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Querela per furto: il direttore è legittimato a farla

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di due persone indagate per tentato furto in un supermercato. La difesa sosteneva la nullità della querela per furto perché sporta dal direttore dell’esercizio commerciale, ritenuto privo di poteri. La Corte ha ribadito che il direttore, in quanto detentore qualificato della merce, è persona offesa dal reato e pienamente legittimato a sporgere querela, anche in assenza di una specifica procura da parte della proprietà.

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Pubblicato il 20 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Querela per Furto: Il Direttore del Supermercato Può Sporgerla?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 36149 del 2024, affronta una questione di grande rilevanza pratica: chi è legittimato a sporgere una querela per furto commesso all’interno di un esercizio commerciale? La risposta, chiara e precisa, conferma un orientamento consolidato che attribuisce questo potere anche al direttore del punto vendita, riconoscendogli la qualifica di persona offesa dal reato. Questo articolo analizza la decisione e le sue importanti implicazioni.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato dalla difesa di due persone indagate per tentato furto aggravato all’interno di un supermercato. La difesa aveva impugnato l’ordinanza di convalida dell’arresto, sostenendo un vizio procedurale fondamentale: il difetto di querela. Secondo i ricorrenti, la querela presentata dal direttore responsabile dell’esercizio commerciale non era valida, poiché non era stata fornita la prova della fonte del suo potere di rappresentanza della società proprietaria del negozio.

La Questione Giuridica: Chi è la ‘Persona Offesa’ nel Reato di Furto?

Il cuore della controversia risiede nell’individuazione della ‘persona offesa’ nel reato di furto. Tradizionalmente, si potrebbe pensare che tale qualifica spetti unicamente al proprietario legale dei beni sottratti. Tuttavia, la giurisprudenza ha da tempo ampliato questa nozione. La questione sottoposta alla Corte era se il responsabile di un supermercato, che ha un dovere di custodia sulla merce, possa essere considerato vittima diretta del reato e, di conseguenza, avere il diritto autonomo di sporgere querela.

L’Analisi della Corte di Cassazione sulla querela per furto

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, rigettando completamente la tesi difensiva. Per farlo, ha richiamato un principio fondamentale già sancito dalle Sezioni Unite della stessa Corte (sentenza n. 40354 del 2013). Secondo questo principio, il bene giuridico protetto dalla norma sul furto non è solo il diritto di proprietà, ma anche il possesso e la detenzione.

Il concetto di possesso, ai fini della tutela penale, è inteso in senso ampio e include qualsiasi relazione di fatto con la cosa, compresa la ‘detenzione qualificata’. Il direttore di un supermercato, avendo l’obbligo di custodire la merce esposta e la responsabilità della gestione del punto vendita, è titolare proprio di una detenzione qualificata. Egli subisce un pregiudizio diretto dalla sottrazione dei beni che gli sono stati affidati.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha stabilito che, per la procedibilità di un furto in un supermercato, il direttore dell’esercizio è legittimato a proporre querela anche se non è munito di specifici poteri di rappresentanza del proprietario. Questo perché egli è titolare di una posizione di detenzione qualificata sui beni, che rientra nel bene giuridico protetto dalla norma incriminatrice. L’incriminazione del furto tutela non solo la proprietà, ma anche il possesso, inteso come mera relazione di fatto con la cosa. Di conseguenza, il direttore, che ha l’obbligo di custodia dei beni e subisce un pregiudizio diretto dalla loro sottrazione, è a tutti gli effetti persona offesa dal reato. Non è necessario che il detentore abbia poteri di rappresentanza del proprietario, poiché il diritto di querela scaturisce direttamente dalla sua posizione di garante e custode dei beni.

Le Conclusioni

Questa sentenza consolida un principio di estrema importanza pratica. La legittimazione a sporgere una querela per furto non è un’esclusiva del proprietario legale, ma si estende a chiunque abbia una relazione di fatto qualificata con la cosa sottratta, come il responsabile di un esercizio commerciale. Tale interpretazione garantisce una tutela più efficace e immediata contro i reati predatori, consentendo a chi è direttamente responsabile della custodia dei beni di attivare senza indugi l’azione penale. Per le aziende, ciò significa che l’iniziativa del proprio personale dirigente nel denunciare un furto è pienamente valida e sufficiente per avviare il procedimento penale.

Può il direttore di un supermercato sporgere una querela per furto senza una procura del proprietario?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che il direttore, in quanto titolare di una ‘detenzione qualificata’ della merce, è considerato persona offesa dal reato e quindi ha il pieno diritto di sporgere querela autonomamente.

Cosa protegge la legge penale nel reato di furto, solo la proprietà?
No. La norma sul furto tutela non solo il diritto di proprietà e altri diritti reali, ma anche il possesso, inteso in senso ampio come qualsiasi relazione di fatto con la cosa, inclusa la detenzione per ragioni di custodia.

Perché il ricorso delle indagate è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché l’unico motivo, relativo alla presunta invalidità della querela, è stato ritenuto manifestamente infondato alla luce di un principio di diritto consolidato e affermato dalle Sezioni Unite della Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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