Recidiva reiterata: la Cassazione conferma la condanna per contrabbando
L’applicazione della recidiva reiterata e la congruità della pena sono temi centrali nel diritto penale, spesso oggetto di dibattito nelle aule di giustizia. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito importanti chiarimenti, dichiarando inammissibile il ricorso di un imputato condannato per contrabbando di sigarette. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione per comprenderne la portata.
I Fatti del Caso: Contrabbandando di Sigarette e la Condanna
Il caso ha origine da una condanna emessa dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte d’Appello. L’imputato era stato giudicato colpevole del delitto di introduzione e detenzione illecita di sigarette di contrabbando, ricevendo una pena di due anni di reclusione e una multa di 749.000 euro. La Corte territoriale aveva confermato la pronuncia di primo grado, riconoscendo la colpevolezza dell’imputato e applicando l’aggravante della recidiva reiterata.
L’Appello in Cassazione: Le Ragioni del Ricorrente
Insoddisfatto della decisione, l’imputato ha presentato ricorso per cassazione, basando la sua difesa su due principali doglianze:
1. Errato riconoscimento della recidiva reiterata: secondo la difesa, l’aggravante era stata applicata senza un’adeguata motivazione.
2. Carattere eccessivo della sanzione: la pena inflitta era considerata sproporzionata rispetto ai fatti contestati.
Il ricorso lamentava, in sostanza, un vizio di motivazione da parte della Corte d’Appello nel valutare questi due aspetti cruciali.
La Decisione della Suprema Corte sulla recidiva reiterata
La Corte di Cassazione ha respinto categoricamente le argomentazioni della difesa, dichiarando il ricorso inammissibile. I giudici hanno stabilito che la motivazione della sentenza d’appello era non solo presente, ma anche del tutto congrua, logica e fondata su elementi oggettivi emersi durante il processo.
La Congruità della Motivazione
Per la Suprema Corte, la decisione dei giudici di merito non era censurabile. Essi avevano correttamente evidenziato che la recidiva reiterata doveva essere riconosciuta alla luce dei molteplici precedenti penali a carico dell’imputato. Tali precedenti, anche specifici per reati come il contrabbando e la ricettazione, dimostravano una spiccata propensione a commettere illeciti e una notevole pericolosità sociale.
La Valutazione della Pena e della recidiva reiterata
Anche riguardo all’entità della pena, la Cassazione ha ritenuto la motivazione inattaccabile. La Corte d’Appello aveva spiegato che la sanzione, pur essendo stata individuata partendo dai minimi di legge, era congrua e proporzionata. Inoltre, il bilanciamento in equivalenza tra le circostanze attenuanti generiche e l’aggravante della recidiva non poteva essere riconsiderato in senso più favorevole all’imputato, soprattutto a causa del rilevante quantitativo di tabacchi sequestrati.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La Corte ha ribadito un principio fondamentale: il ricorso per cassazione non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sul merito dei fatti. Se la motivazione della sentenza impugnata è logica e non manifestamente contraddittoria, non può essere messa in discussione. Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva fornito una spiegazione esaustiva e coerente sia per l’applicazione della recidiva reiterata sia per la determinazione della pena, ancorando le sue conclusioni a dati oggettivi come i precedenti penali e la gravità del reato.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza
Questa ordinanza rafforza il principio secondo cui la valutazione della recidiva e della congruità della pena rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, a condizione che tale potere sia esercitato con una motivazione logica e adeguata. Per gli imputati con precedenti specifici, diventa estremamente difficile contestare in Cassazione l’applicazione della recidiva reiterata se la decisione dei giudici di appello è ben argomentata. La sentenza sottolinea, infine, come la pericolosità sociale desumibile dai precedenti penali sia un elemento determinante per confermare la severità del trattamento sanzionatorio.
Quando un ricorso contro l’applicazione della recidiva reiterata può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando la decisione del giudice di merito si basa su una motivazione congrua, logica e fondata su elementi oggettivi, come i numerosi precedenti penali (anche specifici) dell’imputato. In tali casi, la valutazione non è censurabile dalla Corte di Cassazione.
Come viene giustificata una pena severa in casi di contrabbando con recidiva?
La pena viene giustificata non solo dalla gravità del reato, come il quantitativo di merce illecita, ma anche dalla personalità dell’imputato, desunta dai suoi precedenti penali. Questi elementi dimostrano una maggiore riprovevolezza e pericolosità sociale, legittimando una sanzione ritenuta congrua e proporzionata, anche se bilanciata solo in equivalenza con le attenuanti generiche.
Cosa significa che la motivazione di una sentenza è ‘non censurabile’ in Cassazione?
Significa che il ragionamento seguito dai giudici dei gradi precedenti è immune da vizi logici manifesti o da contraddizioni. La Corte di Cassazione non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, ma solo verificare che la decisione sia stata giustificata in modo coerente e conforme alla legge.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 36805 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 36805 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 13/09/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME nato a NAPOLI il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 27/11/2023 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Premesso che con sentenza del 27/11/2023 la Corte di appello di Napoli confermava la pronuncia emessa il 27/1/2022 dal locale Tribunale, con la qua NOME COGNOME era stato giudicato colpevole del delitto di introduzi detenzione illecita di sigarette di contrabbando, e condannato alla pena di due di reclusione e 749.000 euro di multa.
Rilevato che propone ricorso per cassazione l’imputato, contestando i riconoscimento della recidiva reiterata ed il carattere eccessivo della san applicata, con vizio di motivazione.
Considerato che il ricorso è inammissibile: la duplice doglianza trascura c il Collegio del gravame – pronunciandosi proprio sulle questioni qui riprodot ha steso una motivazione del tutto congrua, fondata su oggettive risulta dibattimentali e non manifestamente illogica; come tale, quindi, non censurabi La sentenza, in particolare, ha evidenziato che la recidiva doveva es riconosciuta alla luce dei molteplici precedenti penali a carico, anche spec indicativi – insieme ai reati qui accertati – di maggior riprovevolezza e peric sociale. Il ricorrente, peraltro, si era reso responsabile di ripetute violazi disciplina doganale con riguardo al contrabbando di tabacchi lavorati estero, o che di ricettazione, così dimostrando una spiccata propensione a condotte illec
Considerato poi, quanto alla pena irrogata, che la motivazione in esam risulta ancora non censurabile: la sentenza, infatti, ha evidenziato, per un che la sanzione – individuata nella base sui minimi di legge – risultava congr proporzionata, e, per altro verso, che il bilanciamento in equivalenza t circostanze attenuanti generiche e la recidiva non poteva essere più benevolmen rivalutato alla luce del rilevante quantitativo di tabacchi rinvenuti.
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve esser dichiarato inammissibile, condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma d tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento de spese processuali ed al versamento della somma di euro tremila in favore del Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, 13 settembre 2024
liere estensore .
Il Presidente