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Recidiva e ricorso inammissibile: la Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla manifesta infondatezza del ricorso, aggravata dalla presenza di una recidiva qualificata che impedisce un giudizio di prevalenza delle circostanze attenuanti. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Recidiva e Ricorso Inammissibile: L’Ordinanza della Cassazione

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha ribadito principi fondamentali in materia di inammissibilità del ricorso e le conseguenze della recidiva qualificata. Questa decisione offre spunti cruciali per comprendere come la precedente condotta di un imputato possa influenzare l’esito di un procedimento di impugnazione. Analizziamo i dettagli di questo caso per capire le logiche giuridiche applicate dai giudici di legittimità.

Il Caso in Analisi: un Ricorso contro la Sentenza d’Appello

L’imputato aveva presentato ricorso alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Torino. Il ricorso mirava a contestare la decisione dei giudici di secondo grado, ma le argomentazioni proposte non hanno superato il vaglio di ammissibilità della Suprema Corte.

La Decisione della Corte e il Ruolo della Recidiva

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, fondando la propria decisione su due pilastri principali: la manifesta infondatezza delle doglianze e, soprattutto, l’impatto della recidiva contestata all’imputato.

La Manifesta Infondatezza del Ricorso

I giudici hanno ritenuto che le motivazioni addotte dal ricorrente fossero palesemente prive di fondamento giuridico. In questi casi, il codice di procedura penale prevede che il ricorso non venga nemmeno esaminato nel merito, ma dichiarato subito inammissibile. La Corte ha sottolineato come la decisione impugnata avesse correttamente valorizzato la componente soggettiva del reato, considerando la ‘plurima ricaduta del reo in condotte trasgressive’.

L’Impatto della Recidiva Qualificata

Il punto chiave della decisione risiede nel riconoscimento della recidiva qualificata, ai sensi dell’articolo 99, quarto comma, del codice penale. Questa circostanza ha attivato il divieto, previsto dall’articolo 69 del codice penale, di considerare le eventuali circostanze attenuanti come prevalenti sulle aggravanti. In pratica, la condizione di recidivo ha impedito al giudice di effettuare un bilanciamento favorevole all’imputato.

Le Motivazioni della Corte

La Corte ha basato la sua decisione su principi consolidati. Si è evidenziato che la Corte territoriale aveva correttamente applicato le norme di legge, rilevando come la presenza della recidiva qualificata costituisse un ostacolo insormontabile alla prevalenza delle attenuanti. Questo ha reso il ricorso manifestamente infondato, poiché le censure mosse dal ricorrente si scontravano con una chiara previsione normativa.

Inoltre, l’ordinanza ha richiamato precedenti giurisprudenziali per rafforzare la propria argomentazione, dimostrando una linea interpretativa coerente in materia. La condanna finale alle spese e alla sanzione pecuniaria è una conseguenza diretta e automatica della dichiarazione di inammissibilità, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale. Tale condanna presuppone che non vi sia stata assenza di colpa da parte del ricorrente nel proporre un’impugnazione priva di speranza di accoglimento.

Le Conclusioni: Conseguenze Pratiche della Decisione

Questa ordinanza conferma che la proposizione di un ricorso in Cassazione deve essere attentamente ponderata, specialmente in presenza di elementi ostativi come la recidiva qualificata. La dichiarazione di inammissibilità non solo chiude la porta a una revisione nel merito della sentenza, ma comporta anche conseguenze economiche significative per il ricorrente, tenuto a versare non solo le spese del procedimento ma anche una somma alla Cassa delle Ammende. La decisione serve da monito sulla necessità di presentare ricorsi fondati su solide argomentazioni giuridiche, evitando impugnazioni meramente dilatorie o palesemente infondate.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto manifestamente infondato dalla Corte di Cassazione.

Quale ruolo ha avuto la recidiva in questa decisione?
La recidiva qualificata (ex art. 99, comma 4, c.p.) ha avuto un ruolo decisivo, poiché ha attivato il divieto di prevalenza delle circostanze attenuanti sulle aggravanti (ex art. 69 c.p.), rendendo così infondate le doglianze del ricorrente.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di euro tremila in favore della Cassa delle Ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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