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Reato di ricettazione: quando il ricorso è generico

Un individuo condannato per il reato di ricettazione di accumulatori industriali ha presentato ricorso in Cassazione. La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, giudicando i motivi come una mera riproposizione di argomenti già respinti in appello e volti a una non consentita rivalutazione dei fatti. È stata inoltre confermata la decisione di non concedere l’attenuante della particolare tenuità, a causa del rilevante valore dei beni e del danno arrecato.

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Pubblicato il 23 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Reato di Ricettazione: La Cassazione Conferma la Condanna e Dichiara il Ricorso Inammissibile

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre importanti chiarimenti sui limiti del ricorso per il reato di ricettazione e sui criteri per la concessione di attenuanti. La Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato, condannato nei primi due gradi di giudizio, sottolineando come la mera riproposizione di argomentazioni generiche non possa trovare accoglimento in sede di legittimità. Analizziamo la vicenda.

I Fatti del Caso

Il procedimento penale ha origine dal rinvenimento di otto accumulatori industriali, risultati provenienti da un furto commesso ai danni di un sito gestito da una nota società di telecomunicazioni. Le indagini, basate sulla marca e sul numero di serie dei beni, avevano permesso di accertare in modo inequivocabile la loro provenienza illecita. Di conseguenza, un soggetto veniva imputato e condannato per il reato di ricettazione. La Corte d’Appello confermava la sentenza di primo grado, sia per quanto riguarda l’affermazione di responsabilità sia per il trattamento sanzionatorio applicato.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

L’imputato decideva di ricorrere alla Corte di Cassazione, basando la sua difesa su due motivi principali:
1. Violazione di legge e vizio di motivazione: Si contestava la ricostruzione dei fatti e l’affermazione di responsabilità, sostenendo un presunto travisamento della prova. Secondo la difesa, i giudici di merito non avrebbero valutato correttamente gli elementi a disposizione.
2. Mancato riconoscimento dell’attenuante: Si lamentava il mancato riconoscimento della circostanza attenuante della ‘particolare tenuità’ del fatto, prevista dall’articolo 648, quarto comma, del codice penale, ritenendo che il danno fosse di lieve entità.

La Decisione della Corte: Focus sul Reato di Ricettazione

La Corte di Cassazione ha rigettato entrambi i motivi, dichiarando il ricorso inammissibile.

Genericità dei Motivi e Limiti del Giudizio di Legittimità

Sul primo punto, la Corte ha osservato che le argomentazioni della difesa erano una semplice riproduzione di quelle già presentate e respinte dalla Corte d’Appello. I giudici hanno sottolineato che il ricorso in Cassazione non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sul merito dei fatti. Le censure erano formulate in termini generici, senza individuare specifici vizi logici o giuridici nella motivazione della sentenza impugnata, ma mirando a una nuova e diversa valutazione delle prove, attività preclusa in sede di legittimità.

Il Diniego delle Attenuanti nel Reato di Ricettazione

Anche il secondo motivo è stato giudicato manifestamente infondato. La Corte ha condiviso la valutazione dei giudici d’appello, i quali avevano negato l’attenuante della ‘particolare tenuità’ sulla base di argomentazioni logiche e giuridiche solide. Gli elementi considerati ostativi erano il rilevante disvalore della vicenda, le significative conseguenze dannose per la società vittima del furto, nonché il numero e il valore non irrisorio dei beni oggetto di ricettazione. Tali fattori, secondo la Corte, impedivano di qualificare il fatto come di lieve entità e, di conseguenza, di applicare non solo l’attenuante specifica del reato di ricettazione, ma anche quella comune del danno patrimoniale di speciale tenuità.

Le Motivazioni

La motivazione della Suprema Corte si fonda su due pilastri consolidati della giurisprudenza. In primo luogo, il principio secondo cui il ricorso per cassazione deve essere specifico e non può limitarsi a contestare l’apprezzamento delle prove fatto dai giudici di merito, a meno che non si dimostri un palese travisamento della prova, ovvero che il giudice abbia basato la sua decisione su un dato inesistente o palesemente falsato. In questo caso, le doglianze erano astratte e non indicavano concretamente dove e come la Corte d’Appello avesse errato nel suo ragionamento. In secondo luogo, la valutazione sulla concessione delle attenuanti è un giudizio di merito che, se logicamente e congruamente motivato, non è sindacabile in sede di legittimità. I giudici d’appello avevano chiaramente spiegato perché la gravità del fatto, desunta dal valore dei beni e dal danno causato, fosse incompatibile con il riconoscimento di qualsiasi attenuante legata alla tenuità.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce un principio fondamentale: chi intende impugnare una sentenza di condanna in Cassazione deve formulare critiche precise e puntuali, evidenziando errori di diritto o vizi logici manifesti, e non può sperare in una nuova valutazione del quadro probatorio. Per quanto riguarda il reato di ricettazione, la decisione conferma che la valutazione della ‘particolare tenuità’ deve tenere conto di una pluralità di fattori, tra cui il valore economico del bene, il danno complessivo arrecato alla vittima e le modalità della condotta, escludendo l’applicazione dell’attenuante quando questi elementi indicano una significativa gravità del fatto.

Quando un ricorso in Cassazione per il reato di ricettazione rischia di essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte nei gradi di merito, senza individuare specifici errori di diritto o vizi logici nella sentenza impugnata, ma chiedendo di fatto una nuova valutazione delle prove.

Perché nel caso di specie non è stata concessa l’attenuante della ‘particolare tenuità’?
L’attenuante non è stata concessa perché i giudici hanno considerato il rilevante disvalore della vicenda, le conseguenze dannose per la società vittima del furto e il numero e il valore non irrisorio dei beni ricettati, elementi che complessivamente escludevano la lieve entità del fatto.

È sufficiente contestare genericamente la ricostruzione dei fatti per ottenere l’annullamento di una condanna in Cassazione?
No, non è sufficiente. La Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Pertanto, il ricorso non può limitarsi a una generica contestazione dei fatti o a proporre una lettura alternativa delle prove, ma deve indicare con precisione le violazioni di legge o i difetti di motivazione della decisione impugnata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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