Prescrizione Reato: Quando un Ricorso Valido Salva dalla Condanna
La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 17763 del 2025, offre un importante chiarimento su un meccanismo cruciale del nostro ordinamento: la prescrizione reato. La pronuncia stabilisce che, per poter dichiarare l’estinzione del reato per decorrenza dei termini, è indispensabile che il ricorso presentato dall’imputato non sia palesemente infondato. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione e le sue implicazioni pratiche.
I Fatti del Processo
Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Bari. L’imputato, tramite il suo difensore, ha sollevato delle censure contro la decisione di secondo grado, portando la questione all’attenzione della Suprema Corte di Cassazione.
Il Ruolo del Ricorso nella Rilevazione della Prescrizione Reato
L’elemento centrale della decisione non risiede tanto nel merito delle accuse, quanto in un aspetto prettamente procedurale. La Corte di Cassazione, prima di ogni altra valutazione, ha dovuto verificare l’ammissibilità del ricorso. I giudici hanno constatato la presenza di almeno un motivo di impugnazione “non manifestamente infondato”.
Questa valutazione preliminare è di fondamentale importanza. Un ricorso considerato inammissibile, perché privo di fondamento logico o giuridico, avrebbe l’effetto di “cristallizzare” la sentenza di condanna, impedendo alla Corte di pronunciarsi su qualsiasi altra questione, inclusa la maturazione della prescrizione. In questo caso, invece, avendo superato il filtro di ammissibilità, il rapporto processuale è proseguito validamente, consentendo ai giudici di esaminare tutti gli aspetti della vicenda, compreso il decorso del tempo.
La Decisione della Corte di Cassazione
Una volta accertata la validità del ricorso, la Corte ha potuto rilevare d’ufficio che il termine massimo di prescrizione per il reato contestato era già spirato, precisamente in data 25 agosto 2023. Di fronte a questa constatazione, ai giudici non è restato che prendere atto dell’estinzione del reato.
Le motivazioni
La motivazione della Suprema Corte è lineare e si fonda su un principio consolidato. La declaratoria di una causa di estinzione del reato, come la prescrizione, presuppone che il giudizio sia ancora validamente in corso. La presentazione di un ricorso non manifestamente infondato garantisce proprio questa condizione. Poiché il ricorso era valido, la Corte ha avuto il potere e il dovere di rilevare l’avvenuta prescrizione, maturata prima della data della loro decisione. Conseguentemente, la sentenza di condanna impugnata non poteva più rimanere in piedi e doveva essere eliminata dal mondo giuridico.
Le conclusioni
La sentenza in esame ribadisce un principio fondamentale per la difesa tecnica: la cura nella redazione del ricorso per cassazione è essenziale. Un’impugnazione ben argomentata, anche se non dovesse portare a un’assoluzione nel merito, può comunque aprire la porta a un esito favorevole, come la declaratoria di prescrizione. Questa decisione dimostra come un motivo di ricorso solido non solo consente alla Corte di entrare nel vivo delle questioni, ma mantiene “vivo” il processo, permettendo al tempo di fare il suo corso e, eventualmente, di estinguere il reato. Per gli operatori del diritto, è un monito a non trascurare alcun dettaglio nella formulazione dei motivi di impugnazione, poiché da essi può dipendere l’esito finale del procedimento penale.
Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione nel caso di specie?
La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata, dichiarando il reato estinto per intervenuta prescrizione.
Perché la Corte ha potuto dichiarare la prescrizione del reato?
La Corte ha potuto dichiarare la prescrizione perché ha ritenuto che il ricorso presentato dall’imputato contenesse almeno un motivo non manifestamente infondato, presupposto necessario per poter esaminare il caso e rilevare cause di estinzione del reato.
Cosa significa ‘annullamento senza rinvio’?
Significa che la Corte di Cassazione ha cancellato la precedente sentenza di condanna in via definitiva, senza che sia necessario un nuovo processo. La vicenda giudiziaria per l’imputato si è conclusa con questa decisione.
Testo del provvedimento
Sentenza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 17763 Anno 2025
Penale Sent. Sez. 7 Num. 17763 Anno 2025
Presidente: COGNOME NOME COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 18/03/2025
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a MOLFETTA il 03/03/1968
avverso la sentenza del 13/02/2024 della CORTE APPELLO di BARI
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME
ritenuto che il primo motivo di ricorso,(che contesta la correttezza della motivaz
posta a base del giudizio di responsabilità per violazione del diritto
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dell’imputaN non appare manifestamente infondato, avuto riguardo questione di nu per violazione del diritto di difesa, ritualmente eccepita innanzi al giudice di m
ritenuta dalla Corte di appello inidonea a determinare la regressione del proc mancanza di interesse, in quanto, di fatto,
“nulla era avvenuto che avrebbe potuto pregiudicare il diritto di difesa”;
considerato che, come evidenziato dalla difesa, una volta accertata la null
verificatasi nella fase dell’udienza preliminare, per essere l’imputato, rimasto p difensore fiduciario (a causa della cancellazione dall’albo dell’avv. NOME
COGNOME ed assistito da un difensore d’ufficio nominato ex art. 97 co. 4 cod. pr occorreva disporre la regressione del procedimento nella fase in cui detta nulli
verificata e cioè all’udienza preliminare al fine di consentire alla parte di e prerogative difensive proprie di tale fase;
ritenuto che la ricorrenza di un motivo non manifestamente infondato, consente rilevare l’intervenuta prescrizione del reato (maturata in data 25/8/20 conseguente annullamento senza rinvio della sentenza impugnata
P.Q.M.
Annulla senza rinvio la sentenza impugnata perché il reato è estinto per prescr
Così deciso in Roma, il 18 marzo 2025
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Il Consigliere NOME
Il Presidente