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Prognosi negativa: reato abrogato e pena sospesa

Un soggetto si è visto negare la sospensione condizionale della pena a causa di una prognosi negativa basata anche su un precedente per reato poi abrogato. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, affermando che il giudice può valutare i fatti di un reato depenalizzato come elemento per formulare una prognosi negativa sulla futura condotta del condannato, distinguendo tra l’ostacolo legale e la valutazione discrezionale del merito.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prognosi Negativa e Reato Abrogato: Quando il Passato Conta Ancora

La concessione della sospensione condizionale della pena è subordinata a un giudizio favorevole sulla futura condotta del condannato. Ma cosa accade se la prognosi negativa del giudice si basa su precedenti penali per reati che, nel frattempo, sono stati abrogati? La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 33744/2025, offre un’importante chiave di lettura, distinguendo tra l’ostacolo puramente normativo e la valutazione discrezionale del giudice.

Il Caso: La Richiesta di Sospensione Condizionale

Un individuo, condannato a una pena di un anno e tre mesi di reclusione, si vedeva negare in sede di esecuzione la richiesta di sospensione condizionale. Il diniego si fondava su una valutazione di pericolosità sociale, ovvero una prognosi sfavorevole sulla sua futura condotta, basata su due precedenti penali. Il ricorrente ha impugnato questa decisione dinanzi alla Cassazione, sostenendo che uno dei due precedenti si riferiva a un reato ormai abrogato (abolitio criminis), mentre l’altro era relativo a un delitto di lieve entità commesso vent’anni prima. A suo avviso, l’eliminazione del precedente per reato abrogato avrebbe dovuto condurre a una rivalutazione positiva della sua posizione.

La Decisione della Cassazione sulla prognosi negativa

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, ritenendo la motivazione del giudice dell’esecuzione corretta e immune da vizi. Il punto centrale della decisione risiede nella distinzione fondamentale tra l’efficacia preclusiva ex lege di una condanna e la sua valutazione come elemento fattuale per formulare un giudizio prognostico.

La Distinzione Chiave: Preclusione Legale vs. Valutazione di Merito

Il giudice di merito, nel negare originariamente il beneficio, non lo aveva fatto perché la condanna per il reato poi abrogato costituisse un ostacolo legale automatico. La sua decisione si basava, invece, su una prognosi negativa circa la probabilità che il condannato potesse commettere ulteriori reati. In questo contesto, i precedenti penali, anche se relativi a un reato depenalizzato, sono stati considerati come semplici fatti storici, indici della personalità e della condotta passata dell’imputato.

Il Valore del Precedente Penale Anche se per Reato Abrogato

La Corte ribadisce un principio già affermato in precedenza: la presenza di condanne per reati poi depenalizzati può essere legittimamente valutata dal giudice come un elemento contrario alla presunzione che il colpevole si asterrà, in futuro, dal commettere altri reati. In sostanza, anche se il fatto non costituisce più reato, la sua commissione in passato può ancora essere un dato significativo per il giudizio sulla meritevolezza del beneficio.

Le Motivazioni della Corte

Le motivazioni della Corte si concentrano sulla natura del giudizio prognostico richiesto per la sospensione condizionale. Questo giudizio è un’analisi discrezionale del giudice sulla personalità del reo. La sentenza di condanna originaria, negando il beneficio, aveva espresso un “giudizio di non meritevolezza” fondato su condotte precedenti. Secondo la Cassazione, tale giudizio, basato su elementi fattuali, non può essere oggetto di “revisione” in sede esecutiva solo perché uno dei fatti storici considerati (la commissione di un reato) ha perso la sua rilevanza penale. La prognosi negativa rimane valida in quanto espressione di una valutazione complessiva sulla personalità del condannato, che il giudice dell’esecuzione ha correttamente ritenuto di non poter sindacare.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia chiarisce che l’abolitio criminis non cancella il fatto storico della commissione di un illecito. Sebbene tale fatto non possa più fondare una condanna né essere considerato un precedente ostativo ai sensi di legge, può ancora essere utilizzato dal giudice come uno degli elementi su cui basare la propria valutazione discrezionale. La prognosi negativa resta un giudizio di merito complesso, in cui il passato del condannato, anche quello non più penalmente rilevante, continua a giocare un ruolo significativo nella valutazione della sua affidabilità per il futuro.

Un precedente penale per un reato poi abrogato può impedire la sospensione condizionale della pena?
Sì, può contribuire a impedirlo. Non agisce come un ostacolo legale automatico, ma il giudice può considerarlo come un fatto storico indicativo della personalità del condannato per formulare una prognosi negativa sulla sua futura condotta.

Qual è la differenza tra negare la sospensione per un ostacolo legale e per una prognosi negativa?
Un ostacolo legale è una condizione prevista dalla legge che impedisce automaticamente la concessione del beneficio (es. superamento dei limiti di pena). La prognosi negativa è invece una valutazione discrezionale del giudice sulla probabilità che il condannato commetta altri reati, basata sulla sua personalità e sui suoi precedenti.

Il giudice dell’esecuzione può modificare la prognosi negativa formulata nel processo di cognizione?
No, la sentenza chiarisce che il giudizio di non meritevolezza formulato dal giudice del processo, basato sulla valutazione di condotte precedenti, non può essere oggetto di “revisione” in sede esecutiva, anche se una di quelle condotte riguardava un reato successivamente abrogato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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