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Privata dimora: rapina in condominio, la Cassazione fa

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per rapina, escludendo l’aggravante della violazione di privata dimora. Il fatto, avvenuto sulle scale di un condominio, secondo i giudici non rientra in tale fattispecie, poiché le scale sono un luogo accessibile a un numero indeterminato di persone. Il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello per la rideterminazione della pena.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Rapina sulle scale: non è aggravante della privata dimora

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 22048 del 2025, affronta un tema cruciale per la qualificazione dei reati contro il patrimonio: la nozione di privata dimora. Il caso riguarda una rapina commessa sulle scale di un condominio e la questione se tale luogo possa essere considerato una pertinenza di un’abitazione, facendo scattare una specifica e severa aggravante. La decisione dei giudici supremi offre un importante chiarimento, distinguendo nettamente gli spazi comuni del condominio dall’intimità dell’appartamento.

I Fatti del Caso

Un individuo veniva condannato in primo e secondo grado per il reato di rapina, con l’applicazione di diverse aggravanti, tra cui quella prevista dall’articolo 628, comma 3, n. 3-bis del codice penale. Questa norma prevede un inasprimento della pena se il fatto è commesso all’interno di una privata dimora o nelle sue pertinenze.

L’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso in Cassazione sostenendo un unico motivo: la rapina era avvenuta sulle scale condominiali, un luogo che, a suo avviso, non poteva essere qualificato come privata dimora. Si tratta, secondo la difesa, di uno spazio di mero passaggio, accessibile a un numero indeterminato di persone (condomini, visitatori, postini, etc.) e quindi privo del carattere di riservatezza tipico del domicilio.

La nozione di Privata Dimora secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente la tesi difensiva, allineandosi a un orientamento giurisprudenziale consolidato. I giudici hanno chiarito che il concetto di privata dimora è legato alla funzione del luogo: esso deve consentire l’esplicazione della vita privata al riparo da sguardi indiscreti. Le scale e i pianerottoli di un condominio, per loro natura, non assolvono a questa funzione.

Le Motivazioni

La Corte ha specificato che le scale condominiali sono destinate all’uso di un numero indeterminato di soggetti, i quali hanno la possibilità giuridica e pratica di accedervi senza che il titolare del diritto possa legittimamente opporsi. Vengono citate diverse sentenze precedenti che definiscono il pianerottolo come un “luogo aperto al pubblico”, in quanto permette l’accesso a una categoria indistinta di persone e non solo ai residenti.

Di conseguenza, un’azione delittuosa commessa in tali spazi non lede quel bene giuridico di inviolabilità del domicilio che la norma sull’aggravante intende proteggere in modo rafforzato. Commettere un reato sulle scale non è come commetterlo all’interno di un appartamento, dove la percezione di sicurezza e l’intimità della vittima sono violate in modo molto più profondo.

Le Conclusioni

Sulla base di queste argomentazioni, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza impugnata, ma solo limitatamente alla contestata aggravante della privata dimora. La responsabilità penale del ricorrente per il reato di rapina è stata confermata e dichiarata irrevocabile.

La causa è stata quindi rinviata alla Corte d’Appello di Lecce, sezione di Taranto, per un nuovo giudizio che dovrà esclusivamente ricalcolare la pena, escludendo l’aumento derivante dall’aggravante annullata. Questa decisione ribadisce un principio di diritto fondamentale: le norme penali, specialmente quelle che comportano un aumento di pena, devono essere interpretate in modo rigoroso e non estensivo.

Le scale di un condominio sono considerate ‘privata dimora’ ai fini dell’aggravante di rapina?
No, la Corte di Cassazione ha escluso che le scale condominiali e i relativi pianerottoli possano essere qualificati come ‘luoghi di privata dimora’ o pertinenze della stessa ai fini dell’applicazione dell’aggravante di cui all’art. 628, comma 3, n. 3 bis del codice penale.

Perché le scale condominiali non sono equiparate a una privata dimora?
Perché sono considerate luoghi frequentabili da un numero indeterminato di soggetti, che non assolvono alla funzione di consentire lo svolgimento della vita privata al riparo da sguardi indiscreti. La giurisprudenza li definisce come luoghi aperti al pubblico, accessibili a una categoria indistinta di persone e non solo ai condomini.

Qual è stata la conseguenza della decisione della Corte sul caso specifico?
La sentenza di condanna è stata annullata limitatamente all’aggravante contestata. Di conseguenza, il caso è stato rinviato alla Corte d’Appello per una nuova determinazione della pena, che sarà ricalcolata in misura inferiore, ferma restando la responsabilità dell’imputato per il reato di rapina.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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