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Recidiva: quando il ricorso in Cassazione è inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro la sentenza della Corte d’Appello che aveva applicato l’aggravante della recidiva. Il ricorso è stato giudicato generico, non specifico e manifestamente infondato, poiché il giudice di merito aveva correttamente valutato la persistente inclinazione al delitto del soggetto, conformemente ai principi consolidati in giurisprudenza. La Corte ha inoltre sottolineato che la specifica tipologia di recidiva non era stata contestata nel precedente grado di giudizio.

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Pubblicato il 12 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Recidiva e Ricorso in Cassazione: Analisi di una Dichiarazione di Inammissibilità

L’applicazione della recidiva è uno degli aspetti più delicati nel diritto penale, poiché incide direttamente sulla determinazione della pena. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre l’opportunità di approfondire i criteri con cui i giudici valutano questa aggravante e i requisiti di ammissibilità di un ricorso che la contesta. Il caso in esame riguarda un ricorso dichiarato inammissibile per genericità e manifesta infondatezza, confermando l’orientamento rigoroso della giurisprudenza di legittimità.

I Fatti del Caso: La Contestazione della Recidiva in Appello

Il ricorrente si era opposto a una sentenza della Corte d’Appello di Venezia, lamentando un’errata applicazione della recidiva qualificata come reiterata, specifica e infraquinquennale. Secondo la difesa, il giudice di secondo grado non aveva adeguatamente motivato la scelta di riconoscere tale circostanza aggravante, che ha un impatto significativo sia sulla pena sia sui termini di prescrizione del reato.

La Decisione della Cassazione: I Limiti del Ricorso sulla Recidiva

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, dichiarandolo inammissibile per due ordini di ragioni principali:

1. Mancanza di Specificità: Il ricorso è stato giudicato privo dei necessari requisiti di concreta specificità e pertinenza. In altre parole, non conteneva un’analisi critica e puntuale delle argomentazioni su cui si fondava la decisione della Corte d’Appello. Un ricorso in Cassazione non può limitarsi a una generica contestazione, ma deve confrontarsi specificamente con la motivazione della sentenza impugnata.

2. Manifesta Infondatezza: La Corte ha ritenuto il motivo anche manifestamente infondato. Il giudice di merito si era infatti attenuto ai principi consolidati secondo cui la valutazione sulla recidiva non può basarsi unicamente sulla gravità dei fatti o sul tempo trascorso tra un reato e l’altro.

Le Motivazioni della Decisione

La Cassazione ha chiarito che il giudice deve effettuare una valutazione concreta, basata sui criteri dell’art. 133 del codice penale, per stabilire se esista un effettivo legame tra il nuovo reato e le condanne precedenti. L’obiettivo è verificare se la condotta passata sia indicativa di una “perdurante inclinazione al delitto” che ha agito come fattore criminogeno nella commissione del nuovo reato. La Corte d’Appello, secondo i giudici di legittimità, aveva correttamente eseguito questa analisi.

Un ulteriore profilo di inammissibilità è stato individuato in un vizio procedurale. La questione specifica relativa alla tipologia della recidiva (reiterata, specifica, ecc.) non era stata sollevata come specifico motivo di appello, come invece richiesto a pena di inammissibilità dall’art. 606, comma 3, del codice di procedura penale.

Infine, la Corte ha sottolineato una conseguenza pratica rilevante: l’applicazione della recidiva qualificata ha impedito la maturazione dei termini di prescrizione per i reati di danneggiamento e oltraggio a pubblico ufficiale, commessi nel 2015.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

Questa ordinanza ribadisce due principi fondamentali per chi opera nel diritto penale. Primo, un ricorso per cassazione deve essere redatto con estrema precisione, evitando contestazioni generiche e focalizzandosi su una critica argomentata della sentenza impugnata. Secondo, la valutazione della recidiva non è un automatismo, ma richiede un’analisi sostanziale della personalità del reo e del suo percorso criminale. La decisione del giudice deve dimostrare che le condanne precedenti non sono un mero dato anagrafico, ma un indice concreto di una maggiore pericolosità sociale che giustifica un trattamento sanzionatorio più severo.

Quando un motivo di ricorso sulla recidiva viene considerato inammissibile?
Un ricorso sulla recidiva è inammissibile quando è generico, non analizza criticamente le motivazioni della sentenza impugnata, e quando la specifica tipologia di recidiva non è stata contestata come motivo specifico nel precedente grado di appello.

Come deve essere valutata la recidiva dal giudice di merito?
Il giudice non può basarsi solo sulla gravità dei fatti o sul tempo trascorso. Deve esaminare concretamente, secondo i criteri dell’art. 133 c.p., il rapporto tra il nuovo reato e le condanne precedenti per verificare se esiste una persistente inclinazione al delitto che ha influenzato la commissione del nuovo reato.

Qual è la conseguenza dell’applicazione della recidiva reiterata, specifica e infraquinquennale nel caso di specie?
L’applicazione di questa forma di recidiva ha escluso che i reati di danneggiamento e oltraggio a pubblico ufficiale, commessi nel 2015, fossero estinti per prescrizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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