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Remissione della querela: annullamento senza rinvio

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio una sentenza di condanna per il reato di truffa. La decisione è stata presa in seguito alla remissione della querela da parte della persona offesa, ritualmente accettata dall’imputata. La Corte ha dichiarato il reato estinto, condannando la ricorrente al solo pagamento delle spese processuali, in assenza di un diverso accordo tra le parti.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Remissione della Querela: Quando il Reato si Estingue e la Sentenza si Annulla

La remissione della querela rappresenta un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, capace di estinguere un reato e, di conseguenza, annullare una sentenza di condanna. Una recente pronuncia della Corte di Cassazione (Sent. n. 4127/2025) offre un chiaro esempio di come questo meccanismo funzioni, anche quando interviene in una fase avanzata del procedimento, come il giudizio di legittimità. Il caso analizzato riguarda un’imputata condannata per truffa che ha visto la sua posizione processuale risolversi definitivamente grazie all’accordo raggiunto con la parte offesa.

I Fatti alla Base della Decisione

La vicenda processuale ha inizio con un ricorso per Cassazione proposto da un’imputata avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Venezia per il reato di truffa, previsto dall’art. 640 del codice penale. Durante il giudizio di legittimità, ovvero dopo la presentazione del ricorso, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo: la persona offesa dal reato ha formalmente ritirato la propria querela. Tale atto è stato a sua volta formalmente accettato dall’imputata. Questa concorde volontà delle parti ha radicalmente modificato il quadro processuale, portando la questione all’attenzione della Suprema Corte non più per una valutazione nel merito del ricorso, ma per prendere atto di una causa di estinzione del reato.

L’Impatto della Remissione della Querela in Cassazione

La Corte di Cassazione, una volta ricevuta la documentazione attestante la rituale remissione della querela e la relativa accettazione, ha agito di conseguenza. Ha rilevato che tale atto ha prodotto l’effetto di estinguere il reato di truffa contestato. Poiché la truffa è un reato procedibile a querela di parte (salvo alcune aggravanti non presenti nel caso di specie), la rinuncia della vittima a proseguire nell’azione penale è sufficiente a porre fine alla vicenda giudiziaria. Di conseguenza, la Corte ha emesso una sentenza di annullamento senza rinvio. Questo significa che la decisione della Corte d’Appello è stata cancellata in via definitiva, senza la necessità di un nuovo processo.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione della sentenza è tanto sintetica quanto chiara. I giudici hanno spiegato che la sopravvenuta remissione della querela, essendo un atto giuridicamente valido e perfezionatosi con l’accettazione dell’imputata, impone una declaratoria di estinzione del reato. Questo principio si applica in ogni stato e grado del procedimento, incluso il giudizio di Cassazione. Pertanto, venendo meno il reato stesso, non vi è più alcun fondamento per la sentenza di condanna impugnata, che deve essere annullata. La Corte ha inoltre specificato il regime delle spese processuali. In assenza di un diverso accordo tra le parti (che avrebbero potuto pattuire che le spese fossero a carico del querelante), la legge prevede che queste siano a carico dell’imputato querelato. Per tale ragione, la Corte ha condannato la ricorrente al pagamento delle spese del procedimento.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa sentenza ribadisce un principio cardine del diritto processuale penale: la volontà della persona offesa, nei reati procedibili a querela, è sovrana e può determinare la fine del processo in qualsiasi momento. La decisione dimostra che la remissione della querela è uno strumento efficace per la deflazione del contenzioso penale, consentendo una risoluzione della controversia anche dopo una sentenza di condanna. Per gli imputati, ciò rappresenta una via d’uscita definitiva dal processo, sebbene con l’onere delle spese processuali, qualora non si raggiunga un diverso accordo con la parte che rimette la querela. La pronuncia evidenzia l’importanza del dialogo tra le parti anche in pendenza di un giudizio penale, poiché un accordo può portare a conseguenze più favorevoli e rapide rispetto all’esito incerto di un lungo iter giudiziario.

Cosa accade se la querela viene ritirata dopo una condanna e mentre è in corso il ricorso in Cassazione?
La Corte di Cassazione rileva la causa di estinzione del reato, annulla la sentenza di condanna senza rinvio e dichiara il reato estinto per remissione della querela.

Chi è tenuto a pagare le spese del procedimento in caso di remissione della querela?
In assenza di una diversa pattuizione tra le parti, la legge prevede che le spese processuali siano a carico dell’imputato, anche se il reato viene dichiarato estinto.

La remissione della querela è sempre sufficiente a estinguere il reato di truffa?
Sì, per la truffa semplice (art. 640 c.p.), che è procedibile a querela, la remissione accettata estingue il reato. Fanno eccezione le ipotesi aggravate in cui la legge prevede la procedibilità d’ufficio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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