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Recidiva reiterata e attenuanti: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello. Il punto centrale riguarda l’impossibilità di far prevalere le attenuanti generiche sulla recidiva reiterata. La Corte ha confermato che il divieto, previsto dal codice penale, non è né irragionevole né arbitrario, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 26 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Recidiva Reiterata: Quando le Attenuanti Generiche non Possono Prevalere

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cardine del nostro ordinamento penale in tema di calcolo della pena: il trattamento riservato alla recidiva reiterata. Con questa decisione, i giudici supremi hanno confermato che le attenuanti generiche non possono mai prevalere sulla particolare gravità di una condotta criminale persistente, consolidando un orientamento volto a sanzionare più severamente chi, nonostante precedenti condanne, continui a delinquere.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Palermo. Il ricorrente contestava le modalità con cui era stato effettuato il giudizio di bilanciamento tra le circostanze aggravanti e quelle attenuanti, in particolare per quanto riguarda il rapporto tra le attenuanti generiche e l’aggravante della recidiva.

La Decisione della Corte sulla Recidiva Reiterata

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile per manifesta infondatezza. I giudici hanno chiarito che, nel giudizio di bilanciamento, non è possibile ignorare la specifica disposizione dell’articolo 69, quarto comma, del codice penale. Questa norma introduce un’eccezione alla regola generale, stabilendo un divieto assoluto di prevalenza delle attenuanti generiche sulla recidiva reiterata, come definita dall’articolo 99, quarto comma, del codice penale.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha spiegato che la scelta del legislatore di impedire la prevalenza delle attenuanti sulla recidiva reiterata non è né irragionevole né arbitraria. Al contrario, essa risponde a una precisa logica di politica criminale: sanzionare più aspramente chi dimostra una spiccata e persistente inclinazione a delinquere, ignorando gli avvertimenti derivanti dalle precedenti condanne. Il comportamento del recidivo reiterato è considerato indice di una maggiore pericolosità sociale e di una colpevolezza più intensa, che giustifica un trattamento sanzionatorio più severo. La Corte ha inoltre richiamato una sua precedente pronuncia (Sez. 3, n. 29723 del 22/05/2024), che aveva già confermato la piena legittimità costituzionale di tale meccanismo normativo, escludendo profili di irragionevolezza.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La decisione in commento consolida un principio fondamentale per la determinazione della pena. Per gli imputati che presentano una storia di recidiva reiterata, le porte per ottenere una significativa riduzione della pena attraverso il riconoscimento delle attenuanti generiche si restringono notevolmente. Il giudice, in questi casi, non ha la discrezionalità di far prevalere le circostanze a favore del reo su un’aggravante che il legislatore ha voluto trattare con particolare rigore. La conseguenza diretta è la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, a conferma della totale infondatezza delle sue doglianze.

È possibile che le attenuanti generiche prevalgano sulla recidiva reiterata?
No, l’ordinanza chiarisce che l’art. 69, comma quarto, del codice penale, stabilisce un divieto di prevalenza delle attenuanti generiche sulla recidiva reiterata, come prevista dall’art. 99, comma quarto, dello stesso codice.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato ritenuto inammissibile perché manifestamente infondato. La Corte ha stabilito che la norma che impedisce la prevalenza delle attenuanti sulla recidiva reiterata non è né manifestamente irragionevole né arbitraria.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente in caso di dichiarazione di inammissibilità?
In seguito alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e a versare una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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