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Reato continuato: la tossicodipendenza non basta

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di un imputato che chiedeva il riconoscimento del reato continuato per una serie di delitti commessi a distanza di anni, motivandoli con la sua tossicodipendenza. La Corte ha ribadito che, per configurare il reato continuato, è necessaria la prova di un unico e preordinato disegno criminoso, concepito prima del primo reato, e che lo stato di tossicodipendenza, pur essendo un elemento da valutare, non è di per sé sufficiente a dimostrarlo, specialmente in presenza di un notevole lasso temporale tra i fatti.

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Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Reato Continuato e Tossicodipendenza: Quando il ‘Disegno Criminoso’ Non Sussiste

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 30258/2025, affronta un tema cruciale del diritto penale: i limiti di applicazione del reato continuato, specialmente quando la spinta a delinquere è legata a una condizione di tossicodipendenza. La pronuncia chiarisce che la necessità di procurarsi denaro per acquistare stupefacenti non è, da sola, sufficiente a unificare in un unico disegno criminoso reati commessi a grande distanza di tempo.

I Fatti del Processo e la Tesi del Ricorrente

Il caso nasce dal ricorso di un condannato avverso la decisione di un Tribunale che aveva negato l’applicazione della disciplina del reato continuato. L’imputato aveva commesso un primo reato nel 2016 e, successivamente, una serie di altri delitti tra il 2019 e il 2021. La sua difesa sosteneva che tutti i fatti fossero collegati da un unico filo conduttore: la necessità di reperire denaro per soddisfare la propria tossicodipendenza. Secondo questa tesi, tale esigenza costituiva il ‘medesimo disegno criminoso’ richiesto dall’art. 81 del codice penale per la configurazione del reato continuato. Il Tribunale, tuttavia, aveva respinto l’istanza, valorizzando l’elevato arco temporale intercorso tra il primo reato e i successivi.

I Principi sul Reato Continuato Ribaditi dalla Cassazione

La Suprema Corte, nel respingere il ricorso, coglie l’occasione per ribadire i principi consolidati in materia. L’esistenza di un ‘medesimo disegno criminoso’ non può essere confusa con una generica propensione a delinquere o con uno ‘stile di vita’ criminale, anche se dettato da una dipendenza.

La Necessità di un Programma Unitario e Preventivo

Il fulcro del reato continuato è l’esistenza di un’unitaria e anticipata ideazione di più violazioni della legge. In altre parole, al momento della commissione del primo reato, l’agente deve aver già programmato, almeno nelle loro linee essenziali, anche le successive condotte delittuose. Non è sufficiente che i reati siano della stessa natura o mossi dalla stessa causale generica.

Il Ruolo della Tossicodipendenza

A seguito della modifica dell’art. 671 del codice di procedura penale, il giudice ha l’obbligo di considerare la condizione di tossicodipendenza dell’imputato nel valutare la sussistenza della continuazione. Tuttavia, la Corte chiarisce che tale stato non introduce un nuovo concetto di reato continuato per i tossicodipendenti. La tossicodipendenza è un elemento da cui desumere la plausibilità di un piano unitario, ma non può sostituirsi alla prova di tale piano. Lo ‘stato di bisogno’ non equivale automaticamente a un ‘disegno criminoso’.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha ritenuto la decisione del giudice di merito logica e corretta. Il considerevole lasso temporale che separava il primo reato (2016) dagli altri (2019-2021), in assenza di altri elementi significativi di collegamento, è stato considerato un dato decisivo. Tale distanza temporale indica, con alta probabilità, una programmazione separata per i successivi delitti, frutto di determinazioni estemporanee piuttosto che di un piano originario. Il ricorso è stato quindi giudicato infondato perché mirava a una rilettura dei fatti, attività preclusa al giudice di legittimità. La condizione di tossicodipendenza è stata ritenuta, nel caso specifico, un elemento non sufficiente a superare il forte indizio contrario rappresentato dalla distanza cronologica tra le condotte.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia consolida un orientamento fondamentale: per ottenere il riconoscimento del reato continuato, la difesa deve fornire prove concrete che dimostrino l’esistenza di un piano criminoso unitario e preesistente alla prima condotta. Invocare lo stato di tossicodipendenza come unica motivazione non è sufficiente, soprattutto quando i reati sono separati da un lungo intervallo di tempo. La sentenza sottolinea la distinzione tra un programma delinquenziale specifico e una generica condizione esistenziale che porta a commettere reati. Per la legge, solo il primo può giustificare l’applicazione del più favorevole trattamento sanzionatorio previsto per il reato continuato.

Lo stato di tossicodipendenza è sufficiente per ottenere il riconoscimento del reato continuato?
No. Secondo la Corte, lo stato di tossicodipendenza è un elemento che il giudice deve valutare, ma non sostituisce la necessità di provare un’unitaria e preventiva programmazione dei reati (il ‘medesimo disegno criminoso’).

Un lungo intervallo di tempo tra i reati esclude sempre il reato continuato?
Non lo esclude in modo automatico, ma costituisce un forte indizio contrario. La sentenza chiarisce che un ‘considerevole lasso temporale’, in assenza di altri significativi elementi di collegamento, è un dato significativo che indica una programmazione separata per i successivi delitti.

Cosa si intende per ‘medesimo disegno criminoso’?
Si intende un’anticipata e unitaria ideazione di più violazioni della legge penale. Questo piano deve essere presente nella mente del reo prima della commissione del primo reato e deve includere i reati successivi almeno nelle loro linee essenziali, non essendo sufficiente una generica propensione a delinquere.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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