Prescrizione Reato: Quando la Cassazione Annulla la Condanna Senza Rinvio
L’istituto della prescrizione del reato rappresenta un pilastro del nostro ordinamento giuridico, stabilendo che lo Stato non può perseguire un illecito penale oltre un certo limite di tempo. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 14004 del 2025, offre un chiaro esempio di come questo principio trovi applicazione pratica, portando all’annullamento definitivo di una condanna. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione per comprenderne la portata e le conseguenze.
I Fatti del Processo
La vicenda giudiziaria ha origine da un ricorso presentato alla Corte di Cassazione avverso una sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Napoli. L’imputato, attraverso il suo difensore, contestava la decisione di secondo grado. Un dettaglio rilevante del caso è che la parte civile, ovvero la persona danneggiata dal reato che si era inizialmente costituita nel processo per ottenere un risarcimento, aveva successivamente revocato la propria costituzione. Questo significa che, al momento della decisione della Cassazione, non vi era più una richiesta di risarcimento danni da valutare nell’ambito del procedimento penale.
La Decisione della Corte di Cassazione sulla Prescrizione del Reato
Giunto il caso all’esame della Suprema Corte, i giudici hanno svolto una verifica preliminare fondamentale: il controllo sul decorso dei termini di prescrizione. Questo controllo precede qualsiasi valutazione sul merito delle accuse. In questo caso, la Corte ha constatato che il tempo massimo stabilito dalla legge per poter perseguire e punire il reato contestato era ormai trascorso.
L’Annullamento Senza Rinvio
Di conseguenza, la Cassazione ha pronunciato l’annullamento della sentenza impugnata. La formula utilizzata, “annullamento senza rinvio”, è di cruciale importanza. Significa che la sentenza di condanna viene cancellata in via definitiva e il processo non verrà celebrato nuovamente davanti a un altro giudice di merito. La declaratoria di estinzione del reato per prescrizione, infatti, chiude irrevocabilmente la questione penale.
La Sorte delle Statuizioni Civili
La sentenza specifica che non è stato necessario pronunciarsi sulle “statuizioni civili”, ossia sulle questioni relative al risarcimento del danno. Come accennato, la parte civile aveva ritirato la propria partecipazione al processo. Secondo l’articolo 578 del codice di procedura, in caso di prescrizione, la Cassazione dovrebbe comunque decidere sulle questioni civili se la parte lesa è ancora presente. L’avvenuta revoca ha eliminato questa necessità, semplificando ulteriormente la decisione della Corte.
Le Motivazioni della Sentenza
La motivazione alla base della decisione è netta e si fonda su un principio cardine del diritto processuale penale. La Corte di Cassazione, prima di esaminare i motivi del ricorso, ha il dovere di verificare d’ufficio la presenza di cause di non punibilità, come appunto l’estinzione del reato per prescrizione. Una volta accertato che il termine massimo è decorso, la Corte non può fare altro che prenderne atto e dichiarare estinto il reato. Qualsiasi ulteriore analisi sui fatti o sulle presunte violazioni di legge sollevate dall’imputato diventa superflua, poiché non potrebbe comunque portare a una condanna. La decisione, quindi, non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si ferma a un dato oggettivo: il tempo per giudicare è scaduto.
Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche
Questa sentenza ribadisce l’importanza cruciale del fattore tempo nella giustizia penale. La prescrizione del reato agisce come una garanzia per il cittadino, evitando che possa rimanere indefinitamente sotto processo, ma evidenzia anche le criticità legate alla durata dei procedimenti. Un processo che si protrae eccessivamente può concludersi con un nulla di fatto dal punto di vista sanzionatorio, anche a fronte di una sentenza di condanna nei gradi di merito precedenti. La decisione di annullare senza rinvio sottolinea il carattere definitivo di tale esito: una volta estinto il reato, la vicenda penale si chiude per sempre.
Cosa succede quando un reato si estingue per prescrizione?
La prescrizione estingue il reato e impedisce allo Stato di proseguire l’azione penale o di eseguire una pena. Se la prescrizione matura durante il processo, come in questo caso, il giudice deve dichiararla con una sentenza che chiude il procedimento. La sentenza di condanna precedente viene quindi annullata.
Perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza ‘senza rinvio’?
La formula ‘senza rinvio’ viene utilizzata quando la Cassazione annulla una decisione e non è necessario un nuovo giudizio di merito. In questo caso, l’estinzione del reato per prescrizione è una causa che estingue il processo in modo definitivo, senza lasciare questioni da decidere a un altro giudice.
La vittima del reato può ancora chiedere un risarcimento?
Nel caso specifico, la Corte non si è pronunciata sul risarcimento perché la parte civile aveva già ritirato la propria costituzione nel processo penale. In generale, la vittima potrebbe ancora intentare una causa separata in sede civile per ottenere il risarcimento del danno, ma non può più ottenerlo all’interno del processo penale che si è concluso.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 14004 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 14004 Anno 2025
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 26/03/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a VICO EQUENSE il 20/04/1944
avverso la sentenza del 15/05/2024 della CORTE APPELLO di NAPOLI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Napoli ha confermato la condanna di NOME NOME per il reato di tentata violenza privata, commesso
il 15 ottobre 2016.
2. Avverso la sentenza ricorre l’imputato, tramite il difensore, proponendo due motivi: il primo in ordine alla configurabilità degli estremi del reato nella forma
tentata, nonché alla sua qualificazione alla stregua di esercizio arbitrario delle proprie ragioni; il secondo in ordine alla individuazione del trattamento
sanzionatorio.
3. I motivi di ricorso non sono manifestamente infondati.
Pertanto, in assenza di elementi che possano condurre a una pronuncia ex art. 129, comma 2, cod. proc. pen., va rilevato che in data 24 settembre 2024 è
decorso il termine di prescrizione del reato, tenuto conto di 162 giorni di sospensione (64 giorni per sospensione c.d. Covid in relazione al rinvio dell’udienza
del 20 marzo 2020, 98 giorni per rinvio dal 7 febbraio 2024 al 15 maggio 2024
per adesione del difensore alla astensione).
Non occorre pronunciarsi sulle statuizioni civili ex art. 578 cod. proc. civ., poiché la parte civile, inizialmente presente, ha revocato la costituzione.
Discende l’annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, perché il reato è estinto per prescrizione.
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata, perché il reato è estinto per prescrizione.
Così deciso il 26/03/2025