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Prescrizione reato: quando annulla la condanna

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per guida in stato di ebbrezza a causa della sopraggiunta prescrizione del reato. Nonostante l’imputato avesse presentato ricorso per diversi motivi, il decorso del tempo ha reso il reato non più punibile. La Suprema Corte ha ribadito che, una volta accertata l’ammissibilità del ricorso, la declaratoria di estinzione per prescrizione prevale su ogni altra valutazione, a meno che non emerga un’evidente causa di assoluzione nel merito, qui non riscontrata.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reato: Come Annulla una Condanna per Guida in Stato di Ebbrezza

La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 7170 del 2025 offre un importante chiarimento sul funzionamento della prescrizione reato nel processo penale. Anche di fronte a una condanna per guida in stato di ebbrezza, confermata in appello, il decorso del tempo può estinguere il reato, portando all’annullamento della sentenza. Questo caso dimostra la prevalenza delle cause estintive del reato, una volta che il processo giunge all’ultimo grado di giudizio in modo ammissibile.

I Fatti del Caso

Un automobilista veniva condannato sia in primo grado dal Tribunale di Bergamo che in secondo grado dalla Corte d’Appello di Brescia per il reato previsto dall’art. 186 del Codice della Strada. L’accusa era di essersi messo alla guida di un’autovettura in stato di ebbrezza, con un tasso alcolemico riscontrato di 1,18 g/l. A ciò si aggiungeva l’aggravante di aver commesso il fatto in orario notturno, tra le 22:00 e le 7:00.

Il Ricorso in Cassazione e la Sopraggiunta Prescrizione del Reato

Tramite il proprio difensore, l’imputato presentava ricorso per cassazione, sollevando diverse questioni, tra cui la mancata dichiarazione di estinzione del reato per prescrizione reato. Durante la pendenza del giudizio di legittimità, il termine massimo di prescrizione per il reato contestato veniva effettivamente a scadere.
Il Collegio, nel valutare il ricorso, ha ritenuto i motivi non manifestamente infondati, radicando così validamente il giudizio dinanzi a sé. Questa valutazione preliminare è stata cruciale, poiché ha permesso alla Corte di prendere atto della causa estintiva maturata nel frattempo.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha applicato un principio consolidato nella giurisprudenza: quando si presenta una causa di estinzione del reato, come la prescrizione, questa deve essere dichiarata immediatamente, prevalendo su eventuali altre questioni procedurali o di merito. L’orientamento delle Sezioni Unite, richiamato nella sentenza, stabilisce che l’inevitabile rinvio a un giudice di merito sarebbe incompatibile con il principio di immediata applicabilità della causa estintiva.

In altre parole, una volta che il tempo massimo per perseguire un reato è trascorso, lo Stato perde il suo potere punitivo. La Corte ha chiarito che non è possibile esaminare vizi di motivazione della sentenza impugnata quando è già maturata la prescrizione. L’unica eccezione si verifica quando le prove dell’innocenza dell’imputato sono così evidenti da imporre un’assoluzione nel merito ai sensi dell’art. 129, comma 2, c.p.p. In questo specifico caso, non sono emerse circostanze di tale evidenza.
Di conseguenza, la Corte non ha potuto fare altro che pronunciare l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, dichiarando il reato estinto per intervenuta prescrizione.

Le Conclusioni: L’Impatto della Prescrizione sui Processi Penali

Questa decisione ribadisce la centralità e la perentorietà dell’istituto della prescrizione nel nostro ordinamento. Anche di fronte a una condanna per un reato di allarme sociale come la guida in stato di ebbrezza, il fattore tempo è determinante. La sentenza sottolinea che, affinché la prescrizione reato possa essere dichiarata in Cassazione, è fondamentale che il ricorso superi il vaglio di ammissibilità. Un ricorso inammissibile, infatti, non instaurerebbe un valido rapporto processuale e non consentirebbe alla Corte di pronunciarsi sulla causa estintiva. Per gli operatori del diritto, ciò evidenzia l’importanza strategica di formulare ricorsi solidi, capaci di mantenere ‘vivo’ il processo fino al potenziale maturare di termini estintivi.

Cosa succede se la prescrizione di un reato matura mentre il caso è pendente in Cassazione?
Se il ricorso è ritenuto ammissibile, la Corte di Cassazione è tenuta a dichiarare l’estinzione del reato e, di conseguenza, ad annullare la sentenza di condanna senza rinviarla a un altro giudice per un nuovo esame.

La prescrizione del reato ha la precedenza su altri vizi della sentenza, come errori di motivazione?
Sì. Secondo l’orientamento consolidato della Cassazione, la presenza di una causa di estinzione del reato, come la prescrizione, rende superfluo l’esame di altri vizi della sentenza, poiché il principio di immediata applicabilità della causa estintiva prevale.

È possibile ottenere un’assoluzione nel merito anche se il reato è prescritto?
Sì, ma solo se le prove dell’innocenza dell’imputato sono talmente evidenti da emergere immediatamente dagli atti, senza necessità di approfondimenti. In assenza di tale evidenza, il giudice deve limitarsi a dichiarare la prescrizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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