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Prescrizione reato: guida in ebbrezza e annullamento

Un automobilista ricorre in Cassazione contro una condanna per guida in stato di ebbrezza, lamentando, tra le altre cose, l’avvenuta prescrizione del reato. La Suprema Corte, accogliendo il motivo, ha stabilito che il termine massimo di cinque anni per la contravvenzione era già decorso. Di conseguenza, ha annullato la sentenza di condanna senza rinvio, dichiarando l’estinzione del reato per prescrizione, in assenza di evidenze che potessero portare a un’assoluzione nel merito.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reato: la Cassazione Annulla Condanna per Guida in Ebbrezza

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10350/2024, è tornata a pronunciarsi su un tema cruciale del diritto penale: la prescrizione reato. In questo caso specifico, l’intervento della Suprema Corte ha portato all’annullamento senza rinvio di una condanna per guida in stato di ebbrezza, poiché il tempo massimo per perseguire il reato era ormai decorso. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti di Causa

Un automobilista, condannato in primo grado e in appello per il reato di guida in stato di ebbrezza previsto dall’art. 186 del Codice della Strada, ha presentato ricorso per Cassazione. Il ricorso era fondato su tre distinti motivi:
1. L’inutilizzabilità dell’accertamento alcolemico per mancato avviso della facoltà di farsi assistere da un difensore.
2. La mancata correlazione tra l’accusa formulata e la sentenza di condanna.
3. L’intervenuta prescrizione del reato, maturata già prima della sentenza di secondo grado.

Il ricorrente chiedeva, quindi, l’annullamento della sentenza impugnata emessa dalla Corte d’Appello di Genova.

La Questione della Prescrizione del Reato

Il fulcro della decisione della Suprema Corte risiede nel terzo motivo di ricorso, ritenuto assorbente rispetto agli altri. La difesa aveva correttamente evidenziato che il termine massimo di prescrizione per la contravvenzione contestata era già spirato. Questo punto è fondamentale: per far valere la prescrizione in Cassazione, non è sufficiente che il termine sia decorso, ma è necessario che l’imputato sollevi uno specifico motivo di ricorso, come stabilito dalle Sezioni Unite con la celebre sentenza “Ricci” (n. 12602/2016).

Il Calcolo dei Termini

La Corte, esaminando gli atti processuali (ex actis), ha verificato l’assenza di periodi di sospensione della prescrizione. Per il reato contravvenzionale di guida in stato di ebbrezza, il termine prescrizionale massimo è fissato in cinque anni. Gli Ermellini hanno calcolato che tale termine era decorso già in data 23 novembre 2020, quindi ben prima della sentenza della Corte d’Appello (datata 13 settembre 2022) e, a maggior ragione, prima della discussione in Cassazione.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte ha ritenuto il motivo relativo alla prescrizione reato fondato e decisivo. Una volta accertato il decorso del tempo e la corretta proposizione del motivo da parte del ricorrente, la conseguenza non poteva che essere l’annullamento della condanna. La Cassazione ha inoltre precisato un altro aspetto importante: una decisione di proscioglimento nel merito, ai sensi dell’art. 129 del codice di procedura penale, avrebbe potuto prevalere sulla causa di estinzione del reato solo in presenza di un’evidenza della prova di innocenza. Nel caso di specie, sulla base delle pronunce di merito, tale evidenza non sussisteva. Pertanto, la Corte ha dovuto applicare la causa estintiva della prescrizione.

Le Conclusioni

La sentenza si conclude con un dispositivo netto: “Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato è estinto per prescrizione”. Questa decisione ribadisce l’importanza del fattore tempo nel processo penale e il ruolo della prescrizione come istituto di garanzia che pone un limite temporale alla pretesa punitiva dello Stato. Per gli imputati, sottolinea l’importanza strategica di sollevare tempestivamente e con uno specifico motivo di ricorso l’eventuale maturazione della prescrizione, condizione indispensabile per ottenere una pronuncia favorevole in sede di legittimità.

Cosa succede se un reato si prescrive prima della sentenza di appello?
Se l’imputato solleva uno specifico motivo di ricorso in Cassazione, la Suprema Corte può annullare la sentenza di condanna e dichiarare il reato estinto per prescrizione, come avvenuto in questo caso.

È sufficiente che la prescrizione sia maturata perché la Cassazione annulli la sentenza?
No. Secondo quanto emerge dalla sentenza, è necessario che l’imputato abbia sollevato uno specifico motivo di ricorso sull’intervenuta prescrizione. Inoltre, non devono sussistere prove evidenti della sua innocenza, altrimenti prevarrebbe una decisione di assoluzione nel merito.

Qual è il termine di prescrizione per la guida in stato di ebbrezza?
La sentenza chiarisce che per il reato contravvenzionale previsto dall’art. 186 del Codice della Strada, il termine prescrizionale massimo, in assenza di periodi di sospensione, è di cinque anni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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