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Prescrizione reato: come si calcola la sospensione?

Un’ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce il calcolo della prescrizione reato in presenza di plurime cause di sospensione. Il caso riguarda lesioni provocate da un cane, dove l’imputato sosteneva l’avvenuta estinzione del reato. La Corte ha rigettato il ricorso, spiegando che i periodi di sospensione per richieste della difesa e per l’emergenza Covid-19 vanno sommati, posticipando la data di scadenza della prescrizione.

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Pubblicato il 7 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reato: Come si Calcola con le Sospensioni Processuali?

La prescrizione reato rappresenta un principio cardine del nostro ordinamento penale, stabilendo che lo Stato non può perseguire un illecito oltre un certo limite di tempo. Tuttavia, il calcolo dei termini non è sempre lineare. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci offre un’importante lezione su come le sospensioni del processo, anche multiple, incidano sulla data di estinzione del reato. Analizziamo insieme questo caso per capire le regole pratiche.

I Fatti del Caso

Il procedimento trae origine da un episodio avvenuto nell’agosto del 2016, in cui una persona subiva lesioni personali a causa del cane di un’altra. L’imputato, proprietario dell’animale, veniva condannato in primo grado dal Giudice di Pace e la sua condanna veniva confermata in appello. Successivamente, anche il ricorso in Cassazione veniva rigettato nel novembre 2024. Nonostante ciò, l’imputato proponeva un ricorso straordinario, sostenendo che la Corte Suprema avrebbe dovuto dichiarare l’estinzione del reato per prescrizione, a suo dire maturata nel febbraio 2024, quindi prima della sentenza di Cassazione.

La Questione della Prescrizione Reato e i Motivi del Ricorso

Il nodo centrale della controversia era il corretto calcolo del termine di prescrizione. La difesa sosteneva che il tempo massimo per perseguire il reato di lesioni colpose (art. 590 c.p.) fosse trascorso. Secondo questa tesi, non essendoci state, a loro avviso, valide cause di sospensione, la Corte di Cassazione, nel decidere il ricorso, avrebbe dovuto prendere atto dell’avvenuta estinzione e prosciogliere l’imputato. Il ricorso straordinario si basava proprio su questo presunto errore di calcolo da parte della Suprema Corte, che non avrebbe rilevato la causa estintiva.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso straordinario inammissibile perché manifestamente infondato, fornendo una chiara spiegazione sul calcolo della prescrizione reato. I giudici hanno ricostruito minuziosamente l’iter processuale, evidenziando che il decorso del tempo era stato interrotto da diverse cause di sospensione. Nello specifico, la Corte ha elencato:

* Sospensioni per richiesta difensiva: Numerosi rinvii chiesti dalla difesa dell’imputato hanno legittimamente sospeso il corso della prescrizione.
* Sospensione per emergenza Covid-19: Anche il periodo di stop dei procedimenti imposto dalla normativa emergenziale ha contribuito a fermare il “cronometro” della prescrizione.

Sommando tutti questi periodi, la Corte ha calcolato un totale di 629 giorni di sospensione. Di conseguenza, il termine di prescrizione (pari a 7 anni e 6 mesi per il reato contestato) non sarebbe maturato nel febbraio 2024, come sostenuto dal ricorrente, ma è stato posticipato e maturerà soltanto il 29 ottobre 2025. Al momento della decisione impugnata, quindi, il reato non era affatto prescritto, e la Corte aveva legittimamente rigettato l’impugnazione senza dichiarare alcuna causa estintiva.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: ogni causa di sospensione del processo, legittimamente disposta, congela il decorso della prescrizione per tutta la sua durata. Il tempo riprende a scorrere solo dal momento in cui la causa di sospensione viene meno. Nel calcolo finale, tutti i singoli periodi di sospensione devono essere sommati al termine di prescrizione base. La decisione insegna che è essenziale tenere traccia di tutte le vicende processuali, come i rinvii per richiesta di parte o le sospensioni ex lege, per determinare correttamente la data di estinzione di un reato. Un calcolo errato, come quello proposto dal ricorrente, non può fondare un valido motivo di impugnazione.

Una richiesta di rinvio da parte della difesa sospende la prescrizione del reato?
Sì, secondo quanto emerge dall’ordinanza, i periodi di rinvio del processo richiesti dalla difesa costituiscono una causa di sospensione del corso della prescrizione.

Come viene calcolata la data finale della prescrizione in caso di molteplici sospensioni?
La data finale si calcola sommando la durata di tutti i singoli periodi di sospensione al termine di prescrizione originariamente previsto per il reato. Ad esempio, se il termine è di 7 anni e 6 mesi e le sospensioni totalizzano 629 giorni, la prescrizione maturerà 7 anni, 6 mesi e 629 giorni dopo la data di commissione del reato.

Cosa succede se un imputato presenta un ricorso basato su un calcolo errato della prescrizione?
Se il calcolo della prescrizione presentato dal ricorrente si rivela errato perché non tiene conto dei periodi di sospensione, il ricorso viene dichiarato inammissibile in quanto manifestamente infondato, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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