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Proroga permesso di soggiorno: annullata condanna

Un cittadino straniero, condannato per soggiorno irregolare a seguito di un controllo avvenuto nel maggio 2021, ha visto la sua condanna annullata dalla Corte di Cassazione. Il suo permesso di soggiorno era formalmente scaduto a gennaio 2021, ma la Corte ha riconosciuto la validità della proroga permesso di soggiorno disposta dalla normativa emergenziale per il COVID-19, che ne estendeva l’efficacia fino al 31 luglio 2021. Di conseguenza, al momento del controllo, il soggiorno era legale e il reato insussistente.

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Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Proroga Permesso di Soggiorno Causa Covid: Annullata Condanna per Soggiorno Irregolare

La pandemia da Covid-19 ha imposto al legislatore l’adozione di misure straordinarie in molti settori, inclusa la gestione dei titoli di soggiorno per cittadini stranieri. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 24121/2024) ha chiarito l’impatto della proroga permesso di soggiorno disposta in via emergenziale, portando all’annullamento di una condanna per soggiorno irregolare. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

Un cittadino straniero veniva condannato dal Giudice di Pace di Como per la contravvenzione prevista dall’art. 10-bis del d.lgs. 286/1998, ovvero per essersi trattenuto illegalmente nel territorio dello Stato. Il controllo da parte delle forze dell’ordine era avvenuto il 13 maggio 2021. Dagli atti risultava che il suo permesso di soggiorno era scaduto il 3 gennaio 2021.

Sulla base di questa scadenza formale, il giudice di primo grado lo aveva ritenuto colpevole, condannandolo a una pena di 10.000 euro di ammenda, senza concedere le attenuanti generiche.

La Questione Giuridica: La Validità della Proroga Permesso di Soggiorno

L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo un punto cruciale: la violazione della legge. La sua tesi si basava sul fatto che, nonostante la data di scadenza riportata sul documento, il suo permesso di soggiorno era in realtà pienamente valido al momento del controllo.

Questo perché una serie di provvedimenti normativi, emanati per fronteggiare l’emergenza pandemica, avevano disposto la proroga automatica della validità di tutti i permessi di soggiorno.

La Successione delle Norme Emergenziali

La difesa ha correttamente ricostruito la catena di interventi legislativi che hanno esteso la validità dei titoli di soggiorno:
1. Decreto-Legge n. 18/2020: Una prima proroga aveva esteso la validità fino al 31 agosto 2020.
2. Decreto-Legge n. 125/2020: Successivamente, un altro decreto ha ulteriormente spostato in avanti la scadenza.
3. Decreto-Legge n. 56/2021: Questo provvedimento ha stabilito che i permessi di soggiorno, inclusi quelli con scadenza fino al 31 luglio 2021, conservavano la loro validità fino a quella data.

Queste disposizioni avevano l’evidente scopo di evitare che i cittadini stranieri si trovassero in una condizione di irregolarità a causa dell’impossibilità oggettiva di accedere agli uffici pubblici per il rinnovo durante il lockdown e le restrizioni.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente la tesi difensiva, ritenendo il primo motivo di ricorso fondato. I giudici hanno confermato che l’insieme delle disposizioni emergenziali citate aveva, di fatto, reso valido il permesso di soggiorno dell’imputato ben oltre la data del controllo del 13 maggio 2021.

La Corte ha specificato che, per effetto delle norme sulla proroga permesso di soggiorno, la validità del titolo era estesa fino al 31 luglio 2021. Pertanto, nel momento in cui l’imputato è stato fermato e controllato, egli era titolare di un “valido permesso di soggiorno”, sebbene la data stampata sul documento fosse superata. L’efficacia del titolo era stata prolungata direttamente dalla legge.

Le Conclusioni: Il Fatto Non Sussiste

Sulla base di questa ricostruzione, la Corte Suprema è giunta a una conclusione inevitabile: il fatto per cui l’imputato era stato condannato semplicemente non sussisteva. Non poteva esserci soggiorno illegale se il permesso di soggiorno era reso valido da una legge dello Stato.

Di conseguenza, la Cassazione ha annullato la sentenza di condanna senza rinvio. Questa formula significa che la decisione è definitiva e il processo si chiude con una piena assoluzione, senza la necessità di un nuovo giudizio. La sentenza sottolinea un principio fondamentale: la legge emergenziale, pur essendo temporanea, produce effetti pieni e deve essere applicata per determinare la legalità di una condotta. Questa decisione rappresenta un importante precedente per tutti i casi simili sorti durante il periodo pandemico.

Un permesso di soggiorno scaduto durante la pandemia di COVID-19 era da considerarsi automaticamente prorogato?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che una serie di provvedimenti legislativi emanati durante l’emergenza sanitaria ha automaticamente prorogato la validità dei permessi di soggiorno. Nel caso specifico, un permesso scaduto a gennaio 2021 è stato ritenuto valido fino al 31 luglio 2021.

Una persona può essere condannata per soggiorno irregolare se il controllo avviene nel periodo coperto dalla proroga legale?
No. Secondo questa sentenza, se al momento del controllo il permesso di soggiorno rientra nel periodo di validità esteso dalla normativa emergenziale, il soggiorno è da considerarsi legale. Pertanto, il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato non sussiste.

Cosa significa che la Cassazione annulla la sentenza ‘senza rinvio perché il fatto non sussiste’?
Significa che la Corte ha cancellato la condanna in via definitiva, stabilendo che l’azione contestata all’imputato non costituiva un reato. Non è necessario un nuovo processo, e la persona è considerata assolta con formula piena, poiché il presupposto stesso del reato (il soggiorno illegale) è venuto a mancare.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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