Prescrizione Reato: Quando il Tempo Annulla la Condanna
La prescrizione reato è un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale che sancisce l’estinzione di un illecito a causa del trascorrere del tempo. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 22887/2024) offre un chiaro esempio di come questo principio operi concretamente, portando all’annullamento di una condanna anche in fase di legittimità. Analizziamo insieme questo caso per comprendere meglio la portata e le implicazioni della prescrizione.
I Fatti del Caso
La vicenda giudiziaria riguarda un imputato condannato per il reato di truffa. Il fatto era stato commesso il 5 agosto 2014. Dopo i giudizi di merito, il caso giungeva dinanzi alla Corte di Cassazione a seguito di un ricorso contro la sentenza della Corte d’Appello di Roma, emessa il 13 novembre 2023.
Il punto cruciale, sollevato nel ricorso per cassazione, era semplice ma decisivo: il termine di prescrizione per il reato di truffa era già maturato il 5 febbraio 2022, ovvero oltre un anno e mezzo prima che la Corte d’Appello emettesse la sua sentenza di condanna.
La Decisione della Corte di Cassazione sulla prescrizione reato
La Suprema Corte ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. Ha constatato che, effettivamente, il reato si era estinto per prescrizione in una data precedente alla sentenza di secondo grado. Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata. Questo significa che la condanna è stata definitivamente cancellata e il procedimento si è concluso.
La Corte ha inoltre precisato un principio di notevole importanza: anche se l’imputato non aveva sollevato specifici motivi di appello relativi al reato di truffa, la questione della prescrizione doveva essere comunque rilevata.
Le Motivazioni
Il cuore della motivazione risiede nel principio secondo cui la prescrizione, essendo una causa di estinzione del reato, opera di diritto e deve essere dichiarata dal giudice in ogni stato e grado del procedimento. La Corte ha richiamato una sua precedente pronuncia (n. 16022/2023) per rafforzare il suo ragionamento, specialmente in contesti di reati uniti dal vincolo della continuazione.
Secondo i giudici, quando un ricorso per cassazione è ammissibile per il reato più grave, il rapporto processuale rimane “aperto” per tutti i reati contestati, inclusi quelli “satellite”. Pertanto, se durante il giudizio di legittimità matura la prescrizione per uno di questi reati, la Corte ha il dovere di dichiararne l’estinzione. A maggior ragione, come nel caso di specie, tale declaratoria si impone quando la prescrizione era già maturata prima della sentenza d’appello.
La decisione, quindi, non si basa su un errore di valutazione della Corte d’Appello, ma sulla presa d’atto oggettiva del decorso del tempo, un fattore che estingue la pretesa punitiva dello Stato.
Le Conclusioni
Questa sentenza ribadisce la centralità dell’istituto della prescrizione reato come garanzia per l’imputato e come principio di certezza del diritto. La giustizia deve agire entro tempi ragionevoli, e il superamento di tali limiti comporta l’estinzione del reato. La decisione evidenzia che la prescrizione è un istituto di diritto sostanziale che prevale sulle questioni procedurali, dovendo essere rilevata d’ufficio dal giudice. Per i cittadini, ciò rappresenta la garanzia che non si possa rimanere indefinitamente sotto la spada di Damocle di un procedimento penale. Per gli operatori del diritto, è un monito costante sull’importanza di monitorare i termini processuali, la cui scadenza può determinare l’esito di un intero processo.
Cosa succede se il reato si prescrive prima della sentenza di appello?
La sentenza di condanna deve essere annullata. Come stabilito dalla Corte di Cassazione in questo caso, se il termine di prescrizione matura prima della decisione del giudice di secondo grado, la condanna è illegittima e deve essere cancellata.
È necessario che l’imputato segnali specificamente la prescrizione nel suo ricorso?
No, non sempre. La Corte ha chiarito che la prescrizione è una causa di estinzione del reato che il giudice deve rilevare d’ufficio. Anche se non è un motivo specifico del ricorso, se emerge dagli atti che il reato è prescritto, il giudice è tenuto a dichiararlo.
Come funziona la prescrizione in caso di più reati collegati?
Se si impugna una condanna per più reati legati dalla continuazione e il ricorso è ammissibile per il reato più grave, il processo rimane ‘aperto’ per tutti i reati. Questo permette alla Corte di Cassazione di dichiarare l’estinzione per prescrizione anche per i reati minori (cosiddetti ‘reati satellite’), qualora il termine maturi durante il giudizio.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 22887 Anno 2024
Penale Sent. Sez. 7 Num. 22887 Anno 2024
Presidente: COGNOME COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 28/05/2024
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a IVREA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 13/11/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso presentato nell’interesse di COGNOME NOME;
ritenuto che l’unico motivo di ricorso, con il quale si eccepisce l’intervenuta prescrizione del reato prima della sentenza di appello, appare fondato, posto che il reato di truffa risulta commesso il 5 agosto 2014, e si è quindi estinto pe prescrizione il 5 febbraio 2022, data precedente alla sentenza della Corte di appello;
rilevato che, pur non avendo il ricorrente proposto in appello motivi relativi al reato di truffa, deve essere ribadito che “in caso di ricorso per cassazione avverso sentenza di condanna per reati uniti dal vincolo della continuazione, qualora l’ammissibilità dell’impugnazione sia limitata al capo relativo al reato ritenuto pi grave, l’annullamento della sentenza in relazione a tale capo e alla pena per esso determinata si ripercuote anche sugli aumenti sanzionatori disposti per i reati satellite, sicché il rapporto processuale rimane “aperto” in punto pena anche in relazione all’impugnazione della condanna per tali reati, nonostante i motivi di ricorso ad essi riferiti siano inammissibili, dimodoché, se matura il termine di prescrizione per uno di essi nelle more della definizione dell’impugnazione, ne deve essere dichiarata l’estinzione. (Fattispecie in cui il ricorso avverso la condanna per il reato più grave era stato ritenuto ammissibile in quanto questo si era prescritto prima della sentenza di appello, con la conseguenza che anche la prescrizione del reato satellite, intervenuta dopo la sentenza di secondo grado, poteva essere rilevata in sede di legittimità)” (Sez.2, n. 16022 del 22/03/2023, Sili, Rv. 284524);
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato di truffa è estinto per prescrizione.
Così deciso, il 28 maggio 2024.