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Prescrizione Truffa: Quando il reato si estingue

La Corte di Cassazione annulla una condanna per truffa e sostituzione di persona a causa della prescrizione. La sentenza chiarisce che per la prescrizione truffa, il reato si considera perfezionato con la diminuzione patrimoniale della vittima, non con la data della querela.

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Pubblicato il 18 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Truffa: la Cassazione chiarisce il momento consumativo del reato

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 20486/2024) offre un importante chiarimento sul calcolo della prescrizione truffa. La Corte ha annullato una condanna per truffa e sostituzione di persona, stabilendo che il termine di prescrizione decorre dal momento del danno patrimoniale effettivo e non dalla data di presentazione della querela. Questa decisione sottolinea l’importanza di identificare correttamente il momento in cui il reato si perfeziona.

I fatti del caso

Il caso riguardava un soggetto condannato in primo grado e in appello per aver commesso i reati di truffa e sostituzione di persona. Nello specifico, l’imputato si era appropriato di un televisore e altri beni stipulando un contratto di finanziamento a nome di un’altra persona, utilizzando documenti falsi. Il contratto era stato firmato il 12 gennaio 2009 e il finanziamento era stato erogato il 18 febbraio 2009, data in cui l’imputato era entrato in possesso dei beni. La persona la cui identità era stata usurpata aveva sporto querela solo molti anni dopo, il 20 novembre 2017.

L’imputato ha proposto ricorso in Cassazione lamentando principalmente due aspetti:
1. L’avvenuta prescrizione del reato, maturata prima della sentenza di primo grado.
2. Il difetto di querela, sostenendo che la vera persona offesa fosse la società finanziaria che aveva subito il danno economico, e non la persona la cui identità era stata rubata.

La decisione della Corte di Cassazione sulla prescrizione truffa

La Suprema Corte ha accolto il primo motivo di ricorso, dichiarando i reati estinti per prescrizione, e assorbendo le altre censure. La decisione si fonda su un principio consolidato del diritto penale: la natura istantanea del reato di truffa.

L’identificazione della persona offesa

Prima di analizzare la prescrizione, la Corte ha rigettato la questione sul difetto di querela. I giudici hanno chiarito che, in un caso come questo, le persone offese sono due: sia la società finanziaria, che subisce la diminuzione patrimoniale (il danno), sia la persona la cui identità viene usurpata, che viene esposta a conseguenze economiche negative a suo nome. Pertanto, la querela presentata da quest’ultima era pienamente valida.

Il calcolo della prescrizione truffa

Il punto cruciale della sentenza riguarda il calcolo della prescrizione truffa. La Corte ha ribadito che la truffa è un reato istantaneo e di danno. Ciò significa che si perfeziona nel momento e nel luogo in cui si verifica la deminutio patrimonii, ovvero la concreta diminuzione del patrimonio della vittima. Nel caso di specie, questo momento è coinciso con l’erogazione del finanziamento e la conseguente apprensione dei beni da parte dell’imputato, avvenuta al più tardi il 18 febbraio 2009.

Le motivazioni

Il ragionamento della Corte è stato lineare. I reati di truffa e sostituzione di persona si erano perfezionati il 18 febbraio 2009. Tenendo conto del termine di prescrizione decennale (inclusa la recidiva contestata), e dei periodi di sospensione intervenuti, il termine massimo per perseguire il reato era scaduto il 27 agosto 2019. Tale data è anteriore alla sentenza di primo grado, emessa nel 2022. Di conseguenza, al momento della prima condanna, il reato era già estinto per prescrizione.
La Corte ha quindi annullato senza rinvio la sentenza impugnata, dichiarando l’estinzione dei reati. Come effetto diretto di questa decisione, sono state revocate anche le statuizioni civili, ovvero le disposizioni relative al risarcimento del danno a favore della parte civile.

Le conclusioni

Questa sentenza riafferma un principio fondamentale per il calcolo della prescrizione truffa: il dies a quo, cioè il giorno da cui inizia a decorrere il termine, è quello in cui si realizza il danno patrimoniale e non quello, spesso successivo, in cui la vittima sporge querela. Questa distinzione è cruciale per avvocati e cittadini, poiché determina la finestra temporale entro cui lo Stato può esercitare la propria pretesa punitiva. La decisione evidenzia come un’azione penale tardiva, anche a fronte di una condotta illecita accertata, possa essere vanificata dal decorso del tempo, portando all’estinzione del reato e all’annullamento della condanna.

Da quale momento inizia a decorrere la prescrizione per il reato di truffa?
La prescrizione per il reato di truffa inizia a decorrere dal momento in cui si verifica la diminuzione patrimoniale (deminutio patrimonii) a danno del soggetto passivo, che coincide con la realizzazione del danno e del profitto ingiusto, e non dalla data di presentazione della querela.

In una truffa con sostituzione di persona per ottenere un finanziamento, chi è considerato persona offesa?
Secondo la sentenza, in questo tipo di truffa sono persone offese sia l’ente che eroga il finanziamento (vittima della diminuzione patrimoniale), sia la persona la cui identità viene illecitamente utilizzata, in quanto esposta economicamente a causa degli artifici e raggiri.

Cosa comporta la dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione da parte della Cassazione?
La dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione comporta l’annullamento senza rinvio della sentenza di condanna. Di conseguenza, vengono meno tutti gli effetti penali della condanna e vengono revocate anche le statuizioni civili, come l’obbligo di risarcimento del danno alla parte civile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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