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Reato di evasione: la Cassazione conferma la condanna

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 17/05/2024, ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per il reato di evasione. La Suprema Corte ha ribadito che qualsiasi allontanamento non autorizzato dal luogo di detenzione domiciliare configura il reato, indipendentemente dalla durata o dalla distanza. È stata inoltre respinta la richiesta di applicazione della particolare tenuità del fatto a causa della pericolosità del soggetto, desunta dai suoi precedenti specifici. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Reato di Evasione: Quando Qualsiasi Allontanamento è Punibile

L’ordinanza emessa dalla Corte di Cassazione il 17 maggio 2024 offre un’importante chiarificazione sui confini del reato di evasione. La Suprema Corte ha confermato un principio consolidato: qualsiasi allontanamento non autorizzato dal luogo di detenzione domiciliare integra il reato, a prescindere dalla sua durata o dalla distanza percorsa. Analizziamo questa decisione per comprendere meglio le sue implicazioni.

I Fatti del Caso e la Decisione della Corte d’Appello

Il caso ha origine dal ricorso presentato da un individuo contro la sentenza della Corte d’Appello di Firenze del 20 marzo 2023. L’imputato era stato condannato per essersi allontanato dal luogo in cui stava scontando la misura della detenzione domiciliare. Nel tentativo di ottenere l’annullamento della condanna, il soggetto ha portato la questione dinanzi alla Corte di Cassazione, sollevando diverse questioni relative sia alla configurabilità del reato sia alla possibilità di applicare la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

Il ricorrente ha basato la sua difesa su due argomenti principali. In primo luogo, ha contestato la valutazione delle prove operata dalla Corte d’Appello, sostenendo che non fossero stati adeguatamente considerati elementi a suo favore. In secondo luogo, ha richiesto l’applicazione dell’articolo 131-bis del codice penale, che esclude la punibilità per i fatti di particolare tenuità, sostenendo che la sua condotta fosse stata minima e inoffensiva.

Le Motivazioni della Cassazione sul Reato di Evasione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, fornendo motivazioni chiare e in linea con il suo orientamento consolidato. I giudici hanno specificato che le censure mosse dal ricorrente riguardo alla valutazione delle prove erano infondate, in quanto miravano a ottenere una nuova analisi del merito, attività preclusa in sede di legittimità. La Corte d’Appello, secondo la Cassazione, aveva fornito una motivazione congrua e adeguata sia sull’accertamento del fatto che sulla sussistenza del dolo (l’intenzione di commettere il reato).

La Suprema Corte ha ribadito un principio fondamentale in materia di reato di evasione: il delitto si configura con qualsiasi allontanamento dal luogo degli arresti domiciliari senza la prescritta autorizzazione. Non assumono alcun rilievo, ai fini della sussistenza del reato, elementi come:

* La durata dell’allontanamento.
* La distanza percorsa.
* I motivi che hanno indotto il soggetto ad eludere la vigilanza.

Questo orientamento rigido mira a tutelare l’autorità della decisione giudiziaria che ha imposto la misura restrittiva. Di conseguenza, il semplice fatto di aver violato la prescrizione di rimanere nel luogo indicato è sufficiente per integrare il reato.

L’Inapplicabilità della Particolare Tenuità del Fatto

Anche il motivo relativo all’articolo 131-bis c.p. è stato giudicato inammissibile. La Corte ha osservato che i giudici di merito avevano già escluso l’oggettiva tenuità del fatto basandosi su elementi concreti: le modalità della condotta e la pericolosità del soggetto, desunta anche dai suoi precedenti penali specifici. La Cassazione ha ritenuto questa valutazione logica e ben motivata, e quindi non sindacabile in sede di legittimità. Si tratta di una valutazione di merito che, se priva di vizi logici evidenti, non può essere rimessa in discussione.

Le Conclusioni: Ricorso Inammissibile e Principio di Diritto

In conclusione, l’ordinanza conferma la severità con cui l’ordinamento giuridico tratta il reato di evasione. La decisione di inammissibilità ha comportato, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della cassa delle ammende. Questa pronuncia ribadisce che il rispetto delle misure restrittive della libertà personale è un obbligo inderogabile e che i tentativi di contestare condanne basate su fatti evidenti, senza solidi argomenti di diritto, sono destinati a fallire in Cassazione, con ulteriori conseguenze economiche per chi ricorre.

Quanto deve durare o essere distante l’allontanamento per configurare il reato di evasione?
Secondo la Corte, qualsiasi allontanamento non autorizzato dal luogo di detenzione domiciliare integra il reato, indipendentemente dalla sua durata o dalla distanza percorsa.

Perché nel caso esaminato non è stata applicata la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.)?
La Corte di merito ha escluso l’applicazione della tenuità del fatto a causa della pericolosità del soggetto, valutata sulla base delle modalità della condotta e dei suoi precedenti penali specifici. La Cassazione ha ritenuto questa valutazione logica e non soggetta a revisione.

Quali sono le conseguenze di un ricorso in Cassazione dichiarato inammissibile?
Come stabilito dall’art. 616 del codice di procedura penale, la parte che ha proposto il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e di una somma pecuniaria in favore della cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in 3.000,00 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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