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Prescrizione reato edilizio: quando si calcola?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7452/2024, ha stabilito un principio fondamentale sulla prescrizione reato edilizio. Il ricorso di un imputato, che chiedeva la revoca di un ordine di demolizione basandosi sulla maturata prescrizione, è stato dichiarato inammissibile. La Corte ha chiarito che il momento determinante per verificare la prescrizione è la data in cui la sentenza di condanna diventa definitiva, e non la data in cui l’imputato ne viene a conoscenza. Di conseguenza, se il reato non era prescritto al momento del passaggio in giudicato della sentenza di appello, l’ordine di demolizione resta valido.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reato Edilizio: La Data della Sentenza Definitiva è Decisiva

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha ribadito un principio cruciale in materia di prescrizione reato edilizio. La questione centrale riguarda l’individuazione del momento esatto in cui si deve verificare se un reato è estinto per il decorso del tempo. La decisione chiarisce che la data rilevante è quella in cui la condanna diventa irrevocabile, e non quella in cui l’imputato acquisisce conoscenza del procedimento. Questo principio ha importanti conseguenze pratiche, soprattutto per l’efficacia degli ordini di demolizione.

I Fatti del Caso

Un cittadino veniva condannato in primo grado per una serie di reati, tra cui abusi edilizi e violazioni paesaggistiche. La Corte d’Appello confermava la sua responsabilità, modificando solo l’entità della pena. L’imputato presentava quindi ricorso in Cassazione, che veniva però dichiarato inammissibile, rendendo così la sentenza di condanna definitiva.

Successivamente, l’imputato si rivolgeva al giudice dell’esecuzione chiedendo la revoca dell’ordine di demolizione. La sua tesi si basava sul fatto che il reato edilizio, di natura contravvenzionale, si sarebbe prescritto durante il corso del processo di cognizione. In particolare, sosteneva che il termine di prescrizione fosse maturato prima che egli avesse avuto legale conoscenza della sentenza emessa nei suoi confronti.

La Questione sulla Prescrizione del Reato Edilizio

Il Tribunale, in funzione di giudice dell’esecuzione, respingeva la richiesta. La questione giungeva quindi nuovamente dinanzi alla Corte di Cassazione. Il ricorrente insisteva sul fatto che il giudice avrebbe dovuto rilevare la maturata prescrizione del reato edilizio, portando alla revoca del conseguente ordine di demolizione.

Il punto nodale della difesa era collegare il decorso della prescrizione alla conoscenza effettiva della sentenza da parte dell’imputato, un’argomentazione che la Suprema Corte ha ritenuto del tutto infondata e giuridicamente errata.

Le Motivazioni della Cassazione sul Calcolo della Prescrizione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile per manifesta infondatezza, fornendo una spiegazione chiara e lineare. I giudici hanno affermato che, per verificare se la prescrizione sia maturata, bisogna fare riferimento alla data in cui la sentenza di condanna è passata in giudicato.

Nel caso specifico, il ricorso per cassazione contro la sentenza d’appello era stato dichiarato inammissibile. Secondo un principio consolidato, tale declaratoria di inammissibilità fa retroagire gli effetti del giudicato alla data della pronuncia della sentenza impugnata, ovvero quella della Corte d’Appello. A quella data, il reato edilizio non era ancora prescritto.

La Corte ha specificato che il decorso dei termini di prescrizione non è in alcun modo collegato alla conoscenza che l’imputato ha del processo o della sentenza. Pertanto, l’argomento difensivo era privo di qualsiasi fondamento giuridico. Una volta formatosi il giudicato con il reato non ancora prescritto, la questione non può più essere rimessa in discussione in fase esecutiva per ottenere la revoca dell’ordine di demolizione.

Le Conclusioni

La sentenza consolida un principio fondamentale nel diritto processuale penale: il momento ultimo per far valere la prescrizione di un reato è la formazione del giudicato. Qualsiasi evento successivo, inclusa la tardiva conoscenza della sentenza da parte dell’imputato, è irrilevante. Questa decisione rafforza la certezza del diritto e l’effettività delle sanzioni penali, come l’ordine di demolizione per abusi edilizi, impedendo che questioni già definite possano essere riaperte in fase esecutiva sulla base di argomentazioni giuridicamente errate. Per i cittadini, ciò significa che l’unica finestra temporale per eccepire la prescrizione si chiude irrevocabilmente con la sentenza definitiva.

Quando una sentenza penale diventa definitiva se il ricorso in Cassazione è dichiarato inammissibile?
La sentenza diventa definitiva alla data della pronuncia della sentenza di appello. La declaratoria di inammissibilità del ricorso per cassazione fa retroagire gli effetti del giudicato a quel momento.

Qual è il momento determinante per calcolare la prescrizione di un reato edilizio?
Il momento determinante è la data in cui la sentenza di condanna diventa irrevocabile (passa in giudicato). Se a quella data il reato non è prescritto, la questione non può essere riaperta in fase di esecuzione.

La conoscenza della sentenza da parte dell’imputato influisce sul calcolo della prescrizione?
No, la Corte di Cassazione ha chiarito che il decorso dei termini di prescrizione è del tutto slegato dalla conoscenza che l’imputato ha del processo o della sentenza. È un dato oggettivo basato sul tempo trascorso e sugli atti interruttivi e sospensivi previsti dalla legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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