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Prescrizione reato: il rinvio non sempre sospende

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per calunnia, stabilendo l’estinzione del reato per prescrizione. La Corte ha chiarito che il rinvio di un’udienza non sospende la prescrizione reato se non è disposto su esclusiva richiesta della difesa, ma rientra nella normale gestione dell’istruttoria processuale. In questo caso, il tempo decorso tra due udienze non è stato considerato un periodo di sospensione, portando alla conclusione che il termine massimo di prescrizione era già scaduto prima della sentenza d’appello.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reato: Quando il Rinvio di un’Udienza Non Sospende i Termini

La prescrizione reato è un istituto fondamentale del nostro ordinamento che sancisce l’estinzione di un illecito penale a seguito del decorso del tempo. Tuttavia, il calcolo dei termini può essere complesso, specialmente in presenza di rinvii d’udienza. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha fornito un’importante chiarificazione su quando un rinvio non è idoneo a sospendere il decorso della prescrizione.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna per il reato di calunnia, confermata in secondo grado dalla Corte di Appello. L’imputato, tramite il suo difensore, ha presentato ricorso in Cassazione lamentando, tra i vari motivi, l’omessa motivazione in merito all’eccezione di intervenuta prescrizione del reato. Secondo la difesa, il reato, commesso nel luglio 2014, si sarebbe prescritto nel gennaio 2022, ovvero prima della pronuncia della sentenza d’appello, avvenuta nel luglio 2022. La questione centrale ruotava attorno alla possibilità di considerare un periodo di circa dieci mesi, intercorso tra due udienze, come causa di sospensione dei termini.

La Sospensione della Prescrizione Reato nel Processo

Il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione aveva sostenuto che il rinvio disposto in un’udienza del gennaio 2018 fosse da attribuire a una richiesta della difesa per un impedimento dell’imputato a comparire. Se così fosse stato, l’intero periodo fino all’udienza successiva (ottobre 2018) avrebbe dovuto essere considerato come sospensione, impedendo di fatto il maturare della prescrizione reato. Tuttavia, la Suprema Corte ha rigettato questa interpretazione dopo un’attenta analisi dei verbali d’udienza.

Le Motivazioni della Corte

Dall’esame degli atti processuali è emerso che, durante l’udienza in questione, la difesa non aveva chiesto un rinvio del processo per impedimento. Al contrario, l’attività istruttoria era proseguita regolarmente. Il rinvio era stato disposto non solo per consentire l’esame dell’imputato in una data successiva, ma anche per l’escussione dei testimoni residui. La Corte ha sottolineato un principio cruciale: un rinvio può sospendere la prescrizione solo se è disposto a seguito di una specifica richiesta dell’imputato o del suo difensore che di fatto ostacola o ritarda la progressione del processo. In questo caso, il rinvio rientrava nella normale gestione dell’istruttoria, dato che questa non era ancora conclusa. Il fatto che dovesse essere completata l’assunzione delle prove, a prescindere dall’esame dell’imputato, ha reso il rinvio un atto ordinario di prosecuzione del dibattimento. Di conseguenza, il periodo di dieci mesi tra le due udienze non poteva essere computato ai fini della sospensione della prescrizione.

Conclusioni

Sulla base di queste considerazioni, la Corte di Cassazione ha concluso che, escludendo il periodo di presunta sospensione, il termine massimo di prescrizione di sette anni e sei mesi era effettivamente maturato prima della sentenza d’appello. Pertanto, la sentenza di condanna è stata annullata senza rinvio, poiché il reato doveva considerarsi estinto. Questa pronuncia ribadisce l’importanza di una valutazione rigorosa delle cause di sospensione della prescrizione, che non possono essere estese a situazioni di ordinaria gestione processuale. Un rinvio non equivale automaticamente a una sospensione, ma è necessario verificare se esso sia stato causato da una specifica e dilatoria richiesta della difesa.

Quando un rinvio d’udienza sospende i termini di prescrizione del reato?
Un rinvio d’udienza sospende i termini di prescrizione solo quando è disposto a seguito di una specifica richiesta dell’imputato o del suo difensore che causa un ritardo nel processo. Non si ha sospensione se il rinvio rientra nella normale gestione dell’attività istruttoria, come nel caso di necessità di sentire altri testimoni.

Perché la Corte di Cassazione ha annullato la condanna per calunnia in questo caso?
La Corte ha annullato la condanna perché ha accertato che il reato era estinto per prescrizione. Il termine massimo previsto dalla legge era già decorso prima che la Corte di Appello emettesse la sua sentenza di conferma della condanna.

Il rinvio per l’esame dell’imputato causa sempre la sospensione della prescrizione?
No. Secondo questa sentenza, se il rinvio non è motivato esclusivamente dalla richiesta della difesa legata all’esame dell’imputato, ma serve anche a completare altre attività istruttorie (come l’audizione di testimoni), non può essere considerato causa di sospensione della prescrizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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