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Procedibilità reato danneggiamento: la Riforma Cartabia

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso del Procuratore Generale sulla procedibilità del reato di danneggiamento. A seguito della Riforma Cartabia, il delitto è diventato procedibile a querela, rendendo irrilevante la tesi della Procura sulla procedibilità d’ufficio per la presenza di minacce. La sopravvenuta modifica legislativa ha reso l’impugnazione manifestamente infondata.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Procedibilità Reato Danneggiamento: Come la Riforma Cartabia Cambia le Regole

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 3082 del 2024, offre un importante chiarimento sulla procedibilità reato danneggiamento alla luce delle modifiche introdotte dalla Riforma Cartabia. Il caso analizzato dimostra come una modifica legislativa successiva possa rendere inammissibile un ricorso che, al momento della sua presentazione, appariva fondato. La Suprema Corte ha infatti stabilito che, a seguito del D.Lgs. n. 150/2022, il reato di danneggiamento è divenuto procedibile a querela, modificando radicalmente il quadro normativo precedente.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da una sentenza del Tribunale di Lamezia Terme, che aveva dichiarato il non doversi procedere nei confronti di un imputato per il reato di danneggiamento (art. 635, comma 1, c.p.). La decisione del giudice di primo grado si basava sull’intervenuta remissione della querela da parte della persona offesa e sulla relativa accettazione da parte dell’imputato, eventi che avevano estinto il reato.

Contro questa decisione, il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro aveva proposto ricorso per Cassazione, sostenendo un punto cruciale.

L’Impugnazione e la Tesi della Procura Generale

Secondo il Procuratore ricorrente, il Tribunale aveva errato. Il fatto, infatti, era stato commesso “con minaccia”, circostanza che, secondo la normativa all’epoca vigente, rendeva il reato di danneggiamento procedibile d’ufficio. La procedibilità d’ufficio implica che l’azione penale debba essere esercitata dallo Stato a prescindere dalla volontà della persona offesa. Di conseguenza, la remissione della querela sarebbe stata del tutto irrilevante e il processo avrebbe dovuto proseguire.

La tesi della Procura era, in punta di diritto, corretta sulla base della legge in vigore al momento della sentenza di primo grado.

La Decisione della Cassazione e l’Impatto sulla Procedibilità Reato Danneggiamento

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La ragione di questa decisione non risiede in un errore di valutazione del Procuratore, ma in un evento successivo e decisivo: l’entrata in vigore, il 30 dicembre 2022, del D.Lgs. n. 150 del 10 ottobre 2022 (la cosiddetta “Riforma Cartabia”).

Questa riforma ha modificato in modo sostanziale il regime di procedibilità per il reato di danneggiamento previsto dall’art. 635 c.p., trasformandolo in un delitto procedibile quasi esclusivamente a querela di parte.

Le Motivazioni

La Corte ha basato la propria decisione sul principio del favor rei applicato alla successione di leggi penali nel tempo. La nuova normativa, introducendo un regime di procedibilità più favorevole all’imputato (da d’ufficio a querela), doveva essere applicata retroattivamente al caso in esame.

La Riforma Cartabia ha previsto che il danneggiamento rimanga procedibile d’ufficio solo in casi eccezionali e tassativi, come quando il fatto è commesso “in occasione del delitto previsto dall’art. 331 ovvero se la persona offesa è incapace, per età o per infermità”. Nessuna di queste eccezioni era applicabile al caso di specie.

Di conseguenza, la remissione di querela, che secondo la vecchia legge era irrilevante, è divenuta, per effetto della nuova legge, un fatto giuridico pienamente efficace e idoneo a estinguere il reato. Il ricorso del Procuratore Generale, pur corretto al momento della sua proposizione, è stato superato dalla nuova legge, diventando così “manifestamente infondato” in via sopravvenuta.

Conclusioni

Questa sentenza è emblematica perché illustra l’impatto diretto delle riforme legislative sui procedimenti in corso. La decisione della Cassazione sottolinea un principio fondamentale: una modifica normativa che rende un reato procedibile a querela ha effetto retroattivo se più favorevole all’imputato. Ciò significa che anche un ricorso legalmente ineccepibile al momento della sua presentazione può essere dichiarato inammissibile se, nel frattempo, la legge cambia a vantaggio dell’accusato. Per gli operatori del diritto, ciò comporta la necessità di una costante attenzione all’evoluzione normativa, che può modificare radicalmente l’esito di un giudizio.

Come ha influito la Riforma Cartabia sulla procedibilità del reato di danneggiamento?
La Riforma Cartabia (D.Lgs. 150/2022) ha trasformato il reato di danneggiamento (art. 635 c.p.) in un delitto perseguibile a querela di parte, salvo poche eccezioni specifiche (come quando il fatto è commesso in occasione di interruzione di un servizio pubblico o se la vittima è incapace).

Perché il ricorso del Procuratore Generale è stato dichiarato inammissibile, nonostante fosse corretto secondo la legge precedente?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile per “sopravvenuta manifesta infondatezza”. L’entrata in vigore della Riforma Cartabia, che ha reso il reato procedibile a querela, ha reso la remissione della querela un atto valido ed efficace per estinguere il reato, facendo venir meno il presupposto giuridico su cui si basava il ricorso.

Cosa significa che un reato è procedibile a querela di parte?
Significa che lo Stato può iniziare un procedimento penale contro il presunto colpevole solo se la persona offesa dal reato presenta una specifica richiesta in tal senso, chiamata “querela”. In assenza di querela, o in caso di suo ritiro (remissione), l’azione penale non può essere iniziata o proseguita.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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