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Prescrizione Reato Guida: Cassazione annulla condanna

La Corte di Cassazione ha annullato una sentenza di condanna per guida in stato di ebbrezza, dichiarando la prescrizione del reato. Nonostante i ricorsi dell’imputato, la Corte ha rilevato d’ufficio il superamento del termine massimo di prescrizione, calcolato in cinque anni più un periodo di sospensione, estinguendo il reato e annullando la condanna senza necessità di un nuovo processo.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reato di Guida in Stato di Ebbrezza: La Cassazione Annulla la Condanna

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha riaffermato l’importanza della prescrizione del reato come causa di estinzione del procedimento penale. Con la sentenza in esame, la Suprema Corte ha annullato senza rinvio una condanna per guida in stato di ebbrezza, poiché il termine massimo previsto dalla legge per perseguire il colpevole era ormai decorso. Analizziamo i dettagli di questa decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

L’imputato era stato condannato sia in primo grado dal Tribunale sia in secondo grado dalla Corte d’Appello per il reato di guida in stato di ebbrezza, aggravato dall’aver commesso il fatto in orario notturno, ai sensi dell’art. 186, comma 2 lett. b) e 2-bis, del Codice della Strada. Il fatto risaliva al febbraio 2018.

Avverso la sentenza della Corte d’Appello, l’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per cassazione, sollevando diverse questioni di natura prevalentemente processuale, tra cui presunte nullità nella notifica degli atti e vizi di motivazione.

La Decisione della Cassazione: La Prescrizione del Reato

La Corte di Cassazione, prima ancora di entrare nel merito dei motivi del ricorso, ha rilevato d’ufficio una questione preliminare e assorbente: l’intervenuta estinzione del reato per prescrizione.

I Giudici hanno proceduto al calcolo del tempo necessario a prescrivere la contravvenzione contestata. Partendo dalla data di commissione del reato (25/02/2018), hanno stabilito che il termine massimo di prescrizione era di cinque anni. A questo periodo, tuttavia, doveva essere aggiunto un ulteriore periodo di sospensione di un anno e sei mesi, come previsto dalla legge n. 103 del 2017. Di conseguenza, il termine finale per la prescrizione è stato identificato nella data del 25/08/2024.

Poiché tale data era già trascorsa al momento della decisione, la Corte non ha potuto fare altro che dichiarare l’estinzione del reato.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si concentra su un punto cruciale del diritto processuale penale. La declaratoria di estinzione del reato per prescrizione è possibile anche in sede di legittimità a condizione che il ricorso presentato non sia manifestamente infondato. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che i motivi di ricorso proposti dalla difesa, pur non essendo stati esaminati nel merito, non apparissero palesemente inammissibili o pretestuosi.

Questa condizione ha permesso alla Corte di rilevare d’ufficio la causa estintiva. Se il ricorso fosse stato giudicato inammissibile, avrebbe impedito la costituzione di un valido rapporto processuale e, di conseguenza, la possibilità di rilevare la prescrizione maturata dopo la proposizione del ricorso stesso. Poiché il ricorso non era manifestamente infondato, la Corte ha potuto procedere, annullando la sentenza impugnata “senza rinvio”, una formula che indica la chiusura definitiva del caso.

Le Conclusioni

Questa sentenza evidenzia l’importanza del principio della prescrizione del reato nel nostro ordinamento. Essa rappresenta una garanzia di certezza del diritto, stabilendo che lo Stato non può perseguire un cittadino per un reato oltre un determinato limite di tempo. La decisione della Cassazione dimostra come tale principio prevalga sull’esame dei motivi di ricorso, portando all’annullamento della condanna e alla fine del procedimento penale. Per l’imputato, ciò significa la cancellazione definitiva della condanna, come se il processo non fosse mai giunto a una conclusione di colpevolezza.

Quando si estingue per prescrizione il reato di guida in stato di ebbrezza?
Secondo la sentenza, il termine massimo per la contravvenzione in esame è di cinque anni, a cui si devono aggiungere eventuali periodi di sospensione previsti dalla legge. Nel caso specifico, con una sospensione di un anno e sei mesi, il tempo totale è stato di sei anni e mezzo dalla data di commissione del fatto.

Cosa significa “annulla senza rinvio la sentenza”?
Significa che la Corte di Cassazione ha cancellato in via definitiva la sentenza di condanna precedente. Il processo si conclude con questa decisione e non ci sarà un nuovo giudizio sulla stessa questione.

Perché la Corte ha dichiarato la prescrizione anche se l’imputato aveva presentato ricorso per altri motivi?
La Corte può dichiarare d’ufficio una causa di estinzione del reato, come la prescrizione, a condizione che il ricorso presentato non sia manifestamente infondato. La prescrizione è una questione preliminare che prevale sull’analisi degli altri motivi di ricorso, portando alla chiusura del procedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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