Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 28853 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 28853 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 03/07/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a PALERMO il 26/08/1949
avverso l’ordinanza del 13/03/2025 del TRIB. SORVEGLIANZA di ROMA
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
RITENUTO IN FATTO e CONSIDERATO IN DIRITTO
Rilevato che, con l’ordinanza impugnata, il Tribunale di sorveglianza di Roma ha rigettato il reclamo avverso il decreto ministeriale del 18 gennaio 2024 in relazione alla ulteriore prosecuzione del regime detentivo differenziato applicato a NOME COGNOME
Considerato che il motivo unico proposto (violazione di legge e inosservanza dell’art. 41-bis Ord. pen) è riproduttivo di profili di censura già vagliati dal Tribunale e, comunque, inerente alla motivazione svolta, a fronte di ricorso consentito solo per violazione di legge.
Rilevato, infatti, che avverso il provvedimento emesso dal Tribunale di sorveglianza in sede di reclamo circa l’applicazione o la proroga del regime differenziato di cui all’art. 41-bis Ord. pen., è ammesso ricorso per cassazione in rapporto alla sola violazione di legge (art. 41-bis, comma 2-sexies, Ord. pen.), con il limite, per questa Corte, di rilevare l’assoluta carenza di motivazione, intesa come mancanza grafica della stessa o come redazione di un testo del tutto sfornito dei requisiti minimi di logicità e aderenza ai dati cognitivi acquisiti, tal da rendere incomprensibile il percorso giustificativo della decisione, non riscontrato nella specie (Sez. U, del 28/5/2003, COGNOME, Rv. 224611; Sez. 1, 9/11/2004, COGNOME, Rv. 230203).
Reputato, peraltro, sufficiente e necessario accertare, ai fini della proroga del regime differenziato, che la capacità del condannato di tenere contatti con l’associazione criminale di riferimento non sia venuta meno, con accertamento che va condotto anche alla stregua di una serie predeterminata di parametri (il profilo criminale, la posizione rivestita dal soggetto in seno all’associazione, la perdurante operatività del sodalizio e l’eventuale sopravvenienza di nuove incriminazioni non precedentemente valutate) da considerare attraverso l’indicazione di indici fattuali sintomatici di attualità del pericolo di collegament con l’ambiente criminale esterno (Sez. 7, ord. n. 19290 del 10/03/2016, Giuliano, Rv. 267248; Sez. 1 n. 18791 del 06/02/2015, COGNOME; Rv. 263508), esame svolto dal Tribunale con motivazione non apparente (v. p. 3).
Rilevato che la motivazione non è apparente o mancante posto che il Tribunale di Roma segnala l’acclarata esistenza della famiglia mafiosa di Passo di Rigano-Boccadifalco (v. p. 3), la sua attuale operatività, la posizione immutata del condannato all’interno del gruppo di appartenenza nonostante lo stato di detenzione e circa la capacità di continuare il collegamento con l’organizzazione criminale (v. p. 4).
pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile
Considerato, con la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore
della Cassa delle ammende, determinata equitativannente nella misura di cui al dispositivo tenuto conto dei motivi devoluti.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle
ammende.
Così deciso il 3 luglio 2025
Il Consigliere estensore