LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione reato: la Cassazione e la Legge 103/2017

La Corte di Cassazione ha rigettato un ricorso basato sulla presunta prescrizione del reato di abuso edilizio. La Corte ha chiarito che, per i reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019, si applica la disciplina della Legge n. 103/2017 (Riforma Orlando). Questa legge prevede una specifica sospensione della prescrizione del reato dopo le sentenze di primo e secondo grado, impedendo così l’estinzione del reato nel caso di specie.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione del Reato: L’Impatto della Legge 103/2017 Analizzato dalla Cassazione

La prescrizione del reato è un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, ma le sue regole sono state oggetto di numerose riforme. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha offerto un’importante chiarificazione sull’applicazione della cosiddetta “Riforma Orlando” (Legge n. 103/2017) e i suoi effetti sulla sospensione dei termini. Analizziamo insieme questo caso per comprendere come le modifiche normative influenzino concretamente la durata dei processi penali.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine da una condanna per un reato edilizio, confermata in primo grado dal Tribunale e successivamente dalla Corte di Appello. L’imputata ha presentato ricorso in Cassazione sostenendo un’unica, ma cruciale, motivazione: l’avvenuta estinzione del reato per prescrizione. Secondo la difesa, tenendo conto del momento del sequestro del manufatto (dicembre 2017) e calcolando le sospensioni intervenute, il termine massimo sarebbe scaduto nel dicembre 2022, ben prima della sentenza di appello emessa nel settembre 2023.

La Questione sulla Prescrizione del Reato e la Legge Applicabile

Il nodo centrale della questione non era se il tempo fosse trascorso, ma come calcolarlo. Il procedimento si collocava in un arco temporale delicato, quello tra l’entrata in vigore della Legge n. 103/2017 (3 agosto 2017) e il 31 dicembre 2019. Proprio questa legge ha introdotto una nuova e specifica causa di sospensione della prescrizione, pensata per evitare che i processi si estinguessero tra un grado di giudizio e l’altro.

La difesa puntava a un calcolo basato sulle norme precedenti, mentre l’accusa si basava sulla nuova disciplina. La Corte di Cassazione è stata quindi chiamata a stabilire quale fosse il regime corretto da applicare e, di conseguenza, se il reato fosse effettivamente prescritto.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha dichiarato il ricorso infondato, aderendo all’interpretazione più recente fornita dalle Sezioni Unite. I giudici hanno affermato che per i reati commessi nell’intervallo temporale in esame, si applica senza dubbio la disciplina introdotta dalla Legge n. 103/2017.

Questa normativa stabilisce che il corso della prescrizione del reato rimane sospeso:

1. Dal termine previsto per il deposito della motivazione della sentenza di primo grado fino alla pronuncia del dispositivo della sentenza d’appello, per un tempo massimo di un anno e sei mesi.
2. Dal termine per il deposito della motivazione della sentenza d’appello fino alla pronuncia della sentenza definitiva.

Applicando queste regole al caso specifico, la Corte ha effettuato un calcolo preciso. La prima sospensione è scattata per un anno e sei mesi dopo la sentenza di primo grado. Una seconda sospensione è iniziata dopo la sentenza di appello e perdurava al momento della decisione della Cassazione. Il risultato è che il tempo di prescrizione effettivamente decorso era di soli 4 anni, 6 mesi e 21 giorni, un periodo insufficiente per estinguere il reato. Il ricorso è stato quindi respinto.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La sentenza consolida un principio giuridico di notevole importanza: la “Riforma Orlando” ha introdotto meccanismi di sospensione della prescrizione che allungano di fatto i tempi a disposizione della giustizia per arrivare a una sentenza definitiva. Per chi è imputato di reati commessi in quel particolare periodo storico, le possibilità di beneficiare della prescrizione tra un grado e l’altro di giudizio si sono notevolmente ridotte. Questa decisione fornisce una guida chiara per avvocati e giudici nel calcolo dei termini, confermando l’efficacia delle norme introdotte nel 2017 per contrastare l’eccessiva durata dei processi e il rischio che i reati rimangano impuniti a causa del mero decorso del tempo.

Quando si applica la sospensione della prescrizione prevista dalla Legge n. 103/2017?
Secondo la sentenza, questa specifica disciplina sulla sospensione si applica ai reati commessi nell’arco temporale che va dal 3 agosto 2017, data di entrata in vigore della legge, al 31 dicembre 2019.

Come funziona la sospensione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado secondo questa legge?
Il corso della prescrizione resta sospeso a partire dal termine concesso al giudice per depositare le motivazioni della sentenza di primo grado e fino alla pronuncia del dispositivo della sentenza che definisce il grado successivo. La durata di questa sospensione non può comunque superare un anno e sei mesi.

Nel caso esaminato, il reato è stato dichiarato prescritto?
No, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, stabilendo che il reato non era prescritto. Applicando correttamente i periodi di sospensione previsti dalla Legge n. 103/2017, il tempo necessario per l’estinzione del reato non era ancora trascorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati