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Recidiva aggravata: inammissibile il ricorso

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sulla corretta applicazione della recidiva aggravata, giustificata dai precedenti penali specifici dell’imputato e dalla sua sottoposizione a una misura cautelare per un reato analogo. La Corte ha inoltre confermato il diniego delle attenuanti generiche a causa del notevole quantitativo di sostanze stupefacenti sequestrate e dell’assenza di elementi positivi di valutazione.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Recidiva Aggravata: Quando il Ricorso in Cassazione è Inammissibile

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce i criteri per cui un ricorso può essere dichiarato inammissibile, focalizzandosi sul concetto di recidiva aggravata e sulla valutazione delle circostanze attenuanti. Questa decisione offre spunti importanti su come i precedenti penali e la condotta complessiva dell’imputato influenzino l’esito del processo, specialmente in materia di reati legati agli stupefacenti.

I Fatti del Caso: Il Ricorso contro la Sentenza d’Appello

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Firenze. La difesa contestava la decisione dei giudici di secondo grado, in particolare per quanto riguarda l’applicazione della recidiva e il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche. L’imputato sosteneva che la Corte non avesse motivato adeguatamente questi aspetti cruciali della condanna.

La Decisione della Corte di Cassazione: Inammissibilità e Condanna alle Spese

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, dichiarandolo inammissibile. Secondo i giudici supremi, la Corte d’Appello aveva, al contrario di quanto sostenuto dal ricorrente, fornito una motivazione logica e completa. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, una sanzione pecuniaria prevista proprio per i casi di ricorso inammissibile.

Le Motivazioni: perché la recidiva aggravata ha pesato sulla decisione

La Corte di Cassazione ha spiegato nel dettaglio perché le argomentazioni della Corte d’Appello fossero corrette e sufficienti a giustificare la decisione. L’analisi si è concentrata su due punti fondamentali.

La Valutazione dei Precedenti Penali

Il primo punto riguarda la recidiva aggravata. La Cassazione ha sottolineato che la Corte d’Appello aveva correttamente evidenziato non solo i precedenti penali dell’imputato, ma anche un elemento di particolare gravità: al momento dei fatti, egli era già sottoposto a una misura cautelare per un reato molto simile. Questo dettaglio è stato interpretato come un chiaro ‘indice di ingravescenza della sua condotta’, dimostrando una persistenza nell’attività criminale che giustificava pienamente un trattamento sanzionatorio più severo.

Il Diniego delle Attenuanti Generiche

Il secondo punto chiave è il diniego delle circostanze attenuanti generiche. La Corte ha ritenuto la decisione dei giudici di merito ben motivata sulla base di due elementi oggettivi: il ‘consistente quantitativo di droga’ (nello specifico, cocaina e hashish) sequestrato all’imputato e, dall’altro lato, ‘l’assenza di elementi di valutazione favorevoli’. In pratica, non vi erano aspetti positivi nella condotta o nella personalità dell’imputato che potessero bilanciare la gravità dei fatti e giustificare una riduzione della pena.

Conclusioni: Implicazioni della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce un principio consolidato nella giurisprudenza penale: un ricorso in Cassazione non può limitarsi a contestare genericamente la valutazione dei fatti compiuta dai giudici di merito, ma deve individuare vizi logici o giuridici specifici. Nel caso di specie, la motivazione della Corte d’Appello è stata ritenuta completa e coerente. La decisione insegna che la presenza di precedenti specifici e la sottoposizione a misure cautelari sono elementi potentissimi nel dimostrare una recidiva aggravata, rendendo molto difficile ottenere benefici come le attenuanti generiche, specialmente di fronte a reati di notevole gravità oggettiva, come il possesso di ingenti quantità di stupefacenti.

Perché il ricorso dell’imputato è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché la Corte di Cassazione ha ritenuto che la Corte d’Appello avesse motivato in modo adeguato e logico sia l’applicazione della recidiva sia il diniego delle circostanze attenuanti generiche, senza che vi fossero vizi di legge da censurare.

Quali elementi hanno giustificato l’applicazione della recidiva aggravata?
La recidiva è stata giustificata sulla base dei precedenti penali dell’imputato e, in particolare, dal fatto che fosse già sottoposto a una misura cautelare per un reato analogo, elemento che è stato considerato un indice dell’aggravarsi della sua condotta criminale.

Per quale motivo non sono state concesse le circostanze attenuanti generiche?
Le attenuanti generiche non sono state concesse a causa del consistente quantitativo di droga (cocaina e hashish) che gli era stato sequestrato e per la totale assenza di elementi di valutazione favorevoli riguardanti la sua persona o la sua condotta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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