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Prescrizione reato edilizio: quando si estingue?

La Corte di Cassazione ha annullato una condanna per un abuso edilizio, dichiarando la prescrizione del reato edilizio. Il caso riguardava due persone condannate per la realizzazione di un manufatto abusivo. La Suprema Corte ha stabilito che, essendo l’opera già completata al momento dell’accertamento, il termine di prescrizione era decorso prima della sentenza d’appello. Di conseguenza, la condanna per tale reato è stata annullata senza rinvio, con rideterminazione della pena per il reato residuo.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reato Edilizio: La Cassazione Chiarisce il Momento Consumativo

La prescrizione del reato edilizio rappresenta un tema di cruciale importanza nel diritto penale dell’urbanistica. Stabilire con esattezza da quando inizia a decorrere il tempo necessario per estinguere il reato è fondamentale per l’esito di molti procedimenti. Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha offerto chiarimenti decisivi, annullando una condanna proprio perché il termine di prescrizione era maturato prima della decisione d’appello.

I Fatti di Causa

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguardava due imputati condannati in primo grado e in appello per aver realizzato un manufatto abusivo (reato previsto dall’art. 44 del D.P.R. 380/2001). Gli imputati hanno presentato ricorso per cassazione, sostenendo un’unica, ma decisiva, censura: l’avvenuta prescrizione del reato. A loro avviso, il tempo per perseguire l’illecito era ormai trascorso, anche tenendo conto delle sospensioni del procedimento.

La Questione Giuridica e la Prescrizione del Reato Edilizio

Il nodo centrale della questione era determinare il momento consumativo del reato. La difesa sosteneva che i lavori fossero terminati ben prima della data di accertamento (10 agosto 2017). In ogni caso, anche calcolando il termine a partire da quella data, la prescrizione sarebbe comunque maturata. La Corte di Appello, invece, aveva confermato la condanna.

Per le contravvenzioni edilizie, il termine di prescrizione è di quattro anni, che può estendersi a cinque in presenza di atti interruttivi. Il calcolo di questo termine inizia dal giorno in cui il reato si è consumato. Nei reati permanenti, come quello di costruzione abusiva, la consumazione si protrae per tutto il tempo in cui dura la condotta illecita e cessa con il completamento dell’opera o con la sospensione definitiva dei lavori.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha ritenuto fondato il ricorso degli imputati. I giudici hanno osservato che, secondo quanto emerso dalle stesse sentenze di merito, alla data dell’accertamento (10 agosto 2017) l’opera era già stata ultimata. Il manufatto presentava muri intonacati, pavimentazione, solaio di copertura, finestre e un impianto elettrico funzionante.

Non essendoci prove di una prosecuzione dei lavori oltre quella data, il 10 agosto 2017 deve essere considerato il dies a quo, ovvero il giorno da cui far partire il calcolo della prescrizione. Tenendo conto delle sospensioni processuali intervenute, la Corte ha calcolato che il termine massimo di prescrizione era maturato il 14 settembre 2023. Poiché la sentenza della Corte di Appello era stata pronunciata successivamente, il 21 marzo 2024, il reato era già estinto.

Le Conclusioni

La Suprema Corte ha quindi annullato senza rinvio la sentenza impugnata limitatamente al reato edilizio, dichiarandolo estinto per prescrizione. Di conseguenza, ha utilizzato i poteri conferitile dall’art. 620 del codice di procedura penale per rideterminare direttamente la pena per il residuo delitto (capo B), condannando gli imputati a due mesi e venti giorni di reclusione. Questa decisione ribadisce un principio fondamentale: l’importanza di accertare con precisione il momento di cessazione della condotta illecita per un corretto calcolo della prescrizione del reato edilizio, un fattore che può determinare l’annullamento di una condanna.

Quando inizia a decorrere la prescrizione per un reato edilizio?
La prescrizione inizia a decorrere dal giorno in cui la condotta illecita cessa. Per una costruzione abusiva, ciò avviene con l’ultimazione dei lavori o con la loro interruzione definitiva. Nel caso di specie, la Corte ha fatto decorrere il termine dalla data dell’accertamento, poiché a quel punto l’immobile era già completato in ogni sua parte.

La Corte di Cassazione può dichiarare un reato estinto per prescrizione?
Sì. Se la Corte di Cassazione rileva che il termine di prescrizione è maturato, anche dopo la pronuncia della sentenza d’appello, ha il dovere di annullare la condanna per quel reato, in quanto estinto.

Cosa succede alle altre imputazioni se un reato viene dichiarato prescritto?
Le altre imputazioni non vengono influenzate. La declaratoria di prescrizione riguarda solo il reato specifico. Nel caso esaminato, la Corte ha annullato la condanna per il reato edilizio ma ha proceduto a ricalcolare e confermare la pena per il delitto residuo contestato agli imputati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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