Reato di Calunnia: Una Denuncia, Molteplici Reati
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 6715 del 2024, è tornata a pronunciarsi su un’importante questione relativa al reato di calunnia. La decisione chiarisce che accusare falsamente più persone all’interno di un’unica denuncia non costituisce un singolo illecito, ma tanti reati distinti quante sono le persone offese. Questa pronuncia riafferma un principio consolidato, sottolineando le gravi conseguenze per chi abusa dello strumento della denuncia per danneggiare la reputazione altrui.
I Fatti del Caso
Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato, condannato nei precedenti gradi di giudizio per calunnia. L’imputato aveva sporto una denuncia accusando, falsamente, una pluralità di pubblici ufficiali di aver commesso dei reati. La sua difesa sosteneva, tra le altre cose, che l’atto dovesse essere considerato come un unico reato e non come una serie di illeciti distinti. Inoltre, contestava la decisione dei giudici di merito di non concedere le circostanze attenuanti in misura prevalente sulle aggravanti.
La Decisione della Corte di Cassazione e il Plurimo Reato di Calunnia
La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, giudicandolo generico e manifestamente infondato. I giudici hanno confermato in toto la decisione della Corte d’Appello, ribadendo due principi fondamentali in materia.
Le Motivazioni della Sentenza
La Corte ha basato la sua decisione su due pilastri argomentativi principali.
La Pluralità di Reati in caso di Accuse Multiple
Il punto centrale della motivazione riguarda la configurazione del reato di calunnia quando le false accuse sono rivolte a più soggetti in un unico contesto. La Cassazione ha chiarito che, in tale ipotesi, si configurano tanti reati di calunnia quanti sono gli individui ingiustamente incolpati. Questi reati vengono poi unificati sotto il vincolo della continuazione, come previsto dall’articolo 81, primo comma, del codice penale.
Questo significa che, sebbene l’azione (la denuncia) sia unica, l’offesa al bene giuridico tutelato (l’onore e la reputazione di ciascuna persona, nonché il corretto funzionamento della giustizia) si moltiplica per ogni individuo accusato. Di conseguenza, la pena viene determinata partendo da quella prevista per il reato più grave, per poi essere aumentata in ragione degli altri illeciti commessi in continuazione. La Corte ha ritenuto corretto e contenuto l’aumento di pena applicato nel caso specifico.
L’Insindacabilità del Bilanciamento delle Circostanze
Il secondo motivo di ricorso, relativo al giudizio di equivalenza tra circostanze aggravanti e attenuanti, è stato parimenti respinto. La Cassazione ha ricordato che la valutazione e il bilanciamento delle circostanze sono una prerogativa esclusiva dei giudici di merito. Il giudizio di legittimità può intervenire solo in caso di motivazione manifestamente illogica o assente, cosa che non è stata riscontrata nel caso di specie. I giudici di merito avevano infatti correttamente escluso una valutazione più favorevole all’imputato per l’assenza di elementi positivi concreti a suo favore.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
L’ordinanza in esame consolida un orientamento giurisprudenziale di grande importanza pratica. La decisione serve da monito: presentare una denuncia non è un atto da prendere alla leggera. Chi muove false accuse contro più persone, anche con un solo atto, deve essere consapevole che risponderà penalmente per ogni singola accusa, con un conseguente e inevitabile inasprimento della sanzione. La sentenza ribadisce la serietà con cui l’ordinamento tutela sia l’amministrazione della giustizia da inutili procedimenti, sia la reputazione individuale da attacchi infondati.
 
Se accuso falsamente più persone in una sola denuncia, commetto un solo reato di calunnia?
No. Secondo la costante giurisprudenza della Corte di Cassazione, si configurano tanti distinti reati di calunnia quante sono le persone falsamente incolpate, anche se l’accusa è contenuta in un unico atto.
Cosa significa che i reati sono unificati dal vincolo della continuazione?
Significa che, pur essendo giuridicamente distinti, i diversi reati di calunnia vengono considerati come parte di un unico disegno criminoso. La conseguenza è l’applicazione del cosiddetto “cumulo giuridico”: si applica la pena per il reato più grave, aumentata fino al triplo, anziché la somma aritmetica delle pene per ciascun reato.
Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto generico, manifestamente infondato e meramente reiterativo di censure già esaminate e respinte dai giudici di merito con motivazione corretta e logica. Inoltre, la richiesta di una nuova valutazione sul bilanciamento delle circostanze esula dalle competenze della Corte di Cassazione, che è giudice di legittimità e non di merito.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 6715 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7   Num. 6715  Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 29/01/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME NOME a SALERNO il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 16/05/2023 della CORTE APPELLO di SALERNO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
OSSERVA
ritenuto che i motivi di ricorso proposti nell’interesse di COGNOME NOME so inammissibili per genericità e manifesta infondatezza, risultando meramente reiterativi censure disattese con congrua e corretta motivazione;
rilevato, infatti, che correttamente è stata ritenuta la pluralità di reati di c contestata in fatto, in ragione del numero dei pubblici ufficiali accusati di falso, atte come affermato da questa Corte, in caso di falsa incolpazione di più soggetti con unic denuncia, si configurano tanti distinti reati di calunnia, unificati ai sensi dell’art. comma cod. pen., quanti sono gli incolpati (Sez.6, n. 4537 del 09/01/2009, Sileoni e altr Rv. 242820); che, pertanto, è stato ritenuto correttamente applicato l’aumento per l continuazione in misura contenuta;
considerato, altresì, inammissibile il secondo motivo con il quale si contesta il giudiz comparazione delle circostanze in termini di equivalenza, risolvendosi il motivo nel sollecit una valutazione più favorevole, esclusa dai giudici di merito, che hanno ritenuto equo bilanciamento operato in mancanza di elementi positivamente valutabili;
ritenuto, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma in favore della cassa delle ammende, che si stima equo determinare in euro tremila.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spes processuali e della somma di euro tremila in favore della cassa dell GLYPH mmende.
Così deciso il 29 gennaio 2024 Il consigliere’estensore
Il P GLYPH idente