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Prescrizione reato: quando si calcola il termine?

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso, cogliendo l’occasione per ribadire un principio fondamentale sul calcolo della prescrizione reato. Viene chiarito che il termine decorre dalla lettura del dispositivo in udienza, non dal successivo deposito delle motivazioni, e che i periodi di sospensione, come i rinvii richiesti dalla difesa, allungano i tempi necessari per l’estinzione del reato.

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Pubblicato il 4 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reato: La Cassazione Chiarisce il Momento Decisivo

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha affrontato un caso di possesso ingiustificato di strumenti atti allo scasso, fornendo chiarimenti cruciali su un tema sempre attuale: la prescrizione reato. La decisione ribadisce principi fondamentali sul calcolo dei termini e sull’irrilevanza, a tal fine, del momento in cui vengono depositate le motivazioni della sentenza. Analizziamo insieme la vicenda e le importanti conclusioni dei giudici.

I Fatti del Caso: un’Accusa per Possesso di Strumenti da Scasso

Il caso trae origine da un ricorso presentato da un individuo condannato per il reato previsto dall’art. 707 del codice penale. L’imputato era stato trovato in possesso di strumenti atti ad aprire o forzare serrature, senza essere in grado di fornire una giustificazione plausibile. A suo carico pesavano inoltre precedenti condanne per reati con finalità di lucro, elementi che avevano portato i giudici di merito a ritenerlo responsabile.

L’imputato decideva di impugnare la sentenza di condanna della Corte d’Appello, presentando ricorso in Cassazione basato su tre distinti motivi.

L’Appello e i Motivi del Ricorso in Cassazione

Il ricorrente contestava la sua condanna sotto diversi profili:

1. Valutazione delle prove: Sosteneva un vizio di motivazione e una violazione di legge riguardo l’affermazione della sua responsabilità, chiedendo di fatto una nuova valutazione delle prove, non consentita in sede di legittimità.
2. Intervenuta prescrizione reato: Il motivo principale del ricorso. L’imputato affermava che il reato si fosse estinto per prescrizione prima ancora del deposito delle motivazioni della sentenza d’appello.
3. Mancata concessione delle attenuanti generiche: Lamentava il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, che avrebbero potuto comportare una riduzione della pena.

La Corte di Cassazione ha esaminato ciascun motivo, ritenendoli tutti manifestamente infondati e dichiarando il ricorso inammissibile.

Il Calcolo della Prescrizione Reato: la Decisione della Corte

Il punto più interessante dell’ordinanza riguarda la gestione della prescrizione reato. La Corte ha smontato la tesi difensiva basandosi su due argomenti principali, entrambi di grande rilevanza pratica.

Il Principio del Dispositivo vs. Deposito Motivazioni

I giudici hanno innanzitutto ribadito un principio consolidato nella giurisprudenza: ai fini del calcolo della prescrizione, il momento che conta è quello della lettura del dispositivo della sentenza di condanna in udienza. Il successivo deposito della motivazione scritta è un atto che non incide sul decorso del tempo. Pertanto, l’argomento del ricorrente, secondo cui il reato si sarebbe prescritto nell’intervallo tra la lettura della decisione e il suo deposito formale, è stato respinto come infondato.

L’Impatto delle Sospensioni sulla Prescrizione Reato

La Corte ha inoltre evidenziato come il calcolo del ricorrente fosse errato anche perché non teneva conto di importanti periodi di sospensione della prescrizione. Nello specifico, al tempo totale andavano aggiunti:

* Un anno e sei mesi, in applicazione della cosiddetta riforma Orlando, per i reati commessi in un determinato arco temporale.
* Un ulteriore anno circa, a causa di rinvii del processo di primo grado richiesti dalla stessa difesa dell’imputato.

Questi periodi di sospensione hanno di fatto allungato il termine necessario per l’estinzione del reato, rendendo la prescrizione non ancora maturata nemmeno alla data della decisione in Cassazione.

Le Motivazioni

La Corte Suprema ha dichiarato l’inammissibilità del ricorso poiché tutti i motivi presentati sono stati ritenuti manifestamente infondati. Il primo motivo era una richiesta di rivalutazione del merito, non consentita in Cassazione. Il secondo, sulla prescrizione, si basava su un calcolo errato e su un’interpretazione non corretta della legge, ignorando sia il principio della lettura del dispositivo sia i periodi di sospensione applicabili. Anche il terzo motivo, relativo alle attenuanti generiche, è stato respinto, in quanto la loro concessione o diniego rientra nel giudizio di fatto del giudice di merito, insindacabile se la motivazione è logica e non contraddittoria.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre due importanti lezioni pratiche. In primo luogo, conferma che la ‘corsa’ contro la prescrizione si ferma con la lettura della decisione in aula e non con il deposito delle motivazioni. In secondo luogo, sottolinea l’importanza di calcolare attentamente tutti i periodi di sospensione, inclusi quelli derivanti da riforme legislative o da richieste di rinvio, che possono spostare in avanti la data di estinzione del reato. La decisione si conclude con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, a conferma della totale infondatezza delle sue doglianze.

Per calcolare la prescrizione di un reato, conta la data della lettura della sentenza in udienza o quella del deposito delle motivazioni?
Conta il momento della lettura del dispositivo della sentenza in udienza. Il successivo deposito delle motivazioni non sposta il termine per la prescrizione.

Le richieste di rinvio del processo da parte della difesa possono influenzare i termini della prescrizione?
Sì, i rinvii su richiesta della difesa dell’imputato comportano la sospensione del corso della prescrizione per il periodo del rinvio, allungando di fatto il tempo necessario per l’estinzione del reato.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione viene giudicato manifestamente infondato?
Il ricorso viene dichiarato inammissibile. Ciò comporta che la sentenza impugnata diventa definitiva e il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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