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Procedibilità furto: Cassazione e Riforma Cartabia

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per furto aggravato a seguito delle modifiche introdotte dalla Riforma Cartabia. La sentenza stabilisce che la nuova procedibilità furto, che richiede la querela della persona offesa per la maggior parte dei casi, ha efficacia retroattiva in quanto norma più favorevole all’imputato. In assenza di querela, l’azione penale non può proseguire, portando all’annullamento definitivo della sentenza di condanna.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Procedibilità Furto: La Cassazione Annulla Condanna in Applicazione della Riforma Cartabia

Con la sentenza n. 11688 del 2024, la Corte di Cassazione interviene su un tema di grande attualità: la procedibilità furto alla luce della Riforma Cartabia. La decisione chiarisce l’applicazione retroattiva delle nuove norme, che subordinano l’azione penale alla querela della persona offesa per molte ipotesi di furto prima perseguibili d’ufficio. Un imputato, già condannato in primo e secondo grado per furto aggravato, ha visto la sua condanna annullata in via definitiva proprio per l’assenza di tale condizione.

I Fatti del Caso

Il ricorrente era stato condannato dal Tribunale di Chieti per il reato di furto aggravato, decisione poi confermata dalla Corte di Appello di L’Aquila. Avverso quest’ultima sentenza, l’imputato ha proposto ricorso per cassazione. Il fulcro del ricorso verteva su una questione puramente giuridica, sopravvenuta nel corso del processo: la modifica del regime di procedibilità del reato di furto introdotta dal D.Lgs. n. 150 del 2022, la cosiddetta Riforma Cartabia.

La Riforma Cartabia e la Nuova Procedibilità del Furto

La Riforma Cartabia ha inciso profondamente sull’articolo 624 del codice penale, stabilendo che il delitto di furto è, di regola, punibile a querela della persona offesa. La procedibilità d’ufficio è mantenuta solo in presenza di specifiche e tassative circostanze, come ad esempio quando la persona offesa è incapace o se ricorrono le aggravanti di cui all’articolo 625, numeri 7 e 7-bis c.p.
Nel caso di specie, la circostanza aggravante contestata e riconosciuta dai giudici di merito (ex art. 625, comma 1, n. 2 c.p.) non rientrava tra quelle che, secondo la nuova normativa, consentono di procedere d’ufficio. Di conseguenza, il reato addebitato all’imputato è diventato perseguibile solo a querela di parte.

Le Motivazioni della Cassazione sulla Procedibilità Furto

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, basando la sua decisione sul principio di retroattività della legge penale più favorevole, sancito dall’articolo 2, comma 4, del codice penale. I giudici hanno affermato che le norme che modificano il regime di procedibilità di un reato hanno natura mista, sia sostanziale che processuale, poiché incidono direttamente sulla punibilità dell’autore del fatto.

Il ragionamento della Corte si fonda su un consolidato orientamento giurisprudenziale, secondo cui ogni qualvolta una nuova legge introduce una condizione di procedibilità prima non richiesta (come la querela), questa deve essere verificata anche per i reati commessi prima della sua entrata in vigore. Essendo una disposizione più favorevole per l’imputato (disposizione di favore), essa trova applicazione retroattiva.

Dato che nel procedimento in esame non era mai stata presentata una querela da parte della persona offesa, e non essendo applicabili le eccezioni che mantengono la procedibilità d’ufficio, l’azione penale non poteva più essere proseguita.

Le Conclusioni

La Suprema Corte ha quindi annullato la sentenza impugnata senza rinvio. Questa formula significa che la decisione è definitiva e il processo si conclude con l’estinzione del reato, proprio perché manca una condizione essenziale per poter procedere penalmente. La sentenza ha un’importante implicazione pratica: chiarisce che per tutti i furti commessi prima del 30 dicembre 2022 (data di entrata in vigore della riforma), per i quali le aggravanti non rientrano nelle nuove eccezioni, l’azione penale deve essere dichiarata improcedibile in assenza di querela, anche se i processi sono già in corso.

La modifica sulla procedibilità del furto introdotta dalla Riforma Cartabia si applica anche ai reati commessi prima della sua entrata in vigore?
Sì, la sentenza chiarisce che, trattandosi di una disposizione più favorevole per l’imputato, la nuova norma sulla procedibilità a querela si applica retroattivamente anche ai fatti commessi prima del 30 dicembre 2022.

Perché la condanna per furto aggravato è stata annullata in questo caso?
La condanna è stata annullata perché la specifica circostanza aggravante contestata (art. 625, comma 1, n. 2 c.p.) non è inclusa nell’elenco di quelle che, secondo la nuova legge, mantengono la procedibilità d’ufficio. In assenza di una querela da parte della vittima, l’azione penale non poteva essere proseguita.

Cosa significa ‘annullamento senza rinvio’ in questo contesto?
Significa che la Corte di Cassazione ha chiuso definitivamente il caso, cancellando la condanna senza che sia necessario un nuovo processo. La decisione è definitiva perché manca una condizione fondamentale per poter procedere penalmente (la querela), rendendo impossibile qualsiasi ulteriore azione giudiziaria per quel fatto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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