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Prescrizione reato tributario: annullamento senza rinvio

Un imprenditore, condannato per reati fiscali, ricorre in Cassazione lamentando, tra l’altro, un’omissione sulla richiesta di sospensione condizionale della pena. La Suprema Corte accoglie questo motivo ma, nel frattempo, matura la prescrizione del reato tributario. Di conseguenza, la sentenza di condanna viene annullata senza rinvio e viene revocata anche la confisca precedentemente disposta.

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Pubblicato il 24 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reato Tributario: Quando un Vizio sulla Pena Annulla la Condanna

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 22027/2024) offre un importante chiarimento sul rapporto tra vizi procedurali relativi alla pena e la sopravvenuta prescrizione del reato tributario. Il caso dimostra come l’accoglimento di un motivo di ricorso, anche se non attinente alla colpevolezza, possa determinare l’estinzione del reato e l’annullamento della condanna, con conseguente revoca delle sanzioni patrimoniali come la confisca. Analizziamo nel dettaglio la vicenda e i principi di diritto affermati dalla Suprema Corte.

I fatti del processo

Il procedimento penale ha origine da una condanna emessa dal Tribunale di Busto Arsizio nei confronti di un imprenditore per due distinti reati fiscali, previsti dal D.Lgs. 74/2000: l’emissione di fatture per operazioni inesistenti (art. 8) e la dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (art. 2).

In secondo grado, la Corte di Appello di Milano ha parzialmente riformato la sentenza. I giudici hanno dichiarato estinto per prescrizione il reato di cui all’art. 8 e, di conseguenza, hanno ridotto la pena inflitta per il residuo reato di cui all’art. 2 a un anno e sei mesi di reclusione. Contro questa decisione, l’imputato ha proposto ricorso per Cassazione.

I motivi del ricorso e la prescrizione del reato tributario

L’imputato ha basato il suo ricorso su tre motivi principali:

1. Violazione di legge: Sosteneva che la prescrizione avrebbe dovuto essere dichiarata anche per il reato di dichiarazione fraudolenta.
2. Vizio di motivazione: Lamentava il mancato accoglimento della richiesta di sospensione condizionale della pena, un beneficio che era stato ritualmente richiesto.
3. Mancata assunzione di una prova decisiva: Contestava la mancata audizione del commercialista della società, testimonianza ritenuta cruciale per dimostrare l’assenza di dolo.

La Corte di Cassazione ha ritenuto fondato il secondo motivo, quello relativo all’omessa pronuncia sulla sospensione condizionale della pena. Questo vizio procedurale ha aperto la strada a una conseguenza decisiva: la declaratoria di prescrizione del reato tributario residuo.

Le motivazioni

La Suprema Corte ha spiegato che l’accoglimento di un motivo di ricorso relativo alla determinazione della pena, come nel caso dell’omessa statuizione sulla sospensione condizionale, impedisce che l’accertamento della responsabilità diventi irrevocabile. In altre parole, la sentenza non può passare in giudicato per quanto riguarda la colpevolezza, perché la questione della pena è ancora aperta.

Questo principio, affermato in diverse pronunce (tra cui Sez. U, n. 35490 del 2009), espone la sentenza al rilievo d’ufficio della prescrizione del reato, qualora questa maturi nelle more del giudizio di legittimità. Nel caso specifico, il termine di prescrizione per il reato di cui all’art. 2 del D.Lgs. 74/2000 era maturato il 18 dicembre 2023, successivamente alla sentenza d’appello.

Di conseguenza, la Corte, pur riconoscendo il vizio procedurale, non ha potuto fare altro che prenderne atto e dichiarare l’estinzione del reato. Questo ha comportato l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata. Un’ulteriore e importante conseguenza è stata la revoca della confisca. I giudici hanno precisato che la confisca prevista dall’art. 12-bis del D.Lgs. 74/2000 è applicabile solo in caso di sentenza di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti. Venendo meno la condanna a causa della prescrizione, anche la misura patrimoniale doveva essere revocata.

Le conclusioni

La sentenza in esame evidenzia un aspetto cruciale della procedura penale: un ricorso per Cassazione, anche se fondato su un motivo apparentemente secondario e non legato alla colpevolezza dell’imputato, può avere effetti risolutivi se, nel frattempo, interviene la prescrizione. La decisione sottolinea che l’accertamento di responsabilità e la determinazione della pena sono legati indissolubilmente fino alla definitività della sentenza. Se un vizio inficia la parte relativa alla pena, l’intera pronuncia resta ‘sub iudice’ e, quindi, vulnerabile al decorso del tempo. Per gli operatori del diritto, ciò significa che ogni motivo di ricorso, se fondato, ha il potenziale di rimettere in discussione l’esito del processo, aprendo la porta alla declaratoria di estinzione del reato.

Cosa succede se la prescrizione di un reato matura dopo la sentenza di appello ma prima della decisione della Cassazione?
La Corte di Cassazione è tenuta a rilevare d’ufficio la maturata prescrizione e, di conseguenza, ad annullare la sentenza di condanna senza rinvio, dichiarando il reato estinto.

L’accoglimento di un motivo di ricorso che riguarda solo la pena può portare alla declaratoria di prescrizione?
Sì. Secondo la sentenza, se un motivo di ricorso relativo alla pena viene accolto, l’accertamento di responsabilità non diventa irrevocabile. Questo ‘apre’ la sentenza al rilievo della prescrizione se il termine matura prima della decisione finale della Cassazione.

In caso di annullamento per prescrizione del reato tributario, la confisca viene mantenuta?
No. La sentenza chiarisce che la confisca prevista dall’art. 12-bis del D.Lgs. 74/2000 presuppone una sentenza di condanna o un patteggiamento. Se la condanna viene annullata perché il reato è prescritto, anche l’ordine di confisca deve essere revocato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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