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Prescrizione Ricettazione: Cassazione annulla condanna

Un soggetto, condannato in appello per ricettazione continuata, ha presentato ricorso in Cassazione lamentando, tra l’altro, un’errata valutazione del tempo di commissione del reato ai fini della prescrizione. La Suprema Corte, rilevando un’effettiva incertezza sulla data del reato e ritenendo il motivo non manifestamente infondato, ha dichiarato l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione ricettazione, annullando la sentenza di condanna senza rinvio.

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Pubblicato il 24 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Ricettazione: Quando l’Incertezza sulla Data Annulla la Condanna

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cruciale nel diritto penale: l’importanza della certezza del momento in cui un reato è stato commesso, specialmente per il calcolo della prescrizione ricettazione. Il caso in esame dimostra come un dubbio non risolto sulla data del delitto possa portare all’annullamento di una condanna, anche in sede di legittimità.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una condanna emessa dal Tribunale e confermata dalla Corte d’Appello nei confronti di un imputato per il reato di ricettazione continuata (art. 648 c.p.). L’accusa riguardava il possesso di beni di provenienza delittuosa, tra cui preziosi e orologi, che sarebbero stati acquisiti in un periodo anteriore e prossimo al 15 agosto 2014.

La difesa dell’imputato ha proposto ricorso per Cassazione, sollevando diverse questioni di legittimità sulla sentenza di condanna.

I Motivi del Ricorso in Cassazione

L’imputato, tramite il suo difensore, ha basato il ricorso su quattro motivi principali:
1. La non configurabilità del reato presupposto, sostenendo si trattasse di un ‘falso grossolano’.
2. Un’errata valutazione delle prove documentali, che avrebbero dovuto escludere il dolo.
3. Una violazione di legge in materia di tempus commissi delicti e, di conseguenza, di prescrizione. Questo è il punto focale della decisione.
4. Il diniego ingiustificato delle circostanze attenuanti generiche.

La Questione Decisiva: Prescrizione Ricettazione e Incertezza sulla Data del Reato

La Corte di Cassazione ha deciso di esaminare in via preliminare il terzo motivo di ricorso, ritenendolo assorbente rispetto agli altri. La difesa sosteneva che i giudici di merito avessero erroneamente trattato tutti gli episodi di ricettazione come un blocco unico, senza individuare il dies a quo (il giorno di inizio) per la decorrenza della prescrizione per ciascun bene, in particolare per orologi e preziosi.

La Suprema Corte ha riconosciuto l’esistenza di un dibattito giurisprudenziale sul tema. Da un lato, vige il principio del favor rei, secondo cui nel dubbio sulla data del reato, si dovrebbe scegliere quella più favorevole all’imputato ai fini della prescrizione. Dall’altro, orientamenti più recenti pongono a carico del ricorrente l’onere di fornire elementi concreti per dimostrare una data di commissione del reato anteriore a quella contestata.

Nel caso specifico, la Corte ha rilevato che dalle sentenze di merito emergeva una reale incertezza sulla data esatta in cui i beni erano stati ricevuti dall’imputato. Questa incertezza ha reso il motivo di ricorso non ‘manifestamente infondato’, consentendo alla Corte di procedere con la verifica della prescrizione.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha ritenuto che il motivo di ricorso sulla prescrizione fosse fondato. Dopo aver calcolato il termine massimo di prescrizione, tenendo conto anche dei periodi di sospensione intervenuti durante il processo, ha stabilito che tale termine era maturato il 27 marzo 2025.

Poiché la data della decisione della Cassazione (23 settembre 2025) era successiva al termine di prescrizione, il reato doveva considerarsi estinto. L’incertezza sulla data di commissione del reato, non superata nel corso del giudizio di merito, ha quindi giocato un ruolo determinante. Di conseguenza, non ricorrendo le condizioni per un proscioglimento nel merito (art. 129, comma 2, c.p.p.), la Corte ha dovuto prendere atto dell’estinzione del reato.

Le Conclusioni

La Suprema Corte ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata, dichiarando il reato estinto per prescrizione. Questa decisione sottolinea un’importante implicazione pratica: l’onere dell’accusa di provare con certezza non solo la colpevolezza dell’imputato, ma anche le circostanze temporali del reato. Quando tale certezza manca e il dubbio viene sollevato in modo non pretestuoso in sede di legittimità, la prescrizione può operare come causa di estinzione del reato, portando all’annullamento della condanna. La sentenza serve da monito sulla necessità di un’accurata individuazione del tempus commissi delicti fin dalle prime fasi del procedimento penale.

Cosa accade se la data esatta di un reato di ricettazione è incerta ai fini della prescrizione?
Se l’incertezza sulla data di commissione del reato non viene superata nel corso del processo e il motivo di ricorso presentato in Cassazione non è manifestamente infondato, la Corte può dichiarare il reato estinto per prescrizione, annullando la condanna.

Il principio del ‘favor rei’ si applica sempre quando la data di un reato è sconosciuta?
Secondo la giurisprudenza citata nella sentenza, il principio del ‘favor rei’ (scegliere la data più favorevole all’imputato) opera solo in caso di ‘incertezza assoluta’. Non si applica se è possibile eliminare l’incertezza attraverso deduzioni logiche basate sugli elementi processuali.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la condanna in questo specifico caso?
La Corte ha annullato la sentenza perché, avendo riscontrato una reale incertezza sulla data di consumazione della ricettazione, ha ritenuto fondato il motivo di ricorso sulla prescrizione. Dopo aver effettuato il calcolo del tempo necessario, comprese le sospensioni, ha concluso che il reato era estinto prima della sua pronuncia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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