LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Prescrizione reato: il calcolo delle sospensioni

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile un ricorso basato sulla presunta prescrizione del reato. L’errore del ricorrente è stato non considerare nel calcolo un lungo periodo di sospensione dovuto all’adesione del difensore a un’astensione dalle udienze. La Corte chiarisce che tale sospensione va computata, posticipando la data di estinzione del reato a un momento successivo alla sentenza d’appello e rendendo il ricorso infondato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reato: L’Importanza del Calcolo delle Sospensioni

La prescrizione del reato è un istituto fondamentale del nostro ordinamento penale, ma il suo calcolo può nascondere insidie, specialmente quando intervengono periodi di sospensione. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 9152/2024) offre un importante chiarimento su quali periodi debbano essere considerati, sottolineando come anche l’adesione del difensore a un’astensione collettiva dalle udienze (sciopero) incida direttamente sul decorso del tempo.

I fatti di causa: un ricorso basato sulla prescrizione

Il caso riguarda un imputato condannato in primo grado e in appello per un reato commesso nel marzo 2015. La difesa, nel presentare ricorso alla Corte di Cassazione, ha basato la sua argomentazione principale sull’avvenuta estinzione del reato per prescrizione, sostenendo che il termine massimo fosse scaduto prima della pronuncia della sentenza di appello, emessa nel gennaio 2023.

Secondo il calcolo del ricorrente, il tempo necessario a prescrivere era di sette anni e sei mesi. A questo periodo andavano aggiunti alcuni giorni di sospensione dovuti all’emergenza Covid-19, ma, a suo avviso, il termine finale era comunque maturato.

Il calcolo della prescrizione reato e il ruolo delle sospensioni

Il cuore della questione non risiedeva tanto nel tempo base di prescrizione, quanto nel corretto computo dei periodi di sospensione. Il difensore aveva inizialmente considerato solo alcune sospensioni, tralasciandone altre che si sono rivelate decisive.

La Procura Generale aveva subito contestato il calcolo, evidenziando una prima sospensione di 75 giorni richiesta dalla stessa difesa. Tuttavia, l’elemento che ha definitivamente chiuso la partita è emerso solo nell’analisi della Suprema Corte: un ulteriore e ben più lungo periodo di sospensione, pari a 371 giorni, dovuto all’adesione del difensore a un’astensione dalle udienze proclamata dalle Camere Penali.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato, procedendo a un ricalcolo preciso dei termini. I giudici hanno confermato che, oltre ai 75 giorni di sospensione per richiesta di rinvio, era necessario includere anche i 371 giorni derivanti dallo sciopero degli avvocati. Questa inclusione ha spostato la data di maturazione della prescrizione al 25 novembre 2023.

Poiché la sentenza di appello era stata pronunciata il 13 gennaio 2023, il reato non era ancora prescritto in quel momento. La Corte ha inoltre ribadito un principio consolidato: l’eventuale prescrizione maturata dopo la sentenza d’appello non può essere rilevata se il ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorso è stato respinto e il ricorrente condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Conclusioni

Questa sentenza ribadisce con forza un principio cruciale nella pratica forense: il calcolo della prescrizione del reato deve essere effettuato con la massima attenzione, tenendo conto di tutti i periodi di sospensione applicabili. L’omissione di un periodo, anche se risalente nel tempo, può portare a conclusioni errate e all’inammissibilità del ricorso. In particolare, viene confermato che l’astensione dalle udienze per adesione a uno sciopero di categoria costituisce una causa legittima di sospensione del termine di prescrizione, le cui conseguenze ricadono sull’imputato.

Come si calcola il termine di prescrizione di un reato?
Il calcolo parte dalla data di commissione del reato e si basa su un tempo definito dalla legge, aumentato in presenza di atti interruttivi. A questo tempo vanno sommati tutti i periodi di sospensione del processo, come quelli per rinvio su richiesta della difesa o per adesione del difensore a scioperi di categoria.

L’adesione di un avvocato a uno sciopero sospende la prescrizione?
Sì, la sentenza conferma che l’adesione del difensore all’astensione dalle udienze (sciopero) disposta dagli organi rappresentativi della categoria forense determina un legittimo impedimento che causa la sospensione del termine di prescrizione.

Cosa accade se la prescrizione matura dopo la sentenza di appello ma prima della decisione della Cassazione?
Secondo un principio consolidato, se il ricorso per cassazione viene dichiarato inammissibile (come in questo caso), la Corte non può rilevare l’eventuale prescrizione maturata dopo la sentenza impugnata. La condanna diventa quindi definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati