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Prescrizione reato rissa: la Cassazione annulla

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per il reato di rissa a carico di più imputati. La decisione si fonda sulla maturata prescrizione del reato di rissa, un punto sollevato in un ricorso che contestava la sospensione dei termini. La Corte ha rilevato d’ufficio l’estinzione del reato, avvenuta nel luglio 2023, estendendo l’effetto dell’annullamento a tutti i coimputati e cancellando la sentenza di condanna senza necessità di un nuovo processo.

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Pubblicato il 12 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reato di Rissa: La Cassazione Annulla la Condanna

La recente sentenza della Corte di Cassazione, n. 14255 del 2024, offre un importante chiarimento sulla prescrizione reato rissa. Questo caso dimostra come il decorso del tempo possa estinguere un reato, portando all’annullamento di una condanna anche dopo la conferma in appello. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Processo

La vicenda giudiziaria trae origine da un episodio di rissa avvenuto l’11 gennaio 2015. A seguito di tale evento, diversi soggetti venivano imputati e successivamente condannati per il delitto previsto dall’art. 588, comma 2, del codice penale. La condanna veniva confermata dalla Corte di Appello di Catania con sentenza del 12 giugno 2023. Contro questa decisione, gli imputati proponevano ricorso per cassazione, affidandosi a diversi motivi di doglianza.

Il Ricorso in Cassazione e la questione della prescrizione reato rissa

Tra i vari motivi, uno in particolare ha catturato l’attenzione della Suprema Corte. I ricorrenti lamentavano la violazione degli articoli 157, 159 e 160 del codice penale, che disciplinano l’istituto della prescrizione. La questione verteva sulla corretta interpretazione delle norme relative alla sospensione del termine di prescrizione, in particolare nei casi di rinvio dell’udienza richiesto dall’imputato per esigenze istruttorie.

La difesa sosteneva che i termini non avrebbero dovuto essere sospesi, portando così alla maturazione della prescrizione. La Corte ha riconosciuto che tale questione è oggetto di un dibattito giurisprudenziale ancora aperto, con sentenze di segno opposto. Proprio perché il motivo non era manifestamente infondato, la Corte ha potuto procedere a un controllo d’ufficio sulla maturazione della prescrizione.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto la prospettiva legata all’estinzione del reato. Ha proceduto a un calcolo autonomo dei termini, stabilendo che la prescrizione reato rissa, quale reato a concorso necessario, si era compiuta in data 3 luglio 2023. Tale data è successiva alla sentenza di appello (12 giugno 2023) ma precedente alla decisione della Cassazione stessa (31 gennaio 2024).

Un aspetto cruciale della motivazione risiede nel principio di estensione degli effetti favorevoli. La Corte ha specificato che, poiché il motivo di ricorso atteneva all’esistenza stessa del reato (ormai estinto), la sua efficacia doveva estendersi a tutti i coimputati, anche a coloro che non avevano sollevato la specifica censura.

Le Conclusioni

In virtù di queste considerazioni, la Suprema Corte ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata. La formula “perché il reato è estinto per prescrizione” significa che la vicenda processuale si chiude definitivamente. La condanna viene cancellata e gli imputati non possono più essere considerati colpevoli per quel fatto, non per un’accertata innocenza nel merito, ma perché lo Stato ha perso il diritto di punire a causa del tempo trascorso. Questa sentenza ribadisce la centralità dell’istituto della prescrizione come principio di civiltà giuridica e garanzia per il cittadino.

Quando si estingue il reato di rissa per prescrizione?
In questo caso specifico, la Corte ha stabilito che il reato di rissa, commesso l’11 gennaio 2015, si è prescritto il 3 luglio 2023. Il termine esatto di prescrizione per un reato dipende dalla pena massima prevista e da eventuali atti interruttivi o sospensivi che possono allungare il periodo necessario.

Cosa significa “annullamento senza rinvio per prescrizione”?
Significa che la Corte di Cassazione ha cancellato la sentenza di condanna in via definitiva. Non ci sarà un nuovo processo perché il reato non è più perseguibile a causa del tempo trascorso. Di conseguenza, la condanna è rimossa e gli imputati sono legalmente liberi da quell’accusa.

La dichiarazione di prescrizione per un imputato si estende anche agli altri?
Sì. La sentenza chiarisce che, trattandosi di un motivo che riguarda l’esistenza stessa del reato (la sua estinzione per prescrizione), la sua efficacia si estende a tutti gli imputati coinvolti nello stesso procedimento, anche se non hanno sollevato specificamente quel motivo nel loro ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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