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Recidiva reiterata: la decisione della Cassazione

Un individuo ha presentato ricorso in Cassazione contro una sentenza della Corte d’Appello, contestando l’applicazione della recidiva reiterata. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per manifesta infondatezza, confermando che per l’applicazione della recidiva reiterata è sufficiente la presenza di più sentenze definitive precedenti al momento del nuovo reato, che indichino una maggiore pericolosità sociale. Non è necessaria una previa dichiarazione di recidiva semplice. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

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Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Recidiva Reiterata: La Cassazione Conferma la Linea Dura

In una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato un caso significativo in materia di recidiva reiterata, un istituto giuridico che assume un ruolo centrale nella determinazione della pena. La decisione chiarisce i presupposti per la sua applicazione, confermando un orientamento rigoroso che ha importanti conseguenze per chi commette reati dopo aver già subito condanne definitive. Questo provvedimento non solo ribadisce principi giurisprudenziali consolidati, ma funge anche da monito sui rischi di un ricorso giudiziario palesemente infondato.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Bologna. Il fulcro della contestazione riguardava la sussistenza della recidiva, in particolare nella sua forma reiterata. La difesa sosteneva che i giudici di merito avessero errato nel ritenere applicabile tale aggravante, sollevando un motivo che, tuttavia, la Suprema Corte ha giudicato privo di ogni fondamento.

L’Applicazione della Recidiva Reiterata secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile per manifesta infondatezza. La decisione si allinea a un principio di diritto fondamentale, già espresso dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 32318 del 2023. Secondo questo orientamento, ai fini dell’applicazione della recidiva reiterata, non è necessaria una precedente e formale dichiarazione di recidiva semplice. Ciò che conta è la situazione oggettiva dell’imputato al momento della commissione del nuovo reato.

Le Motivazioni

I giudici hanno spiegato che è sufficiente che l’imputato, al momento della consumazione del nuovo illecito, risulti già gravato da più sentenze definitive per reati commessi in precedenza. Questi precedenti devono essere espressione di una ‘maggiore pericolosità sociale’, che il giudice di merito è tenuto a valutare con una motivazione specifica ed adeguata. La Corte ha ritenuto che la sentenza impugnata avesse correttamente argomentato su questo punto, senza incorrere in alcun vizio logico o giuridico. Di conseguenza, l’impugnazione è stata respinta senza neppure entrare nel merito della questione, data la sua evidente inconsistenza.

Le Conclusioni

La pronuncia ha due importanti implicazioni pratiche. La prima riguarda il diritto penale sostanziale: viene confermato che la presenza di molteplici condanne definitive è un indicatore sufficiente per contestare la recidiva reiterata, con il conseguente inasprimento della pena. La seconda attiene al profilo processuale: presentare un ricorso manifestamente infondato comporta non solo la sconfitta legale, ma anche una condanna economica. Il ricorrente è stato infatti obbligato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver intrapreso un’azione legale senza valide ragioni, determinando colpevolmente una causa di inammissibilità.

Quando si applica la recidiva reiterata?
Si applica quando, al momento della commissione di un nuovo reato, l’imputato risulta già gravato da più sentenze definitive per reati precedentemente commessi, che sono espressivi di una sua maggiore pericolosità sociale.

È necessaria una precedente dichiarazione di recidiva semplice per applicare quella reiterata?
No, la Corte di Cassazione chiarisce che non è necessaria una previa dichiarazione formale di recidiva semplice. È sufficiente la sussistenza oggettiva di più condanne definitive precedenti.

Cosa comporta un ricorso dichiarato inammissibile per manifesta infondatezza?
Comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, in questo caso tremila euro, da versare in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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