LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Reato di prescrizione: le attenuanti non contano

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per reati legati alla contraffazione. La Corte ha stabilito che le circostanze attenuanti, anche quelle ad effetto speciale, non influiscono sul calcolo del termine per il reato di prescrizione, che deve essere basato sulla pena massima prevista per l’ipotesi base del delitto. Affrontata e respinta anche la questione sulla grossolanità del falso.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Reato di Prescrizione: La Cassazione Conferma che le Attenuanti non Abbreviano i Tempi

Il calcolo dei termini per l’estinzione di un reato di prescrizione rappresenta un aspetto cruciale del diritto penale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: le circostanze attenuanti, anche quelle ad effetto speciale, non hanno alcun impatto sulla determinazione del tempo necessario a prescrivere. Analizziamo questa importante decisione per comprenderne le implicazioni pratiche.

I Fatti di Causa e i Motivi del Ricorso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato condannato dalla Corte d’Appello per un reato previsto dall’art. 474 del codice penale, relativo all’introduzione e al commercio di prodotti con marchi falsi. La difesa ha basato il proprio ricorso in Cassazione su tre distinti motivi:

1. Grossolanità del falso: Si sosteneva che la contraffazione fosse talmente evidente da rendere il reato impossibile, in quanto incapace di ingannare chiunque.
2. Mancata declaratoria di estinzione del reato per prescrizione: Secondo la difesa, il reato si era già estinto per il decorso del tempo.
3. Illegittimità costituzionale: Si sollevava un dubbio di costituzionalità dell’art. 157, secondo comma, del codice penale, nella parte in cui esclude la rilevanza delle attenuanti ad effetto speciale nel calcolo della prescrizione, per presunta violazione del principio di uguaglianza (art. 3 Cost.).

L’Analisi della Corte sul Reato di Prescrizione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato, respingendo tutte le doglianze della difesa con argomentazioni precise.

La Questione della Contraffazione

Sul primo punto, i giudici hanno ritenuto che la motivazione della Corte d’Appello fosse logica e immune da vizi. Il giudice di merito aveva correttamente escluso l’ipotesi del reato impossibile, basandosi sugli accertamenti tecnici che dimostravano l’efficacia decettiva della contraffazione. Non ogni imperfezione, dunque, rende un falso “grossolano” e penalmente irrilevante.

Il Calcolo del Termine di Prescrizione

Il cuore della decisione risiede nel secondo e terzo motivo, strettamente collegati. La Cassazione ha ribadito un orientamento giurisprudenziale consolidato: per determinare il tempo necessario alla prescrizione di un delitto, si deve fare riferimento al limite edittale massimo di pena previsto per l’ipotesi-base del reato, senza tenere in alcuna considerazione le circostanze attenuanti. Questo principio vale anche per le attenuanti, come quella della particolare tenuità, che non costituiscono una figura autonoma di reato, ma semplici elementi che incidono sulla commisurazione della pena.

Di conseguenza, il delitto contestato all’imputato non risultava ancora prescritto. La Corte ha inoltre dichiarato manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, ricordando che la Corte Costituzionale si era già pronunciata sul punto con la sentenza n. 324 del 2008, rigettando la questione.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano su una chiara interpretazione della legge e su precedenti consolidati. La ratio della norma sulla prescrizione è legata alla gravità astratta del reato, così come delineata dal legislatore nella sua forma base. Le circostanze attenuanti, che attengono alla specifica modalità della condotta o alla personalità dell’autore, entrano in gioco solo in un momento successivo, quello della determinazione della pena concreta, ma non possono modificare il tempo che lo Stato ha a disposizione per perseguire quel tipo di illecito. Accogliere la tesi difensiva avrebbe significato creare un’ingiustificata disparità di trattamento e minare la certezza del diritto riguardo ai tempi di estinzione del reato di prescrizione.

Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un principio di notevole importanza: il calcolo della prescrizione è un’operazione che guarda alla struttura base del reato. Le circostanze attenuanti non possono essere invocate per abbreviare i tempi necessari all’estinzione del reato. Questa decisione offre un importante chiarimento per gli operatori del diritto, confermando che la valutazione della gravità del fatto ai fini della prescrizione deve rimanere ancorata ai parametri edittali massimi previsti dalla legge, garantendo uniformità e prevedibilità nell’applicazione della norma.

Una contraffazione può essere considerata un ‘reato impossibile’ se il falso non è perfetto?
No, non necessariamente. Secondo la Corte, se la contraffazione ha una potenziale capacità di ingannare il consumatore, il reato sussiste. La valutazione sulla ‘grossolanità’ del falso spetta al giudice di merito, la cui decisione, se logicamente motivata, non è sindacabile in Cassazione.

Le circostanze attenuanti riducono il tempo necessario per la prescrizione di un reato?
No. La Cassazione ha ribadito con forza che il termine di prescrizione si calcola esclusivamente sulla base della pena massima prevista dalla legge per il reato nella sua forma base, senza considerare alcuna circostanza attenuante, nemmeno quelle cosiddette ‘ad effetto speciale’.

È legittimo che la legge non consideri le attenuanti nel calcolo della prescrizione?
Sì. La Corte ha confermato la piena legittimità costituzionale di questa scelta legislativa, richiamando una precedente sentenza della Corte Costituzionale che ha già stabilito come tale meccanismo non violi il principio di uguaglianza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati