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Reazione atto arbitrario: i poteri della Polfer

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un cittadino, escludendo l’applicabilità della scriminante della reazione a un atto arbitrario. La Corte ha chiarito che gli agenti della Polizia Ferroviaria (Polfer), in quanto specialità della Polizia di Stato, detengono legittimamente i poteri previsti dal Codice della Strada, rendendo ingiustificata la reazione del privato. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 9 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Reazione a un Atto Arbitrario: La Cassazione sui Poteri della Polizia Ferroviaria

L’ordinamento giuridico prevede una specifica causa di giustificazione, nota come reazione a un atto arbitrario del pubblico ufficiale, disciplinata dall’art. 393-bis del codice penale. Tuttavia, per invocarla è necessario che l’atto del funzionario sia effettivamente illegittimo e posto in essere al di fuori delle sue competenze. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha offerto un importante chiarimento sui poteri della Polizia Ferroviaria (Polfer), dichiarando inammissibile il ricorso di un cittadino che aveva reagito all’operato di un agente.

I Fatti del Caso: Una Reazione Contestata

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un cittadino avverso una sentenza della Corte d’Appello. Il ricorrente aveva reagito a una richiesta avanzatagli da un agente della Polizia Ferroviaria. In sua difesa, aveva sostenuto di aver agito nella convinzione che l’agente stesse compiendo un atto arbitrario, eccedendo i propri poteri. La tesi difensiva si fondava, in particolare, sulla presunta assenza di poteri in capo all’agente della Polfer secondo le disposizioni del Codice della Strada.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha respinto la tesi del ricorrente, dichiarando il ricorso manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. La decisione si basa su una netta interpretazione della normativa vigente riguardo alle competenze dei corpi di polizia. I giudici hanno condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, confermando la legittimità dell’operato dell’agente e l’illegittimità della reazione del cittadino.

Le Motivazioni: Perché la reazione a un atto arbitrario è stata esclusa?

Il cuore della motivazione della Corte risiede nella corretta individuazione dei poteri spettanti al pubblico ufficiale coinvolto. I giudici hanno smontato la tesi difensiva, chiarendo i seguenti punti fondamentali.

I Poteri della Polizia Ferroviaria (Polfer)

La Corte ha sottolineato che l’argomentazione del ricorrente, basata sull’art. 12 del Codice della Strada per negare i poteri dell’agente, era errata. La Polfer non è un corpo estraneo alla Polizia di Stato, ma una sua specialità. In quanto tale, il suo personale rientra a pieno titolo tra i soggetti a cui l’art. 12, comma 1, lettera b) del Codice della Strada attribuisce specifiche funzioni di polizia stradale. Di conseguenza, l’atto compiuto dall’agente era pienamente legittimo, in quanto espressione di poteri espressamente conferiti dalla legge. Non sussisteva, pertanto, alcun presupposto per parlare di atto arbitrario.

La Consapevolezza del Ricorrente

La Corte ha inoltre evidenziato che, sulla base di quanto dichiarato dallo stesso ricorrente al momento dei fatti, non poteva esservi alcun dubbio sulla sua consapevolezza. Egli era cosciente sia della qualifica di pubblico ufficiale della persona che aveva di fronte, sia della legittimità dei poteri che stava esercitando. Questa consapevolezza fa venir meno la possibilità di invocare una presunta buona fede o un errore sulla legittimità dell’atto, rendendo la reazione del tutto ingiustificata e non scriminabile ai sensi dell’art. 393-bis c.p.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza della Cassazione ribadisce un principio fondamentale: la causa di giustificazione della reazione a un atto arbitrario può essere invocata solo in presenza di un’illegittimità palese e oggettiva dell’atto del pubblico ufficiale. Non è sufficiente una mera percezione soggettiva di ingiustizia. Inoltre, la pronuncia conferma in modo inequivocabile che le specialità della Polizia di Stato, come la Polfer, sono dotate di tutti i poteri attribuiti dalla legge al corpo di appartenenza, inclusi quelli previsti dal Codice della Strada. I cittadini sono quindi tenuti a rispettare le richieste legittime provenienti da tali agenti, pena l’impossibilità di giustificare eventuali reazioni violente o oltraggiose.

È possibile giustificare una reazione contro un pubblico ufficiale sostenendo di non conoscerne i poteri specifici?
No. Secondo la Corte, se è chiara la qualifica di pubblico ufficiale dell’agente e l’atto rientra nelle sue competenze legali, la reazione non è giustificabile. La presunta ignoranza sui poteri specifici non costituisce una valida scriminante.

La Polizia Ferroviaria (Polfer) ha poteri di polizia stradale?
Sì. La Corte di Cassazione ha chiarito che la Polfer è una specialità della Polizia di Stato e, come tale, il suo personale è autorizzato a esercitare i poteri previsti dall’art. 12 del Codice della Strada, al pari degli altri agenti di polizia.

Cosa comporta la dichiarazione di un ricorso come “manifestamente infondato”?
Quando un ricorso è giudicato manifestamente infondato, viene dichiarato inammissibile. Ciò comporta non solo la conferma della decisione impugnata, but anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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