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Reato presupposto ricettazione: annullato sequestro

La Corte di Cassazione ha annullato un’ordinanza di sequestro preventivo di circa 77.000 euro per il reato di ricettazione. La decisione è motivata dalla mancata individuazione del reato presupposto ricettazione da parte del Tribunale del Riesame, un requisito fondamentale per la configurabilità del delitto. La Corte ha ritenuto la motivazione del Tribunale apparente e ha rinviato il caso per un nuovo esame.

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Pubblicato il 18 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Reato Presupposto nella Ricettazione: Quando il Sequestro è Illegittimo

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20507 del 2024, ha riaffermato un principio fondamentale in materia di misure cautelari reali: per giustificare un sequestro preventivo finalizzato alla confisca per il reato di ricettazione, è indispensabile individuare, almeno a livello di tipologia, il reato presupposto ricettazione. Senza questo elemento, il provvedimento cautelare è illegittimo. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso: Il Sequestro di una Somma Ingiente

Il caso trae origine da un’ordinanza del Tribunale di Foggia che, in sede di riesame, aveva confermato il sequestro preventivo di una somma di quasi 77.000 euro in contanti. Il denaro era stato rinvenuto nella disponibilità di una commerciante durante una perquisizione nel suo esercizio commerciale. L’ipotesi di reato contestata era quella di ricettazione.

La difesa dell’indagata aveva fornito giustificazioni sulla provenienza lecita del denaro, sostenendo che derivasse in gran parte da contratti di finanziamento regolarmente documentati con una nota società finanziaria e, in minima parte, dalla sua attività lavorativa.

L’Appello in Cassazione: I Motivi del Ricorso

Contro la decisione del Tribunale, la commerciante ha proposto ricorso per cassazione, basandolo su tre motivi principali:

1. Violazione di legge e vizio di motivazione: Il Tribunale non avrebbe adeguatamente valutato le prove documentali fornite sulla provenienza lecita del denaro.
2. Mancata individuazione del reato presupposto: Il provvedimento impugnato non avrebbe identificato alcun delitto da cui il denaro sarebbe provenuto, un requisito essenziale per configurare la ricettazione.
3. Motivazione apparente: Le argomentazioni del Tribunale a sostegno dell’ipotesi accusatoria erano generiche e non concrete, limitandosi a evidenziare elementi di sospetto senza fondarli su basi solide.

Il Principio di Diritto sul Reato Presupposto Ricettazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, richiamando un principio ormai consolidato nella giurisprudenza. Per configurare i reati di ricettazione o riciclaggio, non è necessario ricostruire il delitto presupposto in ogni suo dettaglio storico e fattuale, ma è indispensabile che esso sia individuato almeno nella sua tipologia. In altre parole, il giudice deve indicare da quale tipo di reato (es. furto, truffa, estorsione) si presume provenga il bene o il denaro.

Le Motivazioni della Suprema Corte

Nel caso specifico, la Cassazione ha rilevato che l’ordinanza del Tribunale, pur evidenziando alcuni elementi di sospetto, non aveva minimamente individuato, neanche in via implicita, un possibile reato presupposto. Questa omissione viola la regola giuridica sopra menzionata e rende illegittimo il sequestro.

Inoltre, la Corte ha definito “apparente” la motivazione del Tribunale. Quest’ultimo, infatti, aveva liquidato le giustificazioni della difesa (relative ai prestiti ottenuti) sostenendo che l’indagata non avesse spiegato le ragioni per cui aveva contratto tali finanziamenti. Secondo la Cassazione, pretendere una simile giustificazione per trarre argomenti a favore dell’accusa costituisce una motivazione debole e non pertinente, che non affronta il merito delle prove documentali prodotte.

Conclusioni: L’Importanza di una Motivazione Solida

La sentenza in esame si conclude con l’annullamento dell’ordinanza e il rinvio degli atti al Tribunale di Foggia per un nuovo esame. Il nuovo giudizio dovrà tenere conto del principio di diritto enunciato: per mantenere il sequestro, sarà necessario non solo valutare approfonditamente le prove fornite dalla difesa, ma soprattutto individuare in modo specifico la tipologia di reato da cui si sospetta provenga la somma di denaro. Questa decisione ribadisce che le misure cautelari reali, che incidono significativamente sul patrimonio dei cittadini, devono essere supportate da una motivazione rigorosa, concreta e giuridicamente fondata, non da semplici sospetti.

È possibile disporre un sequestro per ricettazione senza sapere da quale reato provenga il denaro?
No. Secondo la Corte di Cassazione, per la configurabilità del reato di ricettazione è necessario che il delitto presupposto (cioè il reato da cui proviene il denaro o il bene) sia individuato almeno nella sua tipologia, anche se non in tutti i suoi dettagli storici e fattuali.

Cosa si intende per ‘motivazione apparente’ in una decisione giudiziaria?
Si tratta di una motivazione che esiste solo formalmente ma è priva di sostanza. Nel caso di specie, il Tribunale ha reso una motivazione apparente perché ha ignorato le giustificazioni documentate della difesa, basando il suo convincimento su un argomento illogico, ovvero la mancata spiegazione da parte dell’indagata del perché avesse richiesto dei prestiti.

Quale è stato l’esito del ricorso e cosa significa ‘annullamento con rinvio’?
L’esito è stato l’accoglimento del ricorso. La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza impugnata e ha disposto il ‘rinvio’ al Tribunale di Foggia per un nuovo esame. Ciò significa che il provvedimento è stato cancellato e il caso dovrà essere nuovamente deciso dallo stesso Tribunale (in diversa composizione), che dovrà attenersi ai principi di diritto stabiliti dalla Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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