LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Reato continuato: la pena dopo assoluzione parziale

Un commercialista è stato condannato per illecita influenza sull’assemblea in un caso di reato continuato. Dopo essere stato assolto in appello per l’imputazione più grave, la pena per il reato residuo è stata rideterminata. La Cassazione ha respinto il suo ricorso, stabilendo che il giudice può fissare una nuova pena base per il reato superstite, anche pari a quella del reato per cui è intervenuta assoluzione, senza violare il divieto di ‘reformatio in peius’, a condizione che la pena complessiva non aumenti.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 1 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Reato continuato: cosa succede alla pena se il reato principale viene meno?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 30174 del 2025, offre un importante chiarimento sulla determinazione della pena in caso di reato continuato, specialmente quando l’imputato viene assolto dal reato originariamente considerato più grave. La pronuncia analizza i poteri del giudice del rinvio e i limiti del divieto di reformatio in peius, delineando un principio di flessibilità nella commisurazione della sanzione.

I Fatti del Processo

Il caso riguarda un commercialista accusato di illecita influenza sull’assemblea (art. 2636 c.c.) in concorso con il figlio di un imprenditore defunto, amministratore di due società. Le accuse erano due:

1. Capo A: Aver falsificato il verbale di un’assemblea di una prima società (Società A), facendola apparire come tenuta prima della morte dell’amministratore, per nominare il figlio come successore.
2. Capo C: Aver organizzato, dopo il decesso dell’imprenditore, due assemblee di una seconda società (Società B), costituendo falsamente una maggioranza per nominare sempre il figlio come amministratore, escludendo di fatto gli altri eredi (la seconda moglie e la figlia del defunto).

Inizialmente, l’imputato era stato condannato per entrambi i reati, unificati dal vincolo del reato continuato, dove il fatto sub A) era considerato il più grave e fungeva da reato base per il calcolo della pena complessiva.

L’Iter Giudiziario e la Modifica del Reato Continuato

Il percorso processuale è stato complesso. Dopo una prima condanna in primo e secondo grado, la Corte di Cassazione aveva annullato la sentenza limitatamente al capo A), rinviando il caso alla Corte d’Appello per un nuovo giudizio. In sede di rinvio, l’imputato è stato assolto dall’accusa relativa al capo A) perché il fatto non sussiste.

Di conseguenza, la Corte d’Appello ha dovuto rideterminare la pena per il solo reato residuo, quello sub C). L’imputato ha proposto un nuovo ricorso in Cassazione, lamentando che la nuova pena fosse sproporzionata e immotivata, poiché il giudice aveva sostanzialmente applicato la stessa pena base che in origine era stata fissata per il reato più grave, dal quale era stato poi assolto.

La Decisione della Cassazione sulla Pena nel Reato Continuato

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso infondato, confermando la decisione della Corte d’Appello. Il punto centrale della sentenza è l’applicazione del principio sancito dalle Sezioni Unite (sent. n. 16208/2014): quando muta la struttura del reato continuato (ad esempio, per assoluzione dal reato principale), il giudice dell’impugnazione ha il potere di ricalcolare la pena per i reati residui.

Questo significa che il reato prima considerato ‘satellite’ (il capo C) diventa il nuovo reato principale. Il giudice può quindi autonomamente fissare una nuova pena base per questo reato, senza essere vincolato alla valutazione precedente, con l’unico limite di non irrogare una pena complessivamente maggiore di quella inflitta nella sentenza annullata (divieto di reformatio in peius).

Le motivazioni

La Cassazione ha ritenuto che la motivazione sulla nuova pena fosse adeguata. Sebbene sintetica, poteva essere integrata con le argomentazioni della sentenza di primo grado. Quest’ultima aveva già evidenziato la particolare intensità del dolo e la gravità delle condotte ingannatorie, riferibili anche al reato sub C), che riguardava ben due assemblee societarie. Inoltre, la pena inflitta (nove mesi di reclusione) si discostava in modo non significativo dal minimo edittale, non richiedendo quindi una motivazione particolarmente analitica. La Corte ha anche specificato che la questione sulle circostanze attenuanti generiche era inammissibile, poiché non era stata sollevata nel precedente ricorso per cassazione.

Le conclusioni

Con questa sentenza, la Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale: l’assoluzione da un capo d’imputazione all’interno di un reato continuato non comporta un automatico ‘sconto di pena’ proporzionale per i reati residui. Il giudice del rinvio ha la facoltà di rivalutare la gravità del reato superstite e di stabilire una nuova pena base, purché la sanzione finale non peggiori la posizione dell’imputato rispetto alla precedente condanna. Si tratta di una decisione che garantisce flessibilità al giudice nel commisurare la pena alla reale gravità del fatto, anche quando il quadro accusatorio cambia nel corso del processo.

Se vengo assolto per il reato più grave in un reato continuato, la pena per il reato minore può essere aumentata?
Sì, il giudice può rideterminare la pena per il reato residuo, che diventa il nuovo reato base. La sanzione per questo singolo reato può essere aumentata rispetto a quella calcolata nel precedente giudizio, a condizione che la pena complessiva finale non sia superiore a quella originariamente inflitta.

Cos’è il divieto di ‘reformatio in peius’ e come si applica in questo caso?
È il principio che impedisce di peggiorare la condanna di un imputato che ha presentato appello. In questo caso, la Cassazione ha chiarito che il divieto non è violato se, dopo un’assoluzione parziale, il giudice modifica la struttura del calcolo della pena (aumentando quella per il reato residuo), purché la pena totale finale non risulti più grave di quella precedente.

Il giudice deve sempre motivare in modo dettagliato la nuova pena dopo un’assoluzione parziale?
La motivazione è necessaria, ma la sua ampiezza dipende dalla pena inflitta. Se la pena si discosta poco dal minimo previsto dalla legge, una motivazione sintetica può essere sufficiente. Inoltre, la motivazione può essere desunta anche dal contenuto della sentenza di primo grado, se questa conteneva già elementi sulla gravità del reato per cui è rimasta la condanna.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati