione per particolare tenuità del fatto?
Sì, la sentenza conferma che l’ordinanza di archiviazione per particolare tenuità del fatto, emessa a seguito di opposizione dell’indagato, è impugnabile con ricorso per Cassazione per violazione di legge, in quanto incide su situazioni di diritto soggettivo e viene iscritta nel casellario giudiziale.

Cosa succede se la querela viene rimessa mentre è in corso un ricorso in Cassazione?
Se la remissione della querela è ritualmente formalizzata e accettata, la Corte di Cassazione deve dichiarare l’estinzione del reato. Questa declaratoria prevale sull’esame dei motivi del ricorso e comporta l’annullamento senza rinvio del provvedimento impugnato, chiudendo definitivamente il caso.

La remissione della querela ha la precedenza su altre questioni processuali, come l’incompetenza del giudice?
Sì. Secondo la sentenza, il principio di immediata applicabilità della causa estintiva del reato determina l’assorbimento di tutte le altre censure, incluse quelle relative alla competenza del giudice o ai vizi di motivazione. L’estinzione del reato preclude l’esame di qualsiasi altro motivo di ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati