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Prescrizione reato: annullamento senza rinvio

Un soggetto, condannato in appello per un reato minore legato agli stupefacenti commesso nel 2016, ha presentato ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha accolto il motivo relativo alla prescrizione reato, calcolando che il termine massimo per perseguire il fatto era scaduto nell’ottobre 2023, prima della sentenza d’appello del dicembre 2023. Di conseguenza, la Corte ha annullato la condanna senza rinvio, dichiarando il reato estinto.

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Pubblicato il 13 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Prescrizione Reato: La Cassazione Annulla la Condanna per Decorrenza dei Termini

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 44978 del 2024, ha riaffermato un principio cardine del nostro ordinamento giuridico: la prescrizione reato come causa di estinzione dell’azione penale. Questo caso evidenzia come il decorso del tempo possa avere un impatto decisivo sull’esito di un processo, portando all’annullamento di una condanna anche quando i fatti sono stati accertati. L’analisi della pronuncia offre spunti fondamentali sulla corretta applicazione dei termini di prescrizione e sulle conseguenze procedurali del loro superamento.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte di Appello di Palermo, che aveva condannato un imputato alla pena di sei mesi di reclusione e 2000 euro di multa. Il reato contestato era la cessione di sostanze stupefacenti di lieve entità, un fatto commesso in data 21 aprile 2016. La vicenda processuale era stata complessa, includendo anche un precedente annullamento con rinvio da parte della stessa Corte di Cassazione per questioni relative alla qualificazione giuridica del fatto e alla congruità della pena rispetto ad altri coimputati.

I Motivi del Ricorso e la Rilevanza della Prescrizione del Reato

La difesa dell’imputato aveva articolato il ricorso su due motivi principali. Il primo contestava la violazione dei principi di uguaglianza e di corretta commisurazione della pena, lamentando una disparità di trattamento rispetto ai coimputati.

Tuttavia, il secondo motivo si è rivelato decisivo. La difesa ha eccepito la violazione dell’articolo 129 del codice di procedura penale, sostenendo che al momento della pronuncia della sentenza d’appello (21 dicembre 2023), il termine di prescrizione reato fosse già ampiamente decorso. Essendo il fatto avvenuto il 21 aprile 2016 e in assenza di aggravanti, il tempo massimo per perseguire penalmente l’imputato era già spirato.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto fondato e assorbente il secondo motivo di ricorso. Il Collegio ha proceduto a un calcolo preciso dei termini, stabilendo che la prescrizione per il reato in questione, commesso il 21 aprile 2016, era maturata in data 21 ottobre 2023. Poiché la sentenza impugnata era stata emessa dalla Corte di Appello solo il 21 dicembre 2023, essa era intervenuta quando il reato era già estinto per legge.

Di fronte a una causa di estinzione del reato come la prescrizione, il giudice ha l’obbligo di dichiararla immediatamente. Di conseguenza, la Cassazione ha annullato la sentenza di condanna senza rinvio, poiché non vi era più alcuna azione penale da esercitare. Questa decisione ha reso superfluo l’esame del primo motivo di ricorso, che è stato considerato “assorbito” dalla declaratoria di estinzione.

Conclusioni

La sentenza in esame ribadisce con forza la natura perentoria della prescrizione nel processo penale. Essa agisce come un meccanismo di garanzia che tutela il cittadino dall’incertezza di un procedimento penale protratto a tempo indeterminato. Quando i termini stabiliti dalla legge sono superati, lo Stato perde il suo potere punitivo. La decisione della Cassazione di annullare senza rinvio la condanna è la diretta e inevitabile conseguenza di questo principio, confermando che il rispetto dei tempi processuali è un elemento non negoziabile per la validità stessa della giurisdizione penale.

Cosa succede quando la prescrizione di un reato matura durante il processo?
Il giudice ha l’obbligo di dichiarare immediatamente l’estinzione del reato. Come in questo caso, la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna senza rinviare il caso a un altro giudice, chiudendo definitivamente il procedimento.

Come si calcola il termine di prescrizione?
Il termine decorre dalla data in cui il reato è stato commesso. Nel caso esaminato, il reato risaliva al 21/04/2016 e la Corte ha calcolato che, in assenza di periodi di sospensione, il termine per l’estinzione era maturato il 21/10/2023.

L’annullamento della sentenza per prescrizione rende inutile l’esame degli altri motivi di ricorso?
Sì, la declaratoria di estinzione del reato per prescrizione è una questione pregiudiziale che assorbe e rende superfluo l’esame di tutti gli altri motivi di ricorso. Infatti, la Corte non ha valutato nel merito il primo motivo relativo alla quantificazione della pena.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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