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Recidiva e tenuità del fatto: la Cassazione chiarisce

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile un ricorso, confermando che la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto non può essere applicata a un imputato con una storia di recidiva reiterata, specifica e infraquinquennale. Tale condizione, secondo la Corte, dimostra un’accentuata pericolosità sociale e un grado di colpevolezza incompatibili con il beneficio della non punibilità. La decisione si fonda sul principio che la valutazione della recidiva e tenuità del fatto è cruciale per determinare l’applicabilità dell’art. 131-bis c.p.

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Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Recidiva e Tenuità del Fatto: Quando il Passato Criminale Esclude la Non Punibilità

L’applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis del codice penale, è spesso oggetto di dibattito giurisprudenziale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: la presenza di una recidiva e tenuità del fatto sono due concetti che difficilmente possono coesistere, specialmente quando la recidiva è grave e specifica. Analizziamo la decisione per comprendere le ragioni dietro questa esclusione.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello. La difesa lamentava la mancata applicazione dell’art. 131-bis c.p., sostenendo che il reato commesso fosse di lieve entità e meritasse quindi la declaratoria di non punibilità. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva respinto tale richiesta, una decisione che l’imputato ha cercato di ribaltare in Cassazione.

La Questione Giuridica: Il Peso della Recidiva nella Valutazione della Tenuità

Il fulcro della questione legale ruotava attorno alla compatibilità tra lo status di recidivo dell’imputato e la concessione del beneficio della non punibilità. Nello specifico, l’imputato era gravato da una recidiva qualificata come reiterata, specifica e infraquinquennale. Ciò significa che non solo aveva commesso un nuovo reato entro cinque anni da una condanna precedente, ma il nuovo reato era della stessa natura del precedente e l’imputato era già stato dichiarato recidivo in passato. La Corte doveva quindi stabilire se un simile profilo criminale potesse essere compatibile con i requisiti di ‘non abitualità del comportamento’ e ‘tenuità dell’offesa’ previsti dall’art. 131-bis c.p.

L’Orientamento Consolidato della Giurisprudenza

La Corte di Cassazione, nel suo esame, si è allineata a un orientamento già consolidato. I giudici hanno richiamato una precedente pronuncia (Sez. 5, n. 1489/2021) che aveva già affrontato il delicato rapporto tra recidiva e tenuità del fatto. Secondo questo indirizzo, la recidiva reiterata e specifica è un ‘elemento sintomatico’ di una pericolosità sociale accentuata e di un elevato grado di colpevolezza, che per sua natura osta all’applicazione del beneficio.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso inammissibile, fornendo una motivazione chiara e lineare. I giudici hanno ritenuto che la decisione della Corte d’Appello fosse corretta e ben motivata. L’esclusione dell’art. 131-bis c.p. non è stata arbitraria, ma basata su elementi oggettivi e concreti:

1. Disvalore della Condotta: La sentenza impugnata aveva correttamente valutato il disvalore oggettivo del comportamento dell’imputato e l’intensità del dolo.
2. Incompatibilità con la Recidiva: La Corte ha sottolineato che la recidiva reiterata, specifica ed infraquinquennale è un indicatore cruciale. Essa non consente il riconoscimento della causa di non punibilità perché implica un’accentuata pericolosità sociale e un alto grado di colpevolezza.

In sostanza, la Corte ha affermato che un comportamento criminale persistente e specifico, come quello dimostrato dalla recidiva qualificata, non può essere considerato ‘tenue’. La ratio dell’art. 131-bis è quella di escludere la punibilità per fatti episodici e di minima offensività, una condizione che non ricorre quando l’autore dimostra una chiara inclinazione a delinquere.

Conclusioni

La decisione in commento rafforza un principio fondamentale nel diritto penale: la valutazione per l’applicazione della particolare tenuità del fatto non può prescindere da un’analisi complessiva della personalità dell’imputato e della sua storia criminale. La presenza di una recidiva grave, come quella reiterata e specifica, funge da ostacolo quasi insormontabile, poiché segnala una colpevolezza e una pericolosità sociale che rendono il fatto, anche se oggettivamente modesto, non meritevole della non punibilità. L’ordinanza conferma quindi che il beneficio previsto dall’art. 131-bis è riservato a situazioni eccezionali e non a chi manifesta una sistematica tendenza a violare la legge penale. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

La causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto può essere applicata a un recidivo?
No, secondo l’ordinanza, non può essere applicata in caso di recidiva reiterata, specifica ed infraquinquennale, poiché tale condizione è sintomatica di un’accentuata pericolosità sociale e di un elevato grado di colpevolezza.

Perché la recidiva reiterata e specifica impedisce l’applicazione dell’art. 131-bis del codice penale?
Perché, secondo la Corte di Cassazione, questa forma di recidiva è un elemento che dimostra un’inclinazione a delinquere e una colpevolezza tale da rendere il comportamento non qualificabile come di ‘particolare tenuità’, anche se l’offesa oggettiva è modesta.

Qual è stato l’esito finale del ricorso per l’imputato?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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