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Prescrizione reato e sospensione Covid: il calcolo

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un imputato condannato per guida sotto l’effetto di stupefacenti. L’imputato sosteneva l’avvenuta prescrizione del reato, ma la Corte ha chiarito che al calcolo del termine massimo vanno aggiunti i periodi di sospensione previsti dalla legge 103/2017 e dalla normativa emergenziale Covid-19. Questo ha impedito l’estinzione del reato.

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Pubblicato il 18 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reato: Come Sospensione Covid e Riforme Influenzano i Termini

Il calcolo della prescrizione reato è un elemento cruciale nel diritto penale, capace di determinare l’esito di un processo. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce come periodi di sospensione, come quello introdotto per l’emergenza Covid-19, e riforme legislative incidano su questo calcolo, allungando i tempi necessari per l’estinzione del reato. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso: La Condanna e il Ricorso in Cassazione

Il caso ha origine dalla condanna di un imputato per il reato di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, previsto dall’articolo 187 del Codice della Strada. La condanna, emessa in primo grado nel 2021 e confermata dalla Corte d’Appello nell’aprile del 2025, prevedeva una pena di otto mesi di arresto e 4.000 euro di ammenda.

L’imputato, ritenendo ingiusta la conferma della condanna, ha presentato ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo: l’avvenuta estinzione del reato per prescrizione.

L’Eccezione di Prescrizione Reato: L’Unico Motivo di Ricorso

La difesa dell’imputato sosteneva che, al momento della pronuncia della sentenza d’appello, il termine massimo di prescrizione fosse già decorso. Il reato, infatti, era stato commesso nel novembre del 2018. Secondo la tesi difensiva, il tempo trascorso era sufficiente per dichiarare estinto il reato, con la conseguente richiesta di annullamento della sentenza di condanna.

Le Motivazioni della Corte: Il Calcolo Corretto della Prescrizione Reato

La Corte di Cassazione ha rigettato completamente la tesi difensiva, definendo il ricorso ‘manifestamente infondato’. La Suprema Corte ha spiegato che il calcolo effettuato dall’imputato era errato, in quanto non teneva conto di due importanti periodi di sospensione dei termini previsti dalla legge.

L’impatto della Legge 103/2017

In primo luogo, il reato era stato commesso in un arco temporale (tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019) per il quale la legge n. 103 del 2017 (nota come Riforma Orlando) aveva introdotto una specifica causa di sospensione. Questa norma aggiunge al termine di prescrizione un periodo fisso di un anno e sei mesi. Questo primo ‘allungamento’ dei tempi era stato omesso nel calcolo della difesa.

L’incidenza della ‘Sospensione Covid’

In secondo luogo, la Corte ha ricordato l’esistenza di un ulteriore periodo di sospensione introdotto dalla legislazione emergenziale per la pandemia da Covid-19. Nello specifico, l’art. 83 del D.L. n. 18 del 2020 ha sospeso i termini processuali per un periodo di 64 giorni. Anche questo periodo doveva essere sommato al calcolo complessivo della prescrizione.

Sommando al termine base di cinque anni sia l’anno e sei mesi della riforma del 2017, sia i 64 giorni della sospensione Covid, la Corte ha concluso che alla data della sentenza d’appello (10 aprile 2025) il reato non era affatto prescritto.

Le Conclusioni: Inammissibilità e Condanna alle Spese

Data la manifesta infondatezza del motivo di ricorso, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che dichiararlo inammissibile. Questa decisione ha reso definitiva la condanna inflitta nei gradi di merito.

Le implicazioni pratiche della decisione

L’inammissibilità del ricorso ha comportato per l’imputato non solo la conferma della pena, ma anche la condanna al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia ribadisce l’importanza di un corretto calcolo dei termini di prescrizione, che deve sempre tenere conto di tutte le cause di sospensione e interruzione previste dall’ordinamento, comprese quelle introdotte da leggi speciali o riforme.

La sospensione dei termini processuali per l’emergenza Covid-19 si applica anche al calcolo della prescrizione del reato?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che il periodo di sospensione di 64 giorni, previsto dalla normativa emergenziale Covid, deve essere sommato al termine massimo di prescrizione, posticipandone la scadenza.

Come incide la legge n. 103/2017 (Riforma Orlando) sulla prescrizione per i reati commessi in un certo periodo?
Per i reati commessi tra il 3 agosto 2017 e il 31 dicembre 2019, la legge n. 103/2017 ha introdotto un periodo di sospensione della prescrizione di un anno e sei mesi, che si aggiunge al termine ordinario e che va considerato nel calcolo.

Cosa succede se un ricorso in Cassazione è basato su un calcolo errato della prescrizione del reato?
Se il calcolo proposto dal ricorrente è palesemente errato perché non tiene conto delle sospensioni applicabili, il ricorso viene dichiarato manifestamente infondato e, di conseguenza, inammissibile. Ciò comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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