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Procura speciale cassazione: appello inammissibile

Con l’ordinanza in esame, la Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso avverso una condanna per furto aggravato. La decisione si fonda su due motivi principali: la mancanza della procura speciale cassazione, obbligatoria per l’imputato assente nel giudizio di merito, e la genericità del motivo d’appello relativo al diniego delle attenuanti generiche, a fronte dei numerosi precedenti dell’imputato.

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Pubblicato il 18 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso in Cassazione: L’Importanza Cruciale della Procura Speciale per l’Assente

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale nel processo penale, reso ancora più stringente dalla recente riforma: la necessità di una procura speciale cassazione per l’imputato che, essendo rimasto assente nel giudizio di merito, intende impugnare la sentenza. L’assenza di questo documento fondamentale conduce a una declaratoria di inammissibilità del ricorso, precludendo ogni esame sul merito della questione. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una condanna per furto aggravato in concorso, commesso nel 2019. La Corte d’Appello di Brescia aveva confermato la sentenza di primo grado, procedendo in assenza dell’imputato. Contro questa decisione, il difensore dell’imputato proponeva ricorso per cassazione, lamentando il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.

Il Ricorso in Cassazione e la Duplice Censura della Corte

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile basandosi su due distinti profili di criticità, uno di carattere procedurale e l’altro relativo al merito del motivo presentato.

La Mancanza della Procura Speciale Cassazione

Il primo e decisivo ostacolo è stato di natura formale. Il ricorso non era corredato dalla procura speciale prevista dall’articolo 581, comma 1-quater, del codice di procedura penale. Questa norma, introdotta dalla cosiddetta Riforma Cartabia (d.lgs. n. 150/2022), impone che l’imputato assente nel precedente grado di giudizio rilasci uno specifico mandato al proprio difensore, successivo alla sentenza che intende impugnare. Lo scopo è garantire che l’impugnazione sia espressione di una volontà consapevole dell’imputato, evitando così abusi e limitando l’uso di rimedi successivi come la rescissione del giudicato.

La Genericità del Motivo di Ricorso

Anche superando l’ostacolo procedurale, la Corte ha ritenuto il motivo del ricorso comunque inammissibile per genericità e manifesta infondatezza. La difesa si doleva del diniego delle attenuanti generiche, ma senza confrontarsi adeguatamente con la motivazione della Corte d’Appello. Quest’ultima aveva infatti ampiamente giustificato la sua decisione sulla base di ben cinque precedenti penali specifici a carico dell’imputato e della sua accentuata pericolosità sociale.

Le Motivazioni della Suprema Corte

Nelle motivazioni, la Corte di Cassazione ha riaffermato con forza l’applicabilità dell’onere della procura speciale cassazione anche al giudizio di legittimità. La norma è finalizzata a responsabilizzare l’imputato assente, assicurando che la sua sia una scelta processuale consapevole. L’assenza di questo requisito rende il ricorso irricevibile, senza possibilità di sanatoria.

Inoltre, la Corte ha colto l’occasione per ribadire il suo consolidato orientamento in materia di attenuanti generiche. Un giudice di merito, nel negare la concessione di tali attenuanti, non è tenuto a esaminare ogni singolo elemento potenzialmente favorevole all’imputato. È sufficiente che motivi la sua decisione facendo riferimento agli elementi ritenuti decisivi e prevalenti, come, in questo caso, la gravità dei precedenti penali, che dimostrano una persistente inclinazione a delinquere.

Conclusioni: Cosa Insegna Questa Ordinanza?

La decisione in commento offre due importanti lezioni pratiche. In primo luogo, sottolinea l’importanza imprescindibile per i difensori di munirsi della procura speciale rilasciata dopo la sentenza, qualora il loro assistito sia stato dichiarato assente. Si tratta di un adempimento non più eludibile, la cui omissione comporta la fine prematura del percorso di impugnazione. In secondo luogo, ricorda che un motivo di ricorso, per essere efficace, deve essere specifico e dialogare criticamente con le argomentazioni della sentenza impugnata, non potendosi limitare a una generica doglianza.

È possibile presentare ricorso per cassazione per un imputato assente nel merito senza un’apposita procura speciale?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in seguito alla riforma introdotta dal d.lgs. n. 150/2022, è obbligatorio depositare uno specifico mandato ad impugnare (procura speciale) rilasciato dopo la sentenza, quando l’imputato è rimasto assente nel giudizio di merito. La mancanza di tale procura rende il ricorso inammissibile.

Perché è stata introdotta questa regola sulla procura speciale per l’assente?
La regola serve a garantire che il giudizio di legittimità si svolga nei confronti di un “assente consapevole”, cioè di una persona che è a conoscenza della sentenza e sceglie volontariamente di impugnarla. Questo limita l’applicazione di rimedi straordinari come la rescissione del giudicato.

Basta un motivo generico per contestare il diniego delle attenuanti generiche?
No. Il ricorso è stato considerato inammissibile anche perché il motivo era generico e non si confrontava criticamente con le motivazioni della sentenza impugnata. La Corte ha ribadito che per negare le attenuanti generiche è sufficiente che il giudice di merito faccia riferimento a elementi decisivi, come i precedenti penali specifici dell’imputato, cosa che nel caso di specie era avvenuta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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