LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rapina lieve entità: la Cassazione applica la nuova norma

Un uomo, condannato per tentata rapina impropria per aver sottratto generi alimentari in un supermercato, ha ottenuto l’annullamento della sentenza con rinvio. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso basato su una recente sentenza della Corte Costituzionale (n. 86/2024) che ha introdotto l’attenuante della rapina lieve entità, applicabile quando il fatto presenti un disvalore modesto per modalità e danno. La Cassazione ha ritenuto il caso in esame perfettamente corrispondente all’ipotesi di rapina lieve entità, ordinando alla Corte d’Appello di rideterminare la pena.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 19 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rapina Lieve Entità: La Cassazione Applica i Principi della Consulta

L’introduzione della circostanza attenuante per la rapina lieve entità da parte della Corte Costituzionale ha segnato una svolta fondamentale per il principio di proporzionalità della pena. Con la sentenza n. 12396 del 2025, la Corte di Cassazione applica per la prima volta questo nuovo principio, annullando una condanna e rinviando alla Corte d’Appello per una nuova e più equa determinazione della sanzione. Vediamo nel dettaglio i fatti e le motivazioni di questa importante decisione.

I Fatti del Caso: un Tentato Furto al Supermercato

Il caso riguarda un uomo condannato sia in primo grado che in appello per il reato di tentata rapina impropria. L’imputato aveva tentato di impossessarsi di alcuni generi alimentari all’interno di un supermercato e, per assicurarsi la fuga con la merce e l’impunità, aveva usato violenza nei confronti del personale di vigilanza. Sulla base di questi fatti, i giudici di merito lo avevano ritenuto colpevole, applicando la severa disciplina prevista per la rapina.

La Svolta: il Ricorso in Cassazione e l’Attenuante della Rapina Lieve Entità

La difesa dell’imputato ha presentato ricorso in Cassazione, basando la sua argomentazione su un elemento di novità cruciale: la sentenza n. 86 del 2024 della Corte Costituzionale. Con questa storica pronuncia, la Consulta ha dichiarato l’incostituzionalità dell’art. 628, secondo comma, del codice penale, nella parte in cui non prevedeva una diminuzione di pena per i fatti di lieve entità.

La Corte Costituzionale aveva evidenziato come la pena minima di cinque anni fosse manifestamente sproporzionata per condotte di modesto disvalore, come il furto di beni di valore irrisorio accompagnato da forme minime di violenza o minaccia. Il caso che aveva originato la pronuncia della Consulta era, infatti, molto simile a quello in esame: un furto di generi alimentari e uno spazzolino, con una spinta e minacce al personale del supermercato.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso fondato e lo ha accolto. I giudici hanno constatato che la fattispecie concreta — un tentativo di furto di beni alimentari con una reazione violenta contro il personale — corrispondeva perfettamente all’ipotesi di rapina lieve entità delineata dalla Corte Costituzionale.

Un aspetto processuale di grande rilievo è che la sentenza della Consulta è intervenuta dopo la presentazione del ricorso. Tuttavia, la Cassazione ha ribadito un principio consolidato: le norme più favorevoli al reo, derivanti da una declaratoria di illegittimità costituzionale, devono essere applicate anche nei giudizi pendenti. Di conseguenza, pur confermando in via definitiva la responsabilità penale dell’imputato, la Corte ha annullato la sentenza limitatamente alla quantificazione della pena, rinviando il caso a un’altra sezione della Corte d’Appello per una nuova valutazione alla luce della nuova attenuante.

Le Motivazioni

La motivazione della Cassazione si fonda interamente sui principi espressi dalla Corte Costituzionale. Viene riconosciuto che il sistema penale non può trattare allo stesso modo situazioni profondamente diverse: una rapina a mano armata non può essere punita con una pena base simile a quella di un furto di pochi euro degenerato in una spinta. L’introduzione dell’attenuante per la rapina lieve entità serve proprio a ristabilire un giusto equilibrio, consentendo al giudice di adeguare la pena alla gravità effettiva del fatto concreto.

La Corte ha sottolineato che, trattandosi di una circostanza attenuante che incide sulla determinazione della pena, spetta al giudice di merito valutarne la concessione e procedere alla concreta applicazione, riducendo la sanzione fino a un terzo. Pertanto, l’annullamento con rinvio era l’unica soluzione percorribile per permettere alla Corte d’Appello di svolgere questo compito.

Le Conclusioni

Questa sentenza rappresenta una delle prime e più chiare applicazioni della nuova disciplina sulla rapina lieve entità. Le conclusioni che se ne traggono sono di grande impatto pratico:
1. Principio di Proporzionalità Rafforzato: La decisione conferma che la pena deve essere sempre proporzionata alla gravità del reato commesso.
2. Applicabilità Immediata: Le sentenze della Corte Costituzionale che introducono un trattamento più favorevole per l’imputato si applicano immediatamente ai processi in corso, anche in Cassazione.
3. Nuovo Strumento per i Giudici: I giudici di merito hanno ora uno strumento normativo chiaro per distinguere i casi di microcriminalità da reati di maggiore allarme sociale, evitando l’applicazione di pene eccessivamente severe per fatti di modesta gravità.

È possibile ottenere uno sconto di pena per una rapina di lieve entità?
Sì, a seguito della sentenza n. 86 del 2024 della Corte Costituzionale, la pena prevista dall’art. 628 c.p. è diminuita fino a un terzo quando, per la natura, la specie, i mezzi, le modalità o circostanze dell’azione, ovvero per la particolare tenuità del danno o del pericolo, il fatto risulti di lieve entità.

Cosa si intende per ‘fatto di lieve entità’ in una rapina?
Si intende un episodio caratterizzato da un modesto disvalore complessivo. Gli indici sono, ad esempio, il valore esiguo dei beni sottratti (pochi euro), l’utilizzo di forme minime di violenza (come una lieve spinta) o di minacce non particolarmente gravi, e l’assenza di armi o altri mezzi di coazione significativi.

Una sentenza favorevole della Corte Costituzionale può essere applicata a un processo già in corso in Cassazione?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che la pubblicazione di una sentenza della Corte Costituzionale che introduce un regime più favorevole per l’imputato consente a quest’ultimo di beneficiarne immediatamente, anche se la pronuncia è successiva alla presentazione del ricorso. Il giudice di legittimità può rilevare d’ufficio tale illegalità della pena.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati