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Prescrizione reato: prevale su tenuità del fatto

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di assoluzione per particolare tenuità del fatto relativa al trasporto di alimenti mal conservati. La Corte ha stabilito che la declaratoria di estinzione per prescrizione del reato, essendo maturata prima della sentenza d’appello, è una formula più favorevole per l’imputato e deve prevalere sull’assoluzione ex art. 131-bis c.p., annullando così la decisione impugnata.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reato: La Cassazione Conferma la Prevalenza sulla Tenuità del Fatto

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 11829/2024) riafferma un principio fondamentale nel diritto processuale penale: la declaratoria di estinzione per prescrizione reato è più favorevole per l’imputato rispetto a un’assoluzione per particolare tenuità del fatto e, pertanto, deve prevalere. Questa decisione offre spunti cruciali sulla gerarchia delle formule di proscioglimento e sull’interesse dell’imputato a impugnare una sentenza assolutoria.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una vicenda di trasporto di prodotti alimentari. Un soggetto veniva accusato di aver trasportato, in concorso con altri, circa 43 kg di latticini in cattivo stato di conservazione, violando così la normativa sanitaria (art. 5 della legge 283/1962). La Corte d’Appello di Napoli, pur riconoscendo la sussistenza del fatto, decideva di assolvere l’imputato applicando l’art. 131-bis del codice penale, ovvero per la particolare tenuità del fatto.

Il Ricorso e la Questione sulla Prescrizione del Reato

Nonostante l’esito assolutorio, l’imputato, tramite il suo difensore, presentava ricorso in Cassazione. Il motivo principale del ricorso era la violazione di legge in relazione alla mancata dichiarazione di estinzione del reato per intervenuta prescrizione. La difesa sosteneva che, tenuto conto dei periodi di sospensione, il termine massimo di prescrizione era già maturato prima della pronuncia della sentenza d’appello. Secondo il ricorrente, la declaratoria di prescrizione reato avrebbe rappresentato un esito processuale più vantaggioso rispetto all’assoluzione per tenuità del fatto.

Perché Impugnare un’Assoluzione?

A prima vista, potrebbe sembrare controintuitivo impugnare una sentenza che, di fatto, manda assolti. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha costantemente riconosciuto l’interesse dell’imputato a farlo. L’assoluzione per particolare tenuità del fatto, infatti, presuppone l’accertamento della responsabilità penale: il reato esiste ed è stato commesso dall’imputato, ma lo Stato rinuncia a punirlo per la sua minima offensività. Questo tipo di provvedimento, però, viene iscritto nel casellario giudiziale e può avere effetti pregiudizievoli in futuri procedimenti civili, amministrativi o penali.

La Gerarchia delle Formule di Proscioglimento: Prevalenza della Prescrizione Reato

La Corte Suprema ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato nel suo motivo principale. Gli Ermellini hanno ribadito un principio consolidato: la declaratoria di estinzione del reato per prescrizione prevale sull’esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto. Le conseguenze dei due istituti sono profondamente diverse.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda sulla differente natura giuridica dei due istituti. La prescrizione reato estingue il reato stesso, cancellando la pretesa punitiva dello Stato a causa del decorso del tempo. L’assoluzione ex art. 131-bis c.p., al contrario, lascia ‘inalterato l’illecito penale nella sua materialità storica e giuridica’. Essa costituisce una causa di non punibilità atipica che, pur escludendo la pena, non elimina il disvalore penale della condotta. Di conseguenza, la prescrizione rappresenta una formula di proscioglimento più ampia e liberatoria. Nel caso specifico, la Corte ha ricalcolato i termini e ha accertato che il reato si era effettivamente prescritto in data 14/02/2023, ovvero diversi mesi prima della sentenza d’appello del 13/06/2023. Per questo motivo, il giudice d’appello avrebbe dovuto dichiarare l’estinzione del reato anziché assolvere per tenuità del fatto.

Le Conclusioni

La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata, dichiarando il reato estinto per prescrizione. Questa pronuncia consolida l’orientamento secondo cui il giudice, prima di valutare l’applicabilità dell’art. 131-bis c.p., ha il dovere di verificare la sussistenza di cause di estinzione del reato, come la prescrizione. La sentenza sottolinea l’importanza di garantire all’imputato l’esito processuale più favorevole, riconoscendo che anche una sentenza di assoluzione può celare pregiudizi da cui egli ha il diritto di difendersi per ottenere una ‘pulizia’ completa della propria posizione processuale.

È possibile impugnare una sentenza di assoluzione per ‘particolare tenuità del fatto’?
Sì, l’imputato ha un interesse giuridicamente rilevante a impugnare tale sentenza per ottenere una formula di proscioglimento più favorevole, come la declaratoria di prescrizione, al fine di rimuovere il pregiudizio derivante dall’iscrizione del provvedimento nel casellario giudiziale.

Tra la prescrizione del reato e l’assoluzione per tenuità del fatto, quale formula prevale?
La declaratoria di estinzione del reato per prescrizione prevale sull’assoluzione per particolare tenuità del fatto. La prescrizione estingue il reato stesso, mentre l’assoluzione per tenuità del fatto presuppone comunque l’accertamento della commissione del reato e della sua attribuibilità all’imputato.

Quali sono le principali conseguenze negative di un’assoluzione per ‘particolare tenuità del fatto’?
Nonostante sia una formula assolutoria, essa comporta effetti negativi per l’imputato, come la possibile rilevanza in giudizi civili e amministrativi e, soprattutto, l’iscrizione del provvedimento nel casellario giudiziale, che certifica l’avvenuto accertamento di un fatto di reato a suo carico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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