LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Rapina lieve entità: la Cassazione annulla la condanna

Un soggetto condannato per rapina impropria per aver sottratto beni di scarso valore e usato violenza, ha presentato ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha annullato la sentenza di condanna a seguito di una pronuncia della Corte Costituzionale che ha introdotto l’attenuante della rapina lieve entità. Il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello per una nuova valutazione della pena alla luce del nuovo principio.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rapina di Lieve Entità: La Cassazione Annulla una Condanna alla Luce della Nuova Sentenza Costituzionale

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha annullato una condanna per rapina, aprendo la strada a una riconsiderazione della pena grazie a un’importante novità normativa. Il caso ruota attorno al concetto di rapina lieve entità, introdotto da una storica decisione della Corte Costituzionale. Questa pronuncia chiarisce come l’ordinamento debba trattare i reati di rapina caratterizzati da un impatto patrimoniale e personale minimo, allineando la risposta sanzionatoria al principio di proporzionalità.

I Fatti del Caso: Una Rapina per un Profumo e una Cover

Il caso ha origine da un episodio di rapina impropria. L’imputato, dopo essersi impossessato di un profumo e di una cover per telefono all’interno di un negozio, aveva esercitato violenza nei confronti del proprietario, colpendolo con un pugno, al fine di assicurarsi il possesso della merce rubata.

Sia in primo grado che in appello, l’uomo era stato condannato per il delitto di rapina impropria. La sua difesa, tuttavia, ha proposto ricorso per cassazione non contestando la dinamica dei fatti, ma lamentando l’eccessività della pena inflitta e invocando l’applicazione di principi giuridici emersi successivamente alla sentenza di appello.

La Svolta per la Rapina Lieve Entità: L’Intervento della Corte Costituzionale

Il punto di svolta del processo è rappresentato dalla sentenza n. 86 del 13 maggio 2024 della Corte Costituzionale. Con questa decisione, la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 628 del codice penale (che disciplina la rapina) nella parte in cui non prevedeva una diminuzione di pena per i fatti di rapina lieve entità.

In pratica, la Corte Costituzionale ha esteso al delitto di rapina un principio già affermato per l’estorsione (con la sentenza n. 120/2023), riconoscendo che anche la rapina può manifestarsi con condotte di basso impatto personale e patrimoniale. Quando la natura, i mezzi, le modalità dell’azione e la tenuità del danno o del pericolo lo giustificano, il fatto deve essere considerato di lieve entità e punito con una pena ridotta.

L’Applicazione del Nuovo Principio da Parte della Cassazione

La Corte di Cassazione, trovandosi a giudicare il ricorso dopo l’intervento della Corte Costituzionale, ha dovuto prendere atto di questo novum normativo, ovvero della nuova regola introdotta nell’ordinamento.

Le Motivazioni della Decisione

I giudici della Suprema Corte hanno stabilito che la sentenza d’appello dovesse essere annullata con rinvio. La motivazione è chiara e diretta: il giudice di appello, al momento della sua decisione, non poteva conoscere né applicare il principio della rapina lieve entità, poiché non era ancora stato introdotto. Ora, alla luce della sentenza della Consulta, è necessario un nuovo giudizio per valutare se il caso specifico rientri in questa nuova ipotesi.

La Cassazione ha sottolineato che la nullità della sentenza per la mancata valutazione di una norma più favorevole, sopravvenuta per effetto di una declaratoria di incostituzionalità, è rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del procedimento. Questo significa che anche se il ricorso avesse avuto altri profili di inammissibilità, la Corte avrebbe comunque dovuto annullare la sentenza sul punto della pena.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La decisione in esame ha importanti conseguenze pratiche. Innanzitutto, afferma il principio che le sentenze della Corte Costituzionale hanno un’applicazione retroattiva sui processi in corso, garantendo che nessuno venga punito sulla base di una norma dichiarata incostituzionale. In secondo luogo, impone ai giudici di merito di condurre una valutazione attenta e specifica sulla gravità effettiva del fatto di rapina, distinguendo tra episodi di grave allarme sociale e condotte di impatto minimo. Il caso tornerà quindi davanti a un’altra sezione della Corte d’Appello di Torino, che dovrà stabilire se il furto di un profumo e di una cover, seguito da un singolo pugno, possa essere qualificato come fatto di lieve entità, con conseguente e significativa riduzione della pena per l’imputato.

Perché la condanna per rapina è stata annullata pur non essendo contestati i fatti?
La condanna è stata annullata limitatamente alla determinazione della pena perché, dopo la sentenza di appello, è intervenuta una decisione della Corte Costituzionale (n. 86/2024) che ha introdotto l’attenuante della “rapina lieve entità”. La Corte d’Appello dovrà quindi rivalutare il caso per verificare se questa nuova attenuante sia applicabile.

Qual è il significato della sentenza n. 86/2024 della Corte Costituzionale?
Questa sentenza ha dichiarato parzialmente incostituzionale l’art. 628 del codice penale, stabilendo che la pena per la rapina deve essere diminuita (fino a un terzo) quando il fatto, per le modalità, i mezzi, il danno o il pericolo, risulti di lieve entità. In questo modo, ha allineato la disciplina della rapina a quella dell’estorsione.

Cosa accadrà ora all’imputato?
Il processo è stato rinviato a un’altra Sezione della Corte d’Appello di Torino. Questo nuovo giudice non dovrà riesaminare la responsabilità dell’imputato, ma dovrà unicamente valutare se i fatti commessi possano essere considerati di “lieve entità” alla luce dei nuovi principi. In caso affermativo, la pena originariamente inflitta verrà ridotta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati