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Prescrizione Truffa: Quando Inizia a Decorrere?

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza per truffa, chiarendo un principio fondamentale sulla prescrizione. Il caso riguardava un consulente finanziario accusato di gestione fraudolenta. La Corte ha stabilito che la prescrizione truffa decorre dalla data di consumazione dell’ultimo atto illecito, non dal momento in cui la vittima scopre il raggiro. Poiché il reato si è rivelato estinto per prescrizione prima ancora della sentenza di primo grado, la Suprema Corte ha annullato la condanna e revocato anche le relative statuizioni civili per il risarcimento del danno.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Truffa: la Data del Reato Batte Quella della Scoperta

La prescrizione truffa è un tema cruciale nel diritto penale, capace di determinare l’esito di un intero procedimento. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio fondamentale: il termine per la prescrizione inizia a decorrere dal momento in cui il reato si è consumato, e non da quando la vittima ne viene a conoscenza. Questa distinzione, apparentemente sottile, ha portato all’annullamento di una condanna e, di conseguenza, alla revoca delle statuizioni civili per il risarcimento del danno.

I Fatti del Caso: Una Gestione Finanziaria Contestata

Il caso trae origine dalla denuncia di una cliente nei confronti di un consulente finanziario e dell’istituto di credito per cui lavorava. L’accusa era quella di truffa aggravata e continuata, legata alla gestione di un deposito amministrato. Secondo l’accusa, il consulente aveva posto in essere una serie di operazioni finanziarie fraudolente, cessate definitivamente nell’agosto del 2007. La vittima, tuttavia, si era accorta del raggiro solo molto più tardi, nel marzo del 2009, presentando querela nel giugno dello stesso anno.

Il Percorso Giudiziario e la Questione della Prescrizione Truffa

Nei primi due gradi di giudizio, i tribunali avevano affrontato la questione in modi diversi. Il Tribunale di primo grado aveva emesso una condanna. Successivamente, la Corte d’Appello, pur dichiarando il reato estinto per prescrizione, aveva confermato le statuizioni civili, condannando l’imputato e il responsabile civile (la banca) a risarcire i danni alla parte civile.

La difesa del consulente e della banca ha quindi proposto ricorso in Cassazione, basando la propria argomentazione principale proprio sul calcolo errato della prescrizione truffa. Sostenevano che la Corte d’Appello avesse erroneamente fatto decorrere la prescrizione dalla data di conoscenza del fatto da parte della vittima, anziché dalla data di effettiva consumazione dell’ultimo atto illecito (agosto 2007).

Le Motivazioni della Suprema Corte: Il “Dies a Quo” della Prescrizione

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente il ricorso, definendo la motivazione della Corte d’Appello “sostanzialmente apparente”. I giudici supremi hanno ribadito un principio cardine del nostro ordinamento: nei reati procedibili a querela, il termine di decorrenza della prescrizione va computato dalla data di commissione del reato. La data di scoperta del fatto da parte della persona offesa è rilevante solo per un altro fine: calcolare il termine per presentare tempestivamente la querela, non per la prescrizione del reato stesso.

La Corte ha quindi ricalcolato i termini, partendo dalla data di cessazione della condotta illecita (agosto 2007). Tenendo conto dell’atto interruttivo (il decreto di citazione a giudizio) e della massima proroga possibile, il reato di truffa si è estinto nel febbraio 2015. Questo momento è cruciale perché è precedente alla sentenza di primo grado, emessa nel settembre 2015.

Le Conclusioni: L’Impatto della Prescrizione sulle Statuizioni Civili

La conseguenza di tale ricalcolo è stata drastica e risolutiva. Poiché il reato si era già estinto per prescrizione prima che venisse emessa la prima sentenza di condanna, non poteva sussistere alcun fondamento per le statuizioni civili. La condanna al risarcimento del danno nel processo penale, infatti, presuppone un accertamento della responsabilità penale. Se questa viene meno ab origine a causa della prescrizione maturata prima del giudizio, anche la condanna civile collegata è destinata a cadere. Per questo motivo, la Suprema Corte non solo ha annullato la sentenza impugnata, ma ha anche revocato le statuizioni civili, chiudendo definitivamente la vicenda.

Da quale momento inizia a decorrere la prescrizione per il reato di truffa?
Secondo la sentenza, la prescrizione inizia a decorrere dalla data in cui il reato è stato commesso, ovvero dal compimento dell’ultimo atto della condotta illecita, e non da quando la vittima ne ha avuto conoscenza.

La data in cui la vittima scopre la truffa è rilevante per calcolare la prescrizione del reato?
No, la data della scoperta non è rilevante per il calcolo della prescrizione del reato. È rilevante, invece, per stabilire la tempestività della querela, che deve essere presentata entro un certo termine dalla conoscenza del fatto.

Cosa succede alla condanna al risarcimento dei danni se il reato viene dichiarato prescritto prima della sentenza di primo grado?
Se il termine di prescrizione matura prima della sentenza di primo grado, la condanna penale non può essere pronunciata. Di conseguenza, vengono revocate anche le statuizioni civili, ovvero la condanna al risarcimento dei danni disposta in sede penale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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