Prescrizione Reato: Condanna Annullata un Giorno Dopo la Scadenza
Nel labirinto della giustizia, il tempo è un fattore cruciale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato questo principio, annullando una condanna perché la prescrizione reato era maturata appena 24 ore prima della decisione d’appello. Questo caso offre uno spunto fondamentale per comprendere come funziona la prescrizione e quali sono le sue conseguenze, distinguendo tra effetti penali ed effetti civili.
I Fatti di Causa
La vicenda processuale ha origine da una condanna emessa dalla Corte di Appello di Napoli nei confronti di due imputate per i delitti di lesioni personali e minaccia. Le imputate, ritenendo la sentenza ingiusta per diversi motivi, hanno presentato ricorso alla Corte di Cassazione.
I motivi principali del ricorso erano due:
1. La violazione di legge per la mancata dichiarazione di estinzione dei reati per prescrizione, che, a loro dire, era maturata il 26 giugno 2024, ovvero il giorno precedente alla pronuncia della sentenza di appello.
2. Un’ulteriore violazione di legge relativa all’entità della pena inflitta.
L’Analisi della Corte e la Prescrizione del Reato
La Corte di Cassazione ha accolto il primo motivo di ricorso, ritenendolo fondato e assorbente rispetto al secondo. L’analisi dei giudici si è concentrata sul calcolo del tempo necessario a prescrivere il reato. Il reato era stato commesso il 9 ottobre 2016. Il termine di prescrizione, considerando anche le interruzioni, era di sette anni e sei mesi.
A questo periodo base, è stato necessario aggiungere un periodo di sospensione di 78 giorni, dovuto a rinvii processuali richiesti dalla difesa. Facendo i conti, la Corte ha stabilito che il termine ultimo per la prescrizione reato era effettivamente spirato il 26 giugno 2024.
Dato che la sentenza della Corte di Appello era stata pronunciata il 27 giugno 2024, essa è intervenuta quando lo Stato aveva già perso il suo potere punitivo. Di conseguenza, la condanna penale era illegittima.
Le Motivazioni della Decisione
La decisione della Cassazione si fonda su un principio cardine del nostro ordinamento: la prescrizione estingue il reato. Quando il tempo massimo previsto dalla legge trascorre, il procedimento penale deve concludersi con una declaratoria di estinzione. Per questo motivo, la Corte ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata per quanto riguarda gli effetti penali. Questo significa che le imputate non sconteranno alcuna pena.
Tuttavia, la Corte ha specificato un aspetto cruciale: restano ‘fermi gli effetti civili’. Cosa significa? La sentenza penale di primo grado aveva accertato la responsabilità delle imputate e le aveva condannate anche al risarcimento dei danni in favore della parte civile. Poiché la prescrizione è maturata dopo questa prima sentenza, l’accertamento della responsabilità ai fini civili rimane valido. Le imputate, pur non subendo una pena, restano obbligate a risarcire economicamente la vittima dei reati.
Conclusioni: L’Impatto della Prescrizione sugli Effetti Penali e Civili
Questa sentenza illustra perfettamente la duplice natura degli esiti di un processo penale. L’estinzione del reato per prescrizione cancella la sanzione penale, ma non necessariamente l’obbligo risarcitorio. La decisione della Cassazione sottolinea che la giustizia civile e quella penale, pur intrecciandosi, seguono percorsi che possono portare a risultati differenti. Per le vittime di reato, ciò significa che anche in caso di prescrizione, la possibilità di ottenere un risarcimento del danno subito non viene meno, a condizione che la prescrizione stessa sia intervenuta dopo la sentenza di primo grado.
Cosa succede se la prescrizione di un reato matura il giorno prima della sentenza di appello?
La Corte di Cassazione annulla la sentenza di condanna per quanto riguarda gli effetti penali. Il reato si considera estinto e, di conseguenza, nessuna sanzione penale può essere applicata all’imputato.
Se la condanna penale viene annullata per prescrizione, l’imputato deve comunque risarcire la vittima?
Sì. La sentenza chiarisce che gli effetti civili della condanna, come l’obbligo di risarcimento del danno, restano validi se la prescrizione è maturata dopo la pronuncia della sentenza di primo grado, che ha già accertato la responsabilità del fatto.
Come si calcola il termine di prescrizione di un reato?
Il calcolo parte dalla data di commissione del reato e considera il tempo massimo previsto dalla legge per quel tipo di delitto. A questo periodo si aggiungono le eventuali interruzioni (che fanno ripartire il conteggio) e si sottraggono i periodi di sospensione (durante i quali il conteggio si ferma temporaneamente, ad esempio per rinvii richiesti dalla difesa).
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 32630 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 32630 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 25/06/2025
SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
COGNOME NOME COGNOME nato a PIEDIMONTE MATESE il DATA_NASCITA
COGNOME NOME nato a PIEDIMONTE MATESE il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 27/06/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Con sentenza del 27 giugno 2024 la Corte di appello di Napoli, per quel che qui rileva, ha confermato la condanna, anche agli effetti civili, di NOME COGNOME e NOME per i delitto aggravati di lezioni personali e minaccia.
Nell’interesse delle imputate è stato proposto ricorso per cassazione, con un unico atto, articolando due motivi (di seguito esposti nei limiti di cui all’art. 173, comma 1, d. att. cod pen.), segnatamente deducendo:
la violazione della legge penale e il vizio di motivazione in ordine alla mancata declarator di estinzione dei reati per prescrizione il 26 giugno 2024, ossia il giorno precedente alla pronuncia appello (primo motivo);
la violazione della legge penale in ordine alla determinazione della pena (e segnatamente l’irrogazione di una pena illegale; secondo motivo).
Il primo motivo di impugnazione è fondato, rimanendo assorbito il secondo.
Difatti, il termine di prescrizione del reato (commesso il 9 ottobre 2016), pari a sette a e sei mesi (tenendo conto dell’interruzione: cfr. artt. 157 e 161 cod. pen.) e della sospensione p 78 giorni (18 giorni dall’il febbraio 2019 al 1° marzo 2019, per il differimento su richiesta difesa; 60 giorni dal 1° marzo 2019 al 13 maggio 2019, in ragione del differimento per legittim impedimento del difensore), è in effetti spirato il 26 giugno 2024.
Ne deriva l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata agli effetti penali, perché i reati sono estinti per prescrizione. Restano fermi gli effetti civili, non oggetto di alcuna censur occorrendo dilungarsi per osservare che l’estinzione dei reati è maturata successivamente alla pronuncia della sentenza di primo grado).
P. Q. M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata agli effetti penali, perché i reati sono estin per prescrizione, fermi gli effetti civili.
Così deciso il 25/06/2025.