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Rapina impropria lieve: la nuova attenuante decisiva

La Corte di Cassazione ha analizzato un caso di rapina impropria, confermando la colpevolezza dell’imputato ma annullando la sentenza con rinvio. La decisione è stata influenzata da una recente sentenza della Corte Costituzionale che ha introdotto una specifica attenuante per la rapina impropria lieve, obbligando la Corte d’Appello a rivalutare la pena considerando la modesta offensività complessiva del fatto, non solo il danno patrimoniale.

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Pubblicato il 10 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rapina Impropria Lieve: La Cassazione Applica la Nuova Attenuante della Consulta

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 42895 del 2024, offre un’importante applicazione pratica di un principio introdotto dalla Corte Costituzionale, modificando il trattamento sanzionatorio per la rapina impropria lieve. Questo caso chiarisce come la valutazione della gravità del reato non possa fermarsi al solo danno economico, ma debba considerare l’intera dinamica del fatto.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine da una condanna per rapina impropria. Un individuo, dopo aver sottratto merce di scarso valore da un esercizio commerciale, veniva fermato. Per tentare di assicurarsi l’impunità e fuggire, usava violenza nei confronti di un Carabiniere intervenuto sul posto.

Nei primi due gradi di giudizio, l’uomo veniva condannato per il reato di cui all’art. 628, secondo comma, del codice penale. La difesa, nel ricorrere in Cassazione, sosteneva che non si potesse parlare di rapina impropria, in quanto la violenza era stata utilizzata solo per guadagnarsi la fuga e non per mantenere il possesso della refurtiva, essendo il nesso tra furto e violenza ormai interrotto.

L’Intervento della Corte Costituzionale sulla Rapina Impropria Lieve

Mentre il ricorso era pendente, un evento giuridico di grande rilievo ha cambiato le carte in tavola. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 86 del 2024, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale parziale dell’art. 628, secondo comma, c.p. La Consulta ha stabilito che la norma era incostituzionale nella parte in cui non prevedeva una diminuzione di pena (fino a un terzo) quando il fatto, per natura, mezzi, modalità o per la particolare tenuità del danno o del pericolo, risultasse di lieve entità.

Questa decisione ha creato una nuova circostanza attenuante specifica per la rapina impropria lieve, simile a quella già prevista per altri reati, colmando un vuoto normativo che portava all’applicazione di pene severe anche per fatti di modesta offensività.

La Valutazione della Cassazione

La Suprema Corte ha affrontato i due distinti motivi di ricorso.

Sulla Configurazione della Rapina Impropria

In primo luogo, i giudici hanno respinto la tesi difensiva sulla non configurabilità del reato. Hanno ribadito il principio consolidato secondo cui, nella rapina impropria, la violenza o la minaccia possono avvenire anche in un luogo e in un momento diversi dalla sottrazione, purché esista un arco temporale che non interrompa l’unitarietà dell’azione finalizzata a conservare il possesso o ad assicurarsi l’impunità.

L’Applicazione della Nuova Attenuante per la Rapina Impropria Lieve

Il secondo motivo di ricorso, basato sulla nuova sentenza della Consulta, è stato invece accolto. La Cassazione ha osservato che i giudici di merito avevano già concesso l’attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità (art. 62 n. 4 c.p.), valutando quindi solo l’aspetto economico. Tuttavia, la nuova attenuante introdotta dalla Consulta richiede una valutazione più ampia, che comprenda anche la lieve entità del fatto nel suo complesso, includendo le modalità della violenza e le altre circostanze dell’azione.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione evidenziando che la sentenza della Corte Costituzionale n. 86 del 2024 ha introdotto una “valvola di sicurezza” nel sistema sanzionatorio della rapina impropria. Questa valvola permette al giudice di adeguare la pena alla gravità concreta del fatto, evitando sanzioni sproporzionate per episodi di allarme sociale minimo. Il giudice di merito, pur avendo riconosciuto l’esiguità del danno patrimoniale e affermato che le modalità del fatto non erano particolarmente gravi, non aveva potuto applicare la diminuente specifica per la rapina impropria lieve perché, al momento della sua decisione, non esisteva. La pronuncia della Consulta, intervenuta successivamente, ha reso necessario un nuovo esame del punto. La Corte ha quindi stabilito che la valutazione limitata al solo danno patrimoniale, operata in primo grado, non esaurisce l’analisi richiesta dalla nuova attenuante, che impone di considerare tutti gli aspetti della condotta.

Le Conclusioni

In conclusione, la Suprema Corte ha annullato la sentenza impugnata, ma limitatamente alla questione dell’attenuante del fatto di lieve entità. Ha rinviato il caso a un’altra sezione della Corte d’Appello di Roma, che dovrà procedere a un nuovo giudizio sul punto. Questa nuova valutazione dovrà stabilire se, alla luce dei principi della sentenza n. 86/2024, il fatto nel suo complesso possa essere qualificato come rapina impropria lieve e, di conseguenza, applicare la relativa diminuzione di pena. La dichiarazione di colpevolezza dell’imputato è, per il resto, diventata irrevocabile.

Quando si configura il reato di rapina impropria?
Si configura quando un soggetto, subito dopo aver commesso un furto, usa violenza o minaccia contro una persona per assicurare a sé o ad altri il possesso dei beni sottratti, oppure per garantirsi la fuga e l’impunità. Non è necessario che la violenza avvenga nello stesso istante o luogo del furto, purché vi sia un collegamento funzionale e temporale tra le due azioni.

Cosa ha stabilito la Corte Costituzionale riguardo la rapina impropria lieve?
Con la sentenza n. 86 del 2024, la Corte Costituzionale ha dichiarato parzialmente incostituzionale l’art. 628, comma 2, del codice penale. Ha introdotto una nuova circostanza attenuante che prevede una diminuzione della pena fino a un terzo quando il fatto, nel suo complesso, risulti di lieve entità. La valutazione deve considerare la natura, i mezzi, le modalità dell’azione e la particolare tenuità del danno o del pericolo.

Perché la Cassazione ha annullato la sentenza pur confermando la responsabilità penale?
La Cassazione ha annullato la sentenza non per rimettere in discussione la colpevolezza dell’imputato, che è stata confermata e resa irrevocabile, ma solo per quanto riguarda la determinazione della pena. Poiché dopo la condanna d’appello è intervenuta la sentenza della Corte Costituzionale che ha introdotto una nuova attenuante, il giudice del rinvio dovrà rivalutare la pena per verificare se sia applicabile tale diminuente per la rapina impropria lieve.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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